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    Adesso Zaia e gli altri governatori leghisti invocano il lockdown nazionale. Ma Conte frena

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 16 Dic. 2020 alle 13:14 Aggiornato il 16 Dic. 2020 alle 15:05

    Zaia e gli altri governatori leghisti invocano il lockdown nazionale. Conte frena

    Continua il confronto sulle nuove misure anti Covid che dovrebbero regolare riunioni familiari, aperture e spostamenti nel periodo natalizio: al braccio di ferro tra i rigoristi che chiedono la zona rossa almeno nei festivi – i ministri Speranza, Boccia e Franceschini – e Conte, che si accontenterebbe di istituire la zona arancione in tutta Italia perché “le misure stanno funzionando”, si sono uniti adesso i governatori. Sono soprattutto i leghisti a invocare una zona rossa nazionale, e subito. Primo tra tutti il presidente Luca Zaia, perché in Veneto i numeri fanno rabbrividire: ieri sono stati registrati 3.320 nuovi contagi e il totale di decessi da inizio pandemia sta per raggiungere quota 5mila.

    I governatori leghisti invocano lockdown nazionale subito

    Stamattina si è tenuto il confronto tra Regioni ed esecutivo, e all’appello sulla linea rigorista del governatore veneto, quella del lockdown nazionale immediato, si sono uniti gli altri presidenti regionali in quota Lega, Massimiliano Fredriga e Maurizio Fregatti (presidente del Trentino Alto Adige). Con loro anche il governatore del Molise di Forza Italia Donato Toma (Fi) e Nicola Zingaretti, d’accordo con l’idea di far rientrare “al più presto” l’Italia in zona rossa. Proprio il governatore della Regione Lazio ha condiviso sulla sua pagina Facebook le parole del ministro Franceschini.

    I ministri: “Restrizioni almeno nei giorni di Natale”

    “È tempo di scelte rigorose di governo e parlamento, solo regole più restrittive durante le festività potranno evitare una terza ondata di contagi. Per noi che abbiamo responsabilità istituzionali è un dovere intervenire oggi senza esitazioni per salvare vite umane domani”, ha scritto il ministro per i Beni Culturali. Le regole a cui si riferisce Franceschini potrebbero essere le seguenti: zona rossa nei giorni festivi, con negozi chiusi e divieto di assembramento, e misure da zona arancione con gli esercizi commerciali aperti in quelli prefestivi. D’accordo con questo “compromesso” tra zona rossa e arancione anche i ministri Speranza e il M5S.

    I dubbi di Conte

    Eppure il premier non è convinto che sia necessario istituire una zona rossa nemmeno nei giorni festivi: secondo Conte sarebbe meglio limitarsi alle regole della zona arancione. Intanto però lasciare aperte le vie dello shopping il prossimo weekend potrebbe rivelarsi drammatico per gli assembramenti. Per questo secondo Zaia è necessaria una chiusura immediata. Più flessibili Attilio Fontana e Alberto Cirio, che si sono detti disponibili a una stretta, ma senza l’intransigenza che pretendono i leghisti.

    Quando potremo conoscere le nuove misure? L’agenda di oggi

    A ora di pranzo è in agenda la riunione dei capi delegazione di maggioranza con il premier, mentre è previsto per questo pomeriggio il voto in Senato sulle modifiche al decreto che vieta gli spostamenti tra comuni nei giorni di Natale e Capodanno. Per la maggioranza potrebbe essere questa l’occasione di presentare la mozione che richiede all’esecutivo di imporre le nuove restrizioni, abrogando con un nuovo decreto il Dpcm approvato il 3 dicembre.

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