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    I pescatori italiani sono liberi dopo 107 giorni di prigionia in Libia

    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 17 Dic. 2020 alle 10:33 Aggiornato il 17 Dic. 2020 alle 14:16

    Bengasi, i pescatori italiani prigionieri in Libia sono stati liberati

    I 18 pescatori italiani di Mazara del Vallo sono liberi, dopo 107 giorni di prigionia in Libia. A confermare la notizia sono stati il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che sono volati stamattina a Bengasi per liberare i pescatori chiusi in cella dal primo settembre.

    La liberazione è confermata anche dai familiari: “Finalmente potremo riabbracciarli – dice Giusy Asaro subito dopo la notizia – adesso aspettiamo di sentirli presto, ancora non ci hanno chiamato ma presto lo faranno. Quando torneranno faremo una grande festa”.

    “I nostri pescatori sono liberi. Fra poche ore potranno riabbracciare le proprie famiglie e i propri cari”. Lo annuncia il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. “Grazie all’Aise (la nostra intelligence esterna) e a tutto il corpo diplomatico che hanno lavorato per riportarli a casa.Un abbraccio a tutta la comunità di Mazara del Vallo. Il Governo continua a sostenere con fermezza il processo di stabilizzazione della Libia. È ciò che io e il presidente Giuseppe Conte abbiamo ribadito oggi stesso ad Haftar, durante il nostro colloquio a Bengasi. Viva l’Italia”, scrive Di Maio su Facebook.

    “La notizia ci riempie di emozione. Siamo con le lacrime agli occhi, tutti i familiari. Oggi Mazara del Vallo va in festa”, dice a TPI Marco Marrone, l’armatore di uno dei due battelli fermi in Libia dal primo settembre.

    “Ho appena ricevuto un messaggio vocale di mio padre che mi dice ‘Siamo Liberi”. Aggiunge una ragazza tunisina, figlia di uno pescatori dei due motopesca di Mazara del Vallo. C’è molta gioia tra i familiari radunatisi davanti al municipio mazarese con il sindaco Salvatore Quinci.

    La notizia della partenza di Conte e Di Maio per la Libia è stata anticipata questa mattina da LaPresse. Sarebbe stata questa la ragione del rinvio dell’incontro tra Conte e la delegazione di Italia viva in programma per questa mattina alle 9. Il faccia a faccia con Matteo Renzi è slittato alle 19.

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