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    Cronaca di Napoli | Ragazza stuprata sulla Circumvesuviana: arrestati tre giovani

    Credit: Cesare Abbate

    Ancora un “attentato”: dopo Sorbillo colpita un’altra famosa pizzeria

    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 7 Mar. 2019 alle 16:00 Aggiornato il 12 Mar. 2019 alle 11:02

    Cronaca di Napoli oggi | Notizie ultima ora | Campania | Aggiornamenti live

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    Cronaca di Napoli oggi | Aggiornamento 5 marzo

    Una ragazza di 24 anni ha denunciato di essere stata violentata nell’ascensore della ferrovia circumvesuviana di San Giorgio a Cremano. Per il fatto sono stati arrestati tre giovani tra i 18 e i 19 anni. I tre sono accusati di violenza sessuale di gruppo: uno di loro avrebbe confessato.

    La giovane ha raccontato agli inquirenti che i tre avevano già tentato di violentarla una ventina di giorni prima.

    Cronaca di Napoli oggi | Aggiornamento 25 febbraio

    Ancora attacco della camorra a una pizzeria storica di Napoli. Alle tre di notte di lunedì 25 febbraio, in via dei Tribunali, diversi colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi contro la pizzeria “Di Matteo”.

    Sul posto sono immediatamente intervenuti i carabinieri della compagnia Napoli-centro e del nucleo radiomobile: gli inquirenti hanno riscontrato quattro fori nella serranda del locale e rinvenuto sul selciato nove bossoli.

    Poche ore prima, nella notte di sabato, nove bossoli erano stati ritrovati in strada, nella stessa zona, dopo un’altra “stesa”.

    “Siamo preoccupati”, commentano i cittadini, dopo che lo scorso 16 gennaio un ordigno rudimentale era stato fatto esplodere davanti alla storica pizzeria Sorbillo di Napoli, davanti all’ingresso del locale in via Tribunali 32, nel cuore del centro antico.

    La pizzeria Di Matteo non è un locale qualsiasi ma uno degli esercizi “storici” della città tanto che nel luglio del 1994, durante il G7 che si svolgeva a Napoli, l’allora presidente degli Usa, Bill Clinton, andò a mangiare una pizza margherita “a libretto”.

    Cronaca di Napoli oggi | Aggiornamento 21 febbraio

    Napoli, immigrato aggredito da una baby gang

    Un cittadino nordafricano che da anni vive al Rione Sanità è stato aggredito nella notte da una baby gang. Si tratterebbe di una chiara aggressione di stampo razzista, secondo quanto riferito in un servizio del Tgr Rai Campania. L’uomo, che lavora come infermiere in una struttura sanitaria per disabili, è stato prima insultato e poi pestato mentre stava rientrando a casa insieme alla sua fidanzata, italiana.

    Cronaca di Napoli oggi | Aggiornamento 5 febbraio

    Il clan Belforte ha condizionato il voto per il consiglio regionale del 31 maggio 2015. E’ lo scenario in cui si muove un’indagine coordinata dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli che ha portato i carabinieri della compagnia di Caserta a notificare 19 misure cautelari a indagati, tra cui politici locali, che devono rispondere a vario titolo di scambio elettorale politico-mafioso, estorsione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, reati aggravati dal utilizzo del metodo mafioso. Due le direttrici di intervento dei fratelli boss Giovanni e Agostino Capone nella tornata elettorale. Da una parte hanno imposto ai candidati di servirsi per il servizio di affissione di manifesti elettorali a Caserta di una societa’ intestata alla moglie di Agostino, Maria Grazia Semonella, la Clean service; dall’altro hanno procurato voti a candidati che in cambio erano disposti a versare denaro al clan, buoni pasto e buoni carburante. Solo il business dei manifesti ha fruttato 17000 euro, versati in parte nelle casse della cosca per mantenere le famiglie degli affiliati detenuti. Giovanni Capone, all’epoca detenuto, ha utilizzato ‘pizzini’ per dare disposizioni al fratello Agostino perche’ si occupasse dell’affissione dei manifesti elettorali nella citta’ di Caserta

    Cronaca di Napoli oggi | Aggiornamento 4 febbraio

    Fermato il pirata della strada che il 3 febbraio ha investito e ucciso due migranti nel Casertano. “Pensavo di aver preso un palo”. Cosi’ si è giustificato durante l’interrogatorio Antonio Corvino, il 41enne di Caserta fermato questa notte dai carabinieri di Aversa.

    I militari dell’Arma, in collaborazione con la polizia, coordinati dalla procura di Napoli Nord, sono arrivati all’uomo grazie a una capillare ricerca in tutte le carrozzerie prima della zona aversana e poi proseguendo sul Casertano. Proprio parcheggiata davanti a una carrozzeria di Caserta, i carabinieri hanno notato una Bmw X3 con evidenti segni di un incidente che presentava in un punto tracce di sangue e pezzi di brandelli del pantalone di uno dei due ragazzi morti investiti.

    Il 41enne, con precedenti per furti, rapina e truffa, è stato rintracciato mentre era a casa dei genitori. Portato in caserma questa notte, durante l’interrogatorio ha raccontato che la notte precedente stava percorrendo la SS7Bis quando improvvisamente ha sentito un urto violento ma ha proseguito la corsa perché pensava di aver preso un palo, aggiungendo che si sarebbe fermato dopo qualche minuto perché aveva forato una ruota e di essersi fatto aiutare da alcuni passanti, ma poiché la macchina non partiva avrebbe chiamato un carro attrezzi facendola portare nella carrozzeria dove poi è stata trovata parcheggiata. Corvino ha rifiutato di sottoporsi ai test per droga e alcol.

    Cronaca di Napoli oggi | Aggiornamento 3 febbraio

    Un pirata della strada ha travolto e ucciso due cittadini stranieri di 20 anni che stavano percorrendo in bici la strada statale 7 bis nel tratto che conduce dalla Nola-Villa Literno a Capua, nel Casertano. A dare l’allarme un passante, che ha notato sul ciglio della strada le due biciclette distrutte dall’impatto e i corpi dei due uomini. Dalle prime indagini, non sono emersi segni di frenata.

    (QUI TUTTI I DETTAGLI)

    Cronaca di Napoli oggi | Aggiornamento 27 gennaio

    Ancora non è chiara la dinamica di quanto successo a Cardito, nel Napoletano, dove è intervenuta una volante del commissariato di Afragola dopo una segnalazione di lite tra conviventi.

    In un’abitazione, i poliziotti hanno trovato un bambino di 6 anni morto, la sorellina di 7 massacrata di botte, che è ricoverata all’ospedale pediatrico di Napoli Santobono in gravi condizioni, e un altro bimbo di 4 anni per fortuna illeso.

    La lite arebbe avvenuta fra la madre dei piccoli e il suo convivente. Sul posto il magistrato di turno.

    Qui gli aggiornamenti sul caso

    Cronaca di Napoli oggi | Aggiornamento 24 gennaio

    A Napoli un ambulatorio che cura gratis i migranti: “La medicina è senza frontiere”

    Un ambulatorio che cura i migranti gratuitamente. Un “ambulatorio etnico”, come lo definiscono i suoi fondatori, per prevenire le malattie della pelle e della sfera sessuale, tenendo conto delle differenze culturali di chi viene accolto. La storia, raccontata da Repubblica, è quella del professore Mario Delfino, direttore del dipartimento di Dermatologia dell’università Federico II a Napoli, che ha pensato di avviare un progetto per superare le barriere, anche culturali, “che spesso tengono i migranti lontani dalle cure di cui avrebbero bisogno”. La storia.

    Cronaca di Napoli oggi | Aggiornamento 24 gennaio

    Contraffazione: Gdf sequestra 140 mila paia false Hogan, 5 arresti 

    Cinque arresti ai domiciliari, quattro laboratori clandestini e tre depositi di false “Hogan” scoperti nel Napoletano, 140 mila paia di scarpe sequestrate. E’ il bilancio di un blitz dei finanzieri del Comando provinciale di Roma, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli: nel mirino gli appartenenti ad un’associazione a delinquere (12 complessivamente gli indagati) finalizzata alla produzione, allo stoccaggio e alla commercializzazione di calzature contraffatte. Il sodalizio criminale al centro delle indagini delle fiamme gialle del Gruppo di Fiumicino era organizzato in forma imprenditoriale e la sua struttura permetteva di seguire tutte le fasi, dalla produzione fino alla vendita al dettaglio delle calzature ‘taroccate’.
    Le scarpe e il packaging – spiegano gli investigatori – erano prodotti secondo criteri simili a quelli della produzione ufficiale, “mediante l’impiego di macchinari costosi e professionali, attrezzature industriali e operai qualificati (come ad esempio le ‘rivettatrici’, addette all’assemblaggio delle tomaie e i ‘tagliatori’ incaricati del taglio del pellame), in modo da realizzare prodotti talmente simili ai modelli originali da ingannare anche i consumatori dall’occhio piu’ esperto”. Nel corso dell’operazione sono state sequestrati oltre 40 macchinari e attrezzature, circa 140.000 calzature e oltre 120.000 parti di scarpe ed etichette con il marchio “Hogan” illecitamente riprodotto, il tutto rinvenuto in quattro laboratori clandestini e tre magazzini di stoccaggio. La merce sequestrata, una volta immessa sul mercato, avrebbe fruttato all’organizzazione oltre due milioni di euro; in particolare i falsari vendevano le scarpe, soprattutto i modelli “Interactive” e “Olimpia”, ad un prezzo non inferiore ai 25 euro.

    Cronaca di Napoli oggi | Aggiornamento 23 gennaio

    Si fingevano carabinieri per compiere rapine, 6 arresti a Napoli 

    I loro obiettivi erano case e negozi e per compiere le rapine si fingevano carabinieri, ma sono stati arrestati dai veri militari dell’Arma. A Napoli, dopo indagini coordinate dai pm della Settima Sezione della procura, i carabinieri hanno dato esecuzione a una misura di custodia cautelare emessa dal gip partenopeo nei confronti di 6 indagati, tutti gia’ noti alle forze dell’ordine, per rapina, detenzione e porto abusivo d’arma da fuoco, sequestro di persona e detenzione illegale di segni distintivi in uso ai corpi di polizia. Le indagini hanno preso il via dopo una violenta rapina nel settembre scorso in abitazione del quartiere di San Carlo Arena.
    Uno degli arrestati, travestito da carabiniere, ha simulato di dover effettuare un controllo nell’abitazione e, appena e’ riuscito a entrare nel cortile della villa, lo hanno raggiunto di corsa gli altri quattro complici. Tutti con il volto nascosto da maschere di Anonymus, hanno puntato piu’ volte una pistola alla tempia della vittima e l’hanno costretta a consegnare denaro, gioielli e orologi di valore. Poi sono fuggiti per le campagne retrostanti alla villa, poiche’ stavano arrivando pattuglie dei carabinieri. Le indagini sono state subito avviate dai militari della stazione del quartiere di Marianella che, anche grazie alla visione di numerose telecamere di videosorveglianza, hanno identificato tutti i presunti responsabili e individuato i mezzi da loro utilizzati.

    Cronaca di Napoli oggi | Aggiornamento 21 gennaio

    Non pagano bollo auto anche se parente morto, scoperti in 12 

    La Guardia di Finanza ha scoperto a Napoli 12 persone che hanno continuato a usufruire dell’esenzione dal pagamento del bollo auto perché parenti di disabile, mentre invece il portatore di handicap era deceduto. I 12 ‘furbetti’ hanno quindi ricevuto un verbale di accertamento per una sanzione pari al triplo del bollo non versato alla regione di residenza pur non avendo più i requisiti previsti dalla legge per il beneficio.

    Cronaca di Napoli oggi | Aggiornamento 18 gennaio

    ‘Stesa’ a Napoli, spari contro casa zio e nipote clan Lepre 

    Ancora un raid armato a scopo intimidatorio con spari in aria a Napoli. Questa volta il fatto è accaduto nella popolare zona del Cavone, davanti all’abitazione di esponenti di spicco, zio e nipote, di una storica cosca cittadina. passanti hanno fermato intorno alle 17.30 di oggi una pattuglia dei Nibbio per segnalare spari in via Francesco Saverio Correra. Gli agenti hanno trovato e sequestrato al suolo, dinanzi al palazzo al civico 236 c, 9 bossoli e una pallottola inesplosa calibro 9×21. In quel fabbricato c’è l’abitazione di Luigi Lepre, chiamato ‘o cinese’, e, a poca distanza, quella di Patrizio Lepre, detto ‘o nennillo, ai domiciliari per motivi di salute. Lo scorso 2 settembre è morto il boss Ciro lepre, noto come ‘o sceriffo’.

    Cronaca di Napoli oggi | Aggiornamento 16 gennaio

    Napoli, bomba contro la pizzeria di Gino Sorbillo | VIDEO

    Napoli. Una bomba è esplosa nella notte contro la pizzeria di Gino Sorbillo a via dei Tribunali. Si è trattato di un vero e proprio attentato contro il noto pizzaiolo napoletano che ha denunciato su Facebook l’ennesima intimidazione subita.

    (QUI TUTTI I DETTAGLI)

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