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Home » Cronaca

Vigile del Fuoco rapinato in casa mette in fuga i ladri: “Gli è andata male”

Immagine di copertina

Un vigile del fuoco mercoledì intorno alle ore 15 si è ritrovato tre ladri in casa. “Uno dei tre mi ha detto che mi ammazzava, mi tenevano per le braccia. Gli ho risposto che l’avrei ammazzato io se non se ne andavano”, le sue parole a La Repubblica. Lui, non solo ha reagito ma è riuscito a annotare due cifre della targa dei malviventi che poco dopo sono stati fermati dalla polizia: tre rom di 26, 18 e 16 anni.

Il fatto è avvenuto a Labaro (Roma). “Abito qui da quando sono piccolo e non era mai accaduto nulla. Abbiamo le grate ma sono riusciti a forzarne una, credevano non ci fosse nessuno”. E, invece, nell’appartamento c’erano lui, la moglie e la figlia di 15 anni. Momenti da incubo. Uno dei tre ha puntato un cacciavite verso il vigile del fuoco mentre la ragazzina, che aveva percepito il trambusto in casa, si è barricata in bagno. Alla moglie è stata strappata una collanina d’oro dal collo ed è stata costretta a consegnare 200 euro.

“Non riposo mai il pomeriggio ma ieri (mercoledì 15 giugno, ndr) avevo lavorato in giardino e avevo deciso di distendermi un po’ sul letto. Anche mia moglie stava riposando. A un certo punto sono stato svegliato da alcuni rumori strani e mi sono alzato. In due mi hanno bloccato in soggiorno e mi hanno minacciato con quel cacciavite. Ho reagito e mi hanno ferito a un bicipite e un po’ dappertutto. Ma io ho continuato a dimenarmi. Loro dopo avere arraffato il bottino sono scappati via ma li ho inseguiti e sono riuscito a prendere le prime due cifre della targa”.

“Erano a volto scoperto – ha continuato Massimo -. Adesso non ci sentiamo più sicuri. Stiamo mettendo le telecamere. Sono stati bravi i poliziotti a rintracciarli”. L’auto utilizzata dai tre rapinatori è stata fermata in via Anagni, vicino a un campo rom, a bordo c’erano i due maggiorenni. Il sedicenne è stato invece ritrovato e fermato a casa dei genitori a Tivoli ed è stato trasferito in una struttura per minori. In carcere, invece, in attesa dell’udienza di convalida, gli altri due. “Erano spregiudicati, ma gli è andata male”.

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