Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:02
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

Insegna per 20 anni senza laurea, condannata prof: “Deve restituire 314mila euro di stipendi”

Immagine di copertina

Dovrà restituire una cifra record l’insegnante che per ben 20 anni ha insegnato senza laurea. 314mila euro per l’esattezza, per risarcire lo Stato degli stipendi che per due decenni avrebbe ottenuto illecitamente. Si tratta di una docente di sostegno di una scuola superiore di Vimercate, comune in provincia di Monza e Brianza, che avrebbe lavorato senza aver conseguito la laurea. A raccontare la storia è il Corriere della Sera. La donna avrebbe infatti vantato di avere due lauree – una all’Università Cattolica di Milano e un’altra all’Ateneo di Parma – che però non aveva mai ottenuto.

S&D

Le indagini erano partite dopo un contenzioso nato a scuola tra la falsa professoressa e il dirigente scolastico per l’organizzazione di una gita. La donna aveva raccontato ai militari di essere vittima di mobbing. Dalle indagini è stato possibile scoprire che per accedere alla posizione di insegnante di sostegno inizialmente a Meroni di Lissone, comune in provincia di Monza, poi in una scuola di Villasanta, Muggiò e quello di Vimercate, l’insegnante avrebbe presentato due certificati di laurea risultati poi falsi. Come se non bastasse, è stata anche smentita l’esistenza di un diploma di specializzazione per l’insegnamento agli studenti disabili.

“Ha dichiarato il falso e prodotto documentazione contraffatta al fine di ottenere i contratti di lavoro ai quali aspirava”, ha spiegato la Corte dei Conti lombarda. I giudici l’hanno infatti definita una condotta “palesemente dolosa”. Per questo la donna è stata condannata a risarcire il ministero dell’Istruzione e restituire la cifra che, secondo i giudici, avrebbe sottratto indebitamente allo Stato: ben, appunto, 314mila euro.

Ti potrebbe interessare
Cronaca / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Cronaca / 25 aprile 2024: supermercati e negozi aperti o chiusi in Italia per la Festa della Liberazione. Info e orari
Cronaca / Perché la Festa della Liberazione si celebra il 25 aprile? Il motivo
Ti potrebbe interessare
Cronaca / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Cronaca / 25 aprile 2024: supermercati e negozi aperti o chiusi in Italia per la Festa della Liberazione. Info e orari
Cronaca / Perché la Festa della Liberazione si celebra il 25 aprile? Il motivo
Cronaca / Venezia: dal campanile di San Marco cadono alcuni pezzi di cemento armato
Cronaca / Femminicidi, Amnesty: "97 donne uccise, 64 da partner o ex"
Cronaca / Pandoro Ferragni-Balocco, per il giudice ci fu una “pratica commerciale scorretta”
Cronaca / Piero Fassino denunciato per furto a Fiumicino: “Ma io volevo pagare”
Cronaca / Roma, ventenne stuprata da due nordafricani: adescata su Instagram
Cronaca / Processo Bochicchio, altro rinvio. E ora le parti civili puntano a far riaprire le indagini
Cronaca / Roma, allarme in hotel del centro per esalazioni tossiche: cinque intossicati