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“Se il nostro striscione ce l’hanno quelli del Napoli sarà guerra civile”: la minaccia di alcuni ultras della Roma

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“Abbiamo abbassato la guardia. Dobbiamo riprenderci lo striscione. Tocca andare a Belgrado”: il gruppo Fedayn degli ultras della Roma promette vendetta dopo il furto di un borsone contenente gli stendardi storici avvenuto a margine della partita casalinga contro l’Empoli nella zona dello Stadio Olimpico per opera di alcuni sostenitori della Stella Rossa Belgrado.

Una vera e propria operazione paramilitare: guanti di lattice, manganelli e vestiti neri sono stati gli strumenti con i quali almeno 40 serbi hanno compiuto il blitz, avvenuto – si ritiene – per una sorta di “vendetta trasversale” con riferimento agli scontri sulla A1 tra romanisti e napoletani di qualche settimana fa.

Gli ultras della Stella Rossa, in Italia già da qualche giorno per sostenere la locale squadra di basket impegnata a Milano, sono infatti gemellati da 5 anni con gli omologhi partenopei.

Dopo il furto il timore è che si esasperino gli animi già infuocati tra le tifoserie: un gruppo di 20 romanisti è andato ieri all’aeroporto di Fiumicino per intercettare i passeggeri in partenza per Belgrado nella speranza di recuperare la refurtiva.

Ma le forze dell’ordine hanno impedito un contatto diretto tra ultras. E tra i membri del gruppo c’è chi sospetta che gli striscioni possano apparire sugli spalti dello Stadio Maradona di Napoli – consegnati ai campani dai serbi in segno di vicinanza – appesi a testa in giù come gesto di scherno: “Se succede – dice una fonte citata da Repubblica che ha chiesto di restare anonima – scoppia la guerra civile”.

Intanto nel quartiere Quadraro della Capitale, all’interno della sede dei Fedayn, si sono presentati anche i tifosi della Lazio che hanno offerto il loro contributo per recuperare lo striscione rubato.

Quelli dell’Inter hanno invece condannato il blitz dei serbi con un comunicato. Questi ultimi si prendono gioco dei giallorossi scrivendo: “La vostra bandiera è la nostra bandiera. Fedayn Roma arrendetevi”.

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