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Individuato un sospettato per l’omicidio di Danilo Lucente Pipitone, il militare massacrato di botte a Roma

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Aggredito nella notte tra venerdì e sabato a Centocelle, Danilo Salvatore Lucente Pipitone è morto ieri in seguito alle ferite riportate: caporale maggiore dell’esercito, 44 anni, è deceduto al Policlinico Umberto I dopo essere stato soccorso alle 2.30 di notte nei pressi della sua auto parcheggiata in via dei Sesami.

Aveva un taglio sul sopracciglio, una ferita sulla nuca diversi traumi, forse provocati da colpi di bastone. Dopo aver ascoltato diversi testimoni, gli inquirenti hanno individuato un sospettato: si chiama Mohamed Abidi, nato il 7 marzo 1990 in Tunisia, detenuto fino al 4 aprile 2018 per spaccio di droga.

Otto anni fa fu arrestato insieme a due connazionali per una violenza sessuale di gruppo nel quartiere San Giovanni, poi assolto nel corso del processo. Sarebbe scappato a bordo di un’auto presa a noleggio e guidata da un complice dopo un tentativo di rapina.

“Non è stata una lite. Lo hanno aggredito. È stato massacrato di botte, ma non capiamo che ci facesse in quel posto”, aveva detto Vita Poma, la madre della vittima. Era partita dalla sua abitazione in Sicilia dopo aver saputo del ricovero del figlio.

“Noi non sappiamo cosa ci facesse lì a Centocelle – dice insieme al marito – mio figlio non frequentava quelle zone. Era un tipo tranquillo, solare allegro. Ultimamente era diventato casalingo e religioso. Andava in chiesa. Rispettava le donne, come si trovava in quel posto non lo sappiamo, non si capisce. Lo hanno colpito da dietro, quindi lui nemmeno ha visto”.

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