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4 novembre, il Treno della Memoria arriva a Roma. L’ad Ferraris: “Ferrovie parte della storia d’Italia”

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Credit: Ferrovie

Il 4 novembre, come da tradizione, in occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha reso omaggio al Milite ignoto a Piazza Venezia. Una salma che oltre 100 anni fa, nel 1921, venne scelta da una madre italiana che aveva perso un figlio nella Prima guerra mondiale. Maria Bergamas, questo il suo nome, in rappresentanza di tutte le donne orfane di figli caduti in guerra, la scelse tra 11 corpi non identificati. La salma del Milite ignoto, trasportata su un convoglio speciale, partì da Aquileia per arrivare a Roma.

S&D

Le Ferrovie dello Stato Italiane con l’amministratore delegato Luigi Ferraris, insieme al Ministero della Difesa, con il ministro Guido Crosetto e ad altre autorità civili e militari hanno celebrato questa mattina la Festa del 4 novembre attraverso la rievocazione storica del convoglio che 101 anni fa trasportò la salma del milite e che quest’anno, dopo il viaggio del centenario, ha di nuovo attraversato l’Italia, da Trieste a Palermo, transitando in 730 stazioni e sostando in 17 di queste.

“Sono orgoglioso – ha detto Luigi Ferraris in apertura di cerimonia – di rappresentare il Gruppo FS Italiane all’arrivo del Treno della Memoria. La storia del Paese e la storia delle Ferrovie da sempre camminano insieme per contribuire all’unità nazionale, a cui le Ferrovie hanno dato un loro significativo contributo. Oggi, mentre siamo qui a celebrare con le Forze armate quei valori, ricordiamo allo stesso tempo la sofferenza e i lutti provocati da tutte le guerre, passate, presenti e future. Le vicende di questi ultimi mesi, con la guerra alle porte dell’Europa, ne sono una vivida e tragica testimonianza. Questo treno ci spinge quindi anche a riflettere sulla fragilità della pace e della libertà, e su quanto sia importante difenderle, giorno dopo giorno, senza mai darle per scontate”.

Il Treno della Memoria è giunto così al binario 1 della stazione Termini, dopo un viaggio durato oltre 100 ore di percorrenza, che ha attraversato 730 stazioni e coinvolto 270 ferrovieri. Alla cerimonia di Roma erano presenti, insieme all’AD Ferraris e al ministro Crosetto, altri due ministri del governo Meloni: il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, quello della Cultura Gennaro Sangiuliano, il Capo di Stato Maggiore della Difesa Giuseppe Cavo Dragone insieme ad altri numerosi rappresentanti dell’Esercito, delle istituzioni e della società civile.

Il Treno della Memoria, quest’anno, è partito il 6 ottobre da Trieste per poi transitare nelle città di Trento, Milano, Torino, Aosta, Genova, Ancona, Perugia, L’Aquila, Campobasso, Bari, Potenza, Catanzaro, Cagliari, Palermo, Napoli e – come detto – arrivare il 4 novembre a Roma. Un viaggio lungo quasi un mese nato dall’iniziativa del Ministero della Difesa, in collaborazione con il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, con il supporto della Fondazione FS e la Struttura di Missione per la valorizzazione degli anniversari nazionali e della dimensione partecipativa delle nuove generazioni.

“Il 4 Novembre è una ricorrenza che celebra la fine di un conflitto, e dunque la pace. Anche in questo ambito il ruolo delle Forze Armate è di primaria importanza: sulla Vostra efficienza e capacità di deterrenza si fonda, infatti, un avvenire di concordia. Occorre ricordarlo, soprattutto in un contesto internazionale caratterizzato da minacce irresponsabili e continuative alla pace tra le nazioni; come ad esempio la drammatica e illegittima aggressione all’Ucraina, cui stiamo cercando, come Paese e al fianco dei nostri Alleati, di rispondere, con ogni sforzo, per giungere a una cessazione del conflitto che tuteli i diritti inderogabili dell’aggredito”, ha dichiarato Guido Crosetto, Ministro della Difesa.

“Giornate come questa – ha affermato il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi – sono un allenamento alla coscienza e alla conoscenza. L’impegno del Gruppo FS ha aiutato a far sì che tutto questo possa essere uno strumento di divulgazione per i ragazzi di oggi, i quali capiranno ancor di più il valore della libertà”.

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