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Home » Economia

Lo sviluppo dell’aeroporto di Nizza un modello per l’ampliamento di Roma Fiumicino

Immagine di copertina
Credit: AGF

Dal governo di Roma si attende il via libera per i lavori di ampliamento e sviluppo che renderebbero l’hub di Fiumicino, da diversi anni consecutivi miglior aeroporto d’Europa, pronto alle grandi sfide globali del presente. Il nuovo accordo Lufthansa-Ita e il caso dello scalo di Londra Heathrow dove è in costruzione la terza pista (che si stima porterà un + 1% sul Pil britannico entro il 2050) offrono segnali incoraggianti

Investire sul trasporto aeroportuale, su nuove tecnologie e scali moderni ha importanti ricadute dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Un esempio virtuoso arriva in tal senso da Nizza, dove si sta lavorando senza sosta per riuscire a inaugurare entro Pasqua l’area dedicata ai voli internazionali della nuova estensione del terminal 2 all’aeroporto Nice Côte d’Azur, gestito da Aca (Aéroports de la Côte d’Azur), un gruppo pioniere nella sostenibilità con zero emissioni di CO2 e tecnologie innovative per l’esperienza aeroportuale e gestito per il 56% da Mundys.

Il boom di Nizza

Un importante progetto di espansione che conferma l’impegno del gruppo controllato da Benetton negli investimenti strategici nel settore, con evidenti ricadute positive per tutto il territorio. Un investimento di poco meno di 160 milioni di euro, che Mundys ha finanziato e intrapreso durante il periodo difficile della pandemia, e che porterà lo scalo di Nizza ad ampliare la propria capacità massima da 14 a 18 milioni di passeggeri l’anno.

L’ammodernamento ha portato, tra le altre cose, alla sostituzione del linoleum con piastrelle in marmo, alla copertura con pannelli solari e alla creazione di 10mila metri quadrati di nuove aree dedicate a sei nuovi gate e 36 check-in. Il tutto con un positivo impatto anche a livello ambientale, per ridurre le emissioni nocive e contribuire al rispetto degli obiettivi fissati per la carbon neutrality.

“Gli aeroporti sono porte d’accesso a una destinazione, il traffico cresce perché i luoghi dove insistono sono attrattivi e la Costa Azzurra è un luogo meraviglioso – spiega Franck Goldnadel, ex direttore generale dello Charles de Gaulle, ora a capo di Aca – Questo è il secondo scalo della Francia e l’unico oltre Parigi che offre voli intercontinentali e di lungo raggio. Avere i permessi non è stato banale, ma con il nuovo progetto abbiamo dimostrato che, con più traffico e passeggeri, ridurremo comunque le emissioni, per arrivare alla carbon neutrality entro il 2030 e avere già oggi i migliori rating Esg”.

Pixabay

Un modello per Fiumicino

Un esempio virtuoso che dovrebbe essere da stimolo anche per il nostro Paese. Eppure l’investimento presentato al governo da Mundys nel 2021 per il fondamentale scalo di Fiumicino non è stato ancora autorizzato. Adr è pronta a investire ben nove miliardi di euro per l’ampliamento dell’aeroporto, che nel 2024 ha registrato un traffico record, sfiorando i 50 milioni di passeggeri: per rendere l’idea, tre volte quelli che transitano dallo scalo di Nizza.

Il tutto poi in un anno cruciale per Roma e il nostro Paese, visti i milioni di pellegrini attesi nella Capitale per partecipare al Giubileo. Il traffico aeroportuale dovrebbe infatti crescere nel 2025 del 9%. Nonostante tutto ciò, manca ancora il via libera ai lavori. Un progetto strategico che rappresenterebbe un volano per il turismo e l’economia, vista la creazione di 170mila nuovi posti di lavoro. L’ampliamento dello scalo di Fiumicino è senz’altro auspicato da Comune e Regione. Ma sta a cuore anche a Lufthansa – che conta su Adr per potenziare le nuove tratte di Ita – e vede il favore del ministro Gilberto Pichetto Fratin, il quale già nei giorni scorsi aveva aperto ai nuovi lavori.

Uno stallo che permane nonostante le modifiche chieste e ottenute dal governo al progetto di Adr per migliorare la viabilità da e verso Roma. L’importanza dello scalo di Fiumicino, che primeggia a livello nazionale, viene certificato anche dagli ultimi dati presentati dall’Enit, l’Agenzia nazionale del turismo, che partecipando alla Bit 2025, evento di riferimento per l’industria del turismo, ha fatto il punto su trend e numeri del 2024.

In generale, nel 2024 gli aeroporti italiani hanno registrato un totale di 218,4 milioni di passeggeri, con un aumento dell’11% rispetto al 2023. Nel dettaglio, sono 145,8 milioni i passeggeri internazionali (+13,8% in confronto all’anno precedente) di cui quasi 99 milioni provenienti dall’Unione europea (+14,7%). I 72 milioni di viaggiatori restanti sono quelli nazionali, anch’essi in crescita, con un aumento del +5,8% rispetto al 2023.

Fiumicino si conferma lo scalo più richiesto, con il 22,4% dei viaggiatori totali, e un incremento del +20,7% sul 2023, ossia quasi il doppio della media di crescita nazionale degli aeroporti. Dati che ovviamente risentono dell’arrivo dei primi turisti per il Giubileo, un evento strategico per tutto il 2025, con la città di Roma ed il Lazio fortemente coinvolte dall’afflusso internazionale di pellegrini.

Un vero e proprio “effetto Giubileo”, spiega Ivana Jelinic, ad di Enit: “Come ente siamo consapevoli che questa manifestazione, con la sua portata internazionale, è un’imperdibile occasione di visibilità turistica. Le diverse fonti di dati sono più che promettenti ma la vera sfida sarà quella di cavalcare quest’onda creando nuove sinergie per valorizzare i territori interessati. Una manifestazione mondiale che accende i riflettori sull’Italia. È un’opportunità irripetibile per il nostro Paese”.

Gli investimenti attuati a Nizza dovrebbero quindi essere un esempio da seguire anche in Italia. “Abbiamo imparato tanto dagli italiani – aggiunge Goldnadel – C’è uno scambio continuo tra noi e Adr, del resto Fiumicino per sette anni è stato il miglior aeroporto d’Europa”. Sono tanti, d’altronde, gli italiani che atterrano e decollano da Nizza, e saranno sicuramente molti di più grazie al nuovo terminale, alle nuove rotte e alla nuova stazione dell’alta velocità che sarà costruita accanto all’aeroporto.

“Le autorità locali hanno un grande rispetto per Mundys, da quando la concessione è passata sotto il controllo della capogruppo italiana – conclude Goldnadel – il traffico è aumentato del 30% e le emissioni di anidride carbonica si sono ridotte del 95%, con importanti ricadute su tutto il territorio”.

Pixabay

Il caso Heathrow

Anche in Inghilterra si è scelto di puntare con forza in cospicui investimenti nel settore. Con lungimiranza, il governo ha appena dato il via libera alla terza pista dell’aeroporto di Londra Heathrow, che sarà operativa entro il 2035. Una decisione che rientra in un più ampio piano di espansione degli aeroporti volto a rafforzare l’economia del Regno Unito: secondo i calcoli di Frontier economics e della Independent transport commission, la terza pista di Heathrow darebbe un contributo al Pil britannico compreso tra lo 0,43% e l’1% entro il 2050. Bisognerebbe prenderne nota.

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