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    Riaperture, il calendario del governo: da maggio via libera ai ristoranti all’aperto. Ipotesi coprifuoco alle 23.30

    Credit: Ansa
    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 15 Apr. 2021 alle 07:58 Aggiornato il 15 Apr. 2021 alle 09:03

    È prevista per domani, venerdì 16 aprile, la nuova riunione della cabina di regia che dovrà discutere del piano per le riaperture del governo. Al termine della cabina di regia, il presidente del Consiglio Mario Draghi dovrebbe tenere una conferenza stampa e indicare il calendario della ripartenza.

    Probabilmente, il premier annuncerà anche il prolungamento dello stato di emergenza, che dovrebbe arrivare fino al 31 luglio. Quanto alle misure del governo per le riaperture, esiste una bozza di cronoprogramma, già trapelata sulla stampa, che rappresenta un compromesso tra la linea del rigore e quella che spinge per il via libera. Vediamo i vari punti.

    A maggio ristoranti aperti a pranzo (e dopo anche la sera)

    Il premier Draghi vede maggio come il mese della ripartenza, almeno per le attività all’aperto, ma già a fine aprile le Regioni con i dati migliori potrebbero riaprire. L’allentamento delle restrizioni sarà progressivo, a partire dal ritorno della zona gialla, con la possibilità per bar e ristoranti di restare aperti a pranzo.

    La vera svolta arriverà per la metà di maggio, quando bar e ristoranti – se dotati di spazio all’aperto – potranno restare aperti anche la sera: si tornerebbe quindi a cenare fuori, una possibilità preclusa in Italia dallo scorso ottobre (ad eccezione del breve periodo che la Sardegna ha trascorso in zona bianca).

    Per quanto riguarda invece i locali chiusi, il governo e gli esperti stanno studiando appositi protocolli, che potrebbero comprendere anche l’esibizione di test rapidi o certificati vaccinali. Giocoforza, il coprifuoco dovrebbe essere spostato in avanti, almeno fino alle 23.30 o fino alla mezzanotte.

    Spettacoli, concerti, palestre e piscine: attesa dal governo per le riaperture

    Per quanto riguarda gli spettacoli all’aperto, ieri il ministro della Cultura Dario Franceschini ha sottolineato che, se sarà confermato il via libera del governo alla riapertura parziale per i tifosi allo stadio per gli Europei di giugno, con capienza limitata al 25 per cento, la stessa regola dovrà valere anche per i concerti e le esibizioni dal vivo.

    Resta il nodo per palestre e piscine, chiuse ormai da cinque mesi, che attendono indicazioni per poter riaprire. Queste potrebbero arrivare dalla bozza predisposta ieri dalle Regioni, con rigide norme di distanziamento e il via libera solo alle lezioni individuali.

    La stessa bozza prevede anche regole per teatri e cinema al coperto, che però potrebbero riaprire le porte dopo l’estate, e per gli stabilimenti balneari e le strutture turistiche, che attendono indicazioni dal governo per poter programmare la stagione.

    Sempre dalle Regioni, arriva la richiesta di consentire il ritorno alla libertà di spostamento, almeno nelle aree con meno contagi e più persone anziane e fragili vaccinate.

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