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Firenze, forte esplosione al deposito carburanti Eni di Calenzano: 4 morti e 27 feriti | DIRETTA

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Frame Rai

Firenze, forte esplosione al deposito carburanti Eni di Calenzano | DIRETTA

Aggiornamento 10 dicembre – Sale a 4 il numero dei morti accertati per l’esplosione al deposito carburanti Eni di Calenzano, in provincia di Firenze. Nel primo mattino di martedì 10 dicembre sono stati trovati i corpi senza vita di due delle tre persone che ancora risultavano disperse. Resta quindi ancora un disperso, mentre si contano 27 feriti [Qui le ultime notizie in diretta].

Firenze, forte esplosione al deposito carburanti Eni di Calenzano

Alle 10.20 di oggi, lunedì 9 dicembre, si è verificata una forte esplosione al deposito carburanti Eni di Calenzano, in provincia di Firenze.

Il boato è stato avvertito in diverse zone di Firenze e dell’hinterland. La nuvola di fumo è chiaramente visibile in tutta la città. Per spegnere l’incendio ci sono volute oltre due ore.

Il bilancio di morti e feriti

Secondo un bollettino diffuso intorno a mezzogiorno dal governatore della Toscana Eugenio Giani, tra i feriti ci sono due codici verdi al Careggi, un codice rosso ustionato al Careggi, un codice giallo per trauma cranico al Careggi, un codice rosso al Centro Grandi Ustioni di Pisa e due codici gialli all’ospedale di Prato.

“I feriti non sono tutti necessariamente per la conseguenza diretta della esplosione”, ha spiegato Giani. “Si tratta anche di persone che sono state ricoverate con trauma cranico perché negli stabilimenti intorno l’esplosione sono stati colpiti dallo spostamento d’aria”.

In conseguenza dell’esplosione, l’ospedale Careggi di Firenze ha attivato il piano di massiccio afflusso, in previsione di un massiccio arrivo di feriti: il piano comporta il blocco dell’attività ordinaria dell’ospedale e spazi riservati al pronto soccorso.

Esplosione al deposito carburanti Eni di Calenzano: cosa è successo

L’esplosione è avvenuta nell‘area di carico, la zona del sito nella quale le autobotti effettuano il rifornimento di carburante. Sembra che più di un mezzo sia rimasto coinvolto dall’incendio, come anche la pensilina della struttura.

In una nota, Eni spiega che le fiamme “sono confinate alla zona pensiline di carico e non interessano in alcun modo il parco serbatoi“. “Sono in corso di immediata verifica gli impatti e le cause”, aggiunge la compagnia energetica.

Secondo una prima ricostruzione, l’esplosione sarebbe avvenuta a seguito della perdita di liquido durante le operazioni di ricarica delle autobotti.

Eni esprime “la propria forte vicinanza alle famiglie delle persone decedute e alle persone rimaste coinvolte nell’incidente”. L’azienda “sta pienamente collaborando con l’autorità giudiziaria per l’accertamento delle dinamiche e delle cause dell’esplosione di una delle autobotti presso la pensilina di carico”.

La Procura di Firenze apre un’inchiesta

“Sarà aperto un procedimento penale per appurare eventuali responsabilità”, fa sapere tramite una una nota il procuratore capo di Prato Luca Tescaroli. “Allo stato è possibile evidenziare che al momento dell’esplosione erano presenti diverse autobotti parcheggiate all’altezza degli stalli di approvvigionamento del carburante”. L’area in cui è avvenuta l’esplosione è stata posta sotto sequestro.

Rischio inquinamento

“I Vigili del Fuoco – scrive sui social il governatore della Toscana Eugenio Giani – hanno domato le fiamme in modo da evitare la propagazione ai depositi vicini. I tecnici della nostra Agenzia regionale per la protezione ambientale sono sul posto per valutare le potenziali ricadute degli inquinanti, inclusi eventuali effetti sui corsi d’acqua. L’incendio è stato contenuto rapidamente e la colonna di fumo si è alzata notevolmente a causa della differenza di temperatura tra i fumi e l’atmosfera”.

Successivamente Arpat allontana i timori: “Le concentrazioni in aria a livello del suolo a partire dalla conclusione delle operazioni di spegnimento sono da ritenersi trascurabili e la nube dell’incendio si è dispersa in quota in tempi relativamente brevi”, scrive l’Agenzia.

Nell’area interessata dall’esplosione si segnala un forte odore acre dovuto alla combustione di idrocarburi, tanto che alle persone presenti vengono distribuite mascherine per potersi riparare le vie respiratorie.

Publiacqua, la società che gestisce le reti idriche nelle province di Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo, assicura che non ci sono conseguenze sull’acqua pubblica: “Informiamo i cittadini dei Comuni di Calenzano, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Prato che, in merito all’incidente verificatosi questa mattina all’Impianto Eni di Calenzano, non si registrano problemi di potabilità sull’acqua del pubblico acquedotto”, si legge in una nota.

Emergenza in tutta Firenze

Il dipartimento della Protezione civile ha attivato l’alert per un raggio di 5 chilometri dalla zona di esplosione, dove “si chiede di tenere chiuse le finestre e di non avvicinarsi alla zona”.

Sui social il Comune di Calenzano invita “la popolazione a non avvicinarsi all’area interessata dall’esplosione nell’area Eni, nei pressi del campo sportivo”. “L’area dell’incidente – scrive il Comune – è circoscritta. Al momento sono in corso le verifiche del caso. Ai residenti in zona raccomandiamo di tenere chiuse porte e finestre e spegnere eventuali impianti di climatizzazione”.

Sospesa la circolazione ferroviaria tra Prato e Firenze. Il casello autostradale di Calenzano è rimasto chiuso per oltre due ore. Traffico completamente bloccato nei comuni di Calenzano e Sesto Fiorentino. Evacuata l’università di Sesto Fiorentino.

Vicino alla zona dell’esplosione si trova il centro commerciale “I Gigli”, uno dei più grandi del Centro Italia, ma la struttura non è stata coinvolta.

La sindaca di Firenze: “La situazione è molto brutta”

“La situazione è molto brutta”, commenta la sindaca di Firenze Sara Funaro. “Stiamo seguendo insieme alla prefettura e ai Comuni di Calenzano e Prato la situazione. Abbiamo chiesto notizie sulla situazione dei fumi, in attesa di risposte da Arpat invitiamo tutti alla massima cautela. Abbiamo dato la nostra disponibilità per attivare immediatamente la possibilità di avere supporto” psicologico “per i familiari”. “A ora – sottolinea la sindaca – non ci risultano problemi a Firenze” per l’aria: “Durante la riunione mi hanno dato prime rassicurazioni”. “Siamo pronti a fare quello che c’è bisogno”, ha aggiunto.

Esplosione al deposito carburanti di Calenzano, il messaggio del ministro Musumeci

“La macchina dei soccorsi è partita immediatamente e abbiamo attivato l’allertamento invitando le persone del luogo a restare al chiuso, in attesa di conoscere se e quali effetti abbiano prodotto le sostanze tossiche”, scriva in una nota il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci.

“Sono in costante contatto con il capo Dipartimento della Protezione civile, Fabio Ciciliano, per seguire l’evolversi della situazione. Esprimo il mio cordoglio alla famiglia della vittima e mi stringo ai feriti e ai loro cari, confidando in una pronta ripresa”.

Il cordoglio di Meloni

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni segue con apprensione le conseguenze dell’incendio che si è sviluppato nello stabilimento Eni a Calenzano, delle quali è costantemente informata dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e dal ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, che si tiene in continuo e stretto contatto con il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabio Ciciliano. Lo fa sapere Palazzo Chigi. La premier esprime il più sentito cordoglio per le vittime, la vicinanza ai feriti e alle famiglie colpite e il ringraziamento a quanti si stanno prodigando nei soccorsi.

Notizia in aggiornamento

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