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    Migranti: Sea Watch 3 forza il blocco e arriva davanti Lampedusa. Salvini: “Useremo ogni mezzo per fermarli”

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 26 Giu. 2019 alle 10:17 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:34

    Migranti: Sea Watch 3 forza il blocco e si dirige verso Lampedusa

    La Sea Watch 3, l’imbarcazione con 42 migranti a bordo che dal 12 giugno si trova al largo di Lampedusa, forza il blocco ed entra in acque italiane con destinazione Lampedusa, dove è arrivata nel pomeriggio di mercoledì 26 giugno.

    L’imbarcazione è in attesa di nuove disposizioni da parte delle autorità italiane, così come dichiarato in un video, diffuso dai social della ong, dalla capitana della Sea Watch 3 Carola Rackete.

    Dopo la decisione della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo di respingere il ricorso presentato da alcuni dei migranti a bordo dell’imbarcazione al fine di sbarcare subito in Italia, la capitana della Sea Watch 3, dunque, ha deciso intorno alle 13.50 circa di forzare il blocco ed entrare in acque italiane, sfidando così Matteo Salvini, che ha già detto che non consentirà lo sbarco fermando l’imbarcazione con ogni mezzo possibile.

    La notizia è stata confermata dal profilo Twitter della ong con le seguenti parole: “Basta, entriamo”.

    “Non per provocazione ma per necessita, per responsabilità” si legge nel tweet.

    Poco prima, sempre tramite Twitter, la Sea Watch aveva fatto presente che la comandante non aveva altra scelta che forzare il blocco.

    “Ho deciso di entrare in porto a Lampedusa. So cosa rischio ma i 42 naufraghi a bordo sono allo stremo. Li porto in salvo” queste parole della capitana della Sea Watch 3 Carola.

    Il ministro dell’Interno Matteo Salvini, intanto, ha commentato con parole durissime la decisione della Sea Watch attraverso una diretta Facebook.

    Il leader della Lega si è detto pronto a schierare la forza pubblica pur di impedire alla nave della ong di attraccare al porto dell’isola siciliana.

    Inoltre, il vicepremier si è scagliato contro l’Europa che è “assente come sempre” e contro quei Paesi come Germania e Olanda che “se ne fottono di quello che fanno le navi battenti bandiere del loro paese”.

    “Mi sono rotto le palle” ha concluso poi Matteo Salvini.

    Intanto, le motovedette della guardia di finanza hanno lasciato il porto dell’isola siciliana per raggiungere l’imbarcazione. A 12 miglia dalla costa, la guardia di finanza ha intimato l’alt alla nave, che però ha proseguito verso Lampedusa.

    Sea Watch, la Corte europea dà ragione a Salvini. E si aggiunge così alla lista degli ignavi (di Luca Telese)

    Migranti: Sea Watch forza il blocco e si dirige verso Lampedusa | Le reazioni politiche

    Sono diverse le reazioni, politiche e non, arrivate subito dopo la decisione della capitana Carola Rackete di forzare il blocco.

    Il ministro degli Esteri Enzo Moavero ha chiesto all’ambasciatore d’Italia all’Aja di fare un passo formare presso il governo olandese.

    Luigi Di Maio, invece, ha pensa che “L’Europa debba aprire gli occhi, fare un tavolo e rivedere Dublino perché non è possibile che tutti i migranti continuino a sbarcare in Italia”.

    Parole durissime, invece, quelle utilizzate da Giorgia Meloni per commentare la vicenda. La leader di Fratelli d’Italia, infatti, ha chiesto che la Sea Watch venga affondata.

    Il segretario del Pd Nicola Zingaretti, invece, ha attaccato Salvini colpevole, a suo dire, di aver “disertato sei vertici su sette in Europa sul tema dei migranti”.

    Zingaretti, che deve affrontare anche una divisione interna proprio sul tema dei migranti, ha poi chiesto un incontro urgente al premier Conte per discutere delle politiche sul tema dell’immigrazione e della gestione dei flussi.

    Intanto, il sacerdote di Lampedusa, divenuto noto nei giorni scorsi per via della pacifica protesta che lo ha visto dormire sul sagrato della sua chiesa insieme ad alcuni attivisti, ha ringraziato la capitana Carola per “essersi fatta carico dell’umanità nel mondo”.

    Il sindaco dell’isola siciliana, Totò Martello, invece, si è detto stupito della vicenda dal momento che a Lampedusa gli sbarchi continuano.

    Affermazioni confermate dalla ong, che in un altro tweet ha sottolineato che negli ultimi giorni sono oltre 200 le persone arrivate a Lampedusa.

    Migranti: Sea Watch forza il blocco e si dirige verso Lampedusa | La capitana Carola Rackete

    La capitana Carola Rackete (qui il suo profilo) aveva già preannunciato in un’intervista a la Repubblica la sua intenzione di arrivare in Italia una volta appreso il responso della Corte di Strasburgo.

    “Sto aspettando cosa dirà la Corte europea dei diritti dell’uomo – aveva dichiarato Carola –  Poi non avrò altra scelta che sbarcare a Lampedusa”.

    La capitana a questo punto rischia di essere accusata di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, oltre a una multa di 50mila euro e alla confisca dell’imbarcazione.

    Pericoli di cui Carola era ovviamente consapevole, ma che ha volutamente ignorato perché, così come dichiarato nell’intervista: “Io sono responsabile delle 42 persone che ho recuperato in mare e che non ce la fanno più”.

    A tal proposito, sul profilo Twitter della ong, gli utenti sono stati invitati a donare soldi al fondo per l’assistenza legale di Sea Watch al fine di “aiutare Carola a difendere i diritti umani”.

    A bordo dell’imbarcazione vi sono 42 migranti, tra cui tre minorenni di 11, 16 e 17 anni, alcuni dei quali nella giornata di martedì 25 giugno avevano lanciato un appello, pubblicato sul profilo Facebook della Sea Watch.

    > Sea Watch 3, l’appello dei migranti in un video: “Fateci sbarcare” | Video

    I migranti, inoltre, secondo quanto dichiarato dalla ong sono stati informati della decisione della Corte di Strasburgo.

    Secondo il profilo social della Sea Watch, le persone a bordo si sentono “abbandonati”.

    La Commissione europea, intanto, ha dichiarato, attraverso le parole di Natasha Bartaud, portavoce della Commissione che si occupa del dossier migranti, di essere in contatto con diversi governi per cercare delle soluzioni di ricollocamento dei migranti a bordo della Sea Watch “una volta che saranno sbarcati”.

    Nella giornata di martedì 25 giugno, invece, il ministro dell’Interno Matteo Salvini aveva ribadito l’indisponibilità dell’Italia ad accogliere l’imbarcazione: “Per me la Sea Watch 3 può rimanere in mare fino a Natale o Capodanno, ma in Italia non arriva”.

    #ZingaPrendilGommone. Caro segretario del Pd, prendi il gommone e vai sulla Sea Watch (di Luca Telese)

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