Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 16:36
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

Omicidio Willy, la vita dei fratelli Bianchi in carcere: “Un chiodo nel dentifricio, sputi nel piatto e minacce”

Immagine di copertina

Omicidio Willy, la vita dei fratelli Bianchi in carcere: “Un chiodo nel dentifricio, sputi nel piatto e minacce”

Minacce, sputi e le accuse di essere un “infame”. Marco Bianchi, uno dei due fratelli imputati per la morte di Willy Monteiro Duarte, il 21enne picchiato e ucciso nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2020 a Colleferro, sta attraversando un periodo difficile  nel carcere di Rebibbia, secondo quanto emerge dalla perizia delle intercettazioni effettuate dai carabinieri e riportate da La Repubblica.

In un colloquio con l’altro fratello Alessandro, venuto a trovarlo in carcere, Marco Bianchi ha parlato del trattamento particolare che gli è stato riservato nel carcere, dove gli altri detenuti lo evitano, raccontando di aver trovato sputi nella pasta e un “chiodo ficcato dentro il dentifricio”. “Sto da solo, un poco all’aria. Quando esco io rientrano loro”, ha detto nelle intercettazioni. “Ci stanno i bravi e ci stanno quelli non bravi, le merde”.

La situazione ha preoccupato la madre, che in una conversazione con Gabriele Bianchi, a sua volta detenuto per l’omicidio, ha detto di averlo trovato “con la barba lunga, i capelli lunghi, con il topo dentro la stanza” aggiungendo che, se sarà necessario, la famiglia dovrà vendere anche le macchine, tutto, “perché non c’è rimasto più niente”.

Anche Mario Pincarelli, imputato nel processo insieme ai fratelli Bianchi e a Francesco Belleggia, l’unico del gruppo a trovarsi ai domiciliari, ha raccontato di essere particolarmente provato, e di essere arrivato a pensare di togliersi la vita, mentre altri detenuti gli hanno urlato di impiccarsi. In una conversazione intercettata, ha rassicurato il padre. “Prima cosa Gesù Cristo se ti ammazzi da solo non ti perdona, seconda cosa tengo la famiglia mia che sta di fuori, spero che me danno meno possibile, quando ariscio (riesco), se vado alla comunità”, ha detto.

Ti potrebbe interessare
Cronaca / I bambini della famiglia nel bosco restano in comunità, gli attacchi di Salvini e Roccella ai giudici: “Vergogna”
Cronaca / Famiglia nel bosco, rigettato il ricorso dei genitori: i bambini restano in comunità
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Ti potrebbe interessare
Cronaca / I bambini della famiglia nel bosco restano in comunità, gli attacchi di Salvini e Roccella ai giudici: “Vergogna”
Cronaca / Famiglia nel bosco, rigettato il ricorso dei genitori: i bambini restano in comunità
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Cronaca / Gruppo FS: piano Milano-Cortina 2026, Frecciarossa a Milano Malpensa e collegamenti potenziati
Cronaca / RFI (Gruppo Fs), passante AV di Firenze: “Marika” ha raggiunto la nuova stazione AV di Belfiore
Cronaca / Famiglia nel bosco, la relazione dei servizi sociali: "I bambini hanno paura della doccia"
Cronaca / Milano, 21enne accoltellato per strada: è grave
Cronaca / Taranto, ha una forte emicrania e va in ospedale: muore a 19 anni
Cronaca / Aosta, chiede aiuto ai carabinieri poi li investe più volte: ferito gravemente un appuntato di 41 anni
Cronaca / Famiglia nel bosco, la figlia Utopia Rose: "Ci piace stare insieme"