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Home » Cronaca

I dati Istat che rivelano cosa significa cultura maschilista

Immagine di copertina
Credit: Unsplash

Il 4% degli italiani ritiene accettabile che in una coppia si alzino le mani. Per il 10% è normale che il maschio controlli il cellulare della partner. E il 39% pensa che una donna, se lo vuole, può evitare uno stupro. Ecco i preoccupanti risultati di un’indagine Istat

Se guardiamo ai dati sulle vittime degli omicidi volontari commessi nel 2022 in Italia, riportati nel primo dei tre grafici a torta, la prima cosa che si nota è che sono morti più uomini che donne: rispettivamente 197 e 128. Quando spostiamo l’attenzione al secondo grafico, però, l’equilibrio comincia a cambiare: le vittime di omicidi volontari consumati in ambito familiare o affettivo sono state 104 donne e 40 uomini. E le vittime di omicidi commessi da partner o ex partner – terzo grafico – sono state 61 donne e 8 uomini. 

S&D

Non si tratta di una gara macabra a chi soffre di più: questi numeri spiegano perché parliamo di femminicidio, e non di “maschicidio”. Quasi metà delle donne uccise nel 2022 è morta per mano del compagno o di un ex, mentre per gli uomini questa percentuale è di circa il 4%. 

I dati disponibili per il 2023, aggiornati al 19 novembre, non sono molto diversi: sono già state uccise 106 donne, di cui 87 (l’82%) in ambito familiare o affettivo; 55 ammazzate dal proprio partner o da un ex.

Siamo davanti a un problema prima di tutto culturale, come evidenziano anche i risultati dell’ultima indagine Istat su violenza e stereotipi di genere nel nostro Paese, pubblicata lo scorso 22 novembre. I dati sono ancora provvisori, ma non per questo meno preoccupanti. 

Circa quattro uomini su dieci (il 39,3%) sono d’accordo o abbastanza d’accordo nell’affermare che «le donne sono in grado di sottrarsi a un rapporto sessuale se davvero non lo vogliono», mentre per un uomo su cinque (19,7%) il modo in cui è vestita una donna può provocare la violenza. Per le donne intervistate le percentuali scendono rispettivamente a 29,7% e 14,6%. 

Circa una persona su dieci (tra uomini e donne) si dice inoltre d’accordo nel considerare la vittima di violenza sessuale in parte responsabile se è ubriaca, sotto effetto di sostanze stupefacenti, o se accetta un invito da un uomo. 

I dati sono stati raccolti tra maggio e luglio 2023, intervistando un campione di 15.000 persone. Una persona su dieci (10,2%) considera accettabile che l’uomo controlli le comunicazioni della sua compagna sul cellulare o sui social, e la percentuale sale al 16,1% tra i giovani dai 18 ai 29 anni.

Per il 4,3% degli intervistati è accettabile che «in una coppia ci scappi uno schiaffo ogni tanto», e per il 2,3% che «un ragazzo schiaffeggi la sua fidanzata perché ha flirtato con un altro uomo».

 

 

 

Infine, l’indagine evidenzia come gli stereotipi riguardo ai ruoli tradizionali di genere rimangano ancora molto presenti nella società italiana. Circa un uomo su quattro è d’accordo o abbastanza d’accordo nel dire che i maschi sono meno adatti ad occuparsi delle faccende domestiche, e che una donna per essere completa deve avere dei figli. A pensarla così è anche circa una donna su cinque. Tra uomini e donne, infine, una persona su cinque è abbastanza o molto d’accordo nel ritenere che occuparsi dei figli sia compito della madre.

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