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Inps mette in palio vacanza a Dubai: 300 ragazzi italiani restano bloccati nell’Emirato, 210 positivi al Covid

Immagine di copertina
Credit: Sam Valadi (CC BY 2.0)/Flickr

Altri 300 studenti italiani, quasi tutti minorenni, sono attualmente bloccati a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, a causa di un focolaio di Covid-19 scoppiato durante una vacanza studio finanziata dall’Inps. La notizia, che va ad aggiungersi ad altri casi simili che coinvolgono decine di giovani italiani attualmente in quarantena all’estero, è stata diffusa dalla famiglia di due ragazzi di Cutrofiano, in provincia di Lecce, che fanno parte della comitiva.

S&D

Almeno 210 giovani sono risultati positivi al nuovo Coronavirus ma, a quanto pare, l’intero gruppo dovrà restare in quarantena fino a quando non saranno tutti negativizzati e non è chiaro quando potranno tornare in Italia. Secondo le prime ipotesi, il contagio sarebbe avvenuto durante una visita a un mercato locale.

Partiti lo scorso 30 giugno per un viaggio studio finanziato dall’Inps e organizzato in collaborazione con Accademia Britannica, un tour operator specializzato in turismo studentesco, i ragazzi rimasti bloccati a Dubai hanno tutti un’età compresa tra i 15 e i 18 anni e per la maggior parte sono minorenni. Attualmente, i giovani si trovano all’interno del campus dove hanno alloggiato per la vacanza studio. Le autorità locali hanno disposto l’isolamento dei positivi, ma hanno obbligato tutti alla quarantena, impedendone il rimpatrio.

I giovani sarebbero dovuti rientrare mercoledì 14 luglio. A due giorni dalla partenza però, a seguito dei tamponi previsti per poter salire sull’aereo, 11 ragazzi sono risultati positivi alla Covid-19 e da allora sono scattate le misure di sicurezza previste negli Emirati. Secondo le famiglie, dopo l’isolamento dei contagiati, il tour operator ha trasferito in aeroporto i membri del gruppo risultati negativi, ma le autorità locali non hanno autorizzato l’espatrio, disponendo la quarantena per l’intera comitiva.

Il Consolato italiano nell’Emirato di Dubai, in comunicazione con l’Ambasciata d’Italia negli Emirati Arabi Uniti, sta monitorando la situazione ed è in contatto con i giovani e le famiglie. I ragazzi sono attualmente assistiti da un’apposita task force di medici e operatori sanitari e non si registrano al momento casi di particolare gravità connessi al contagio da Covid-19.

Il padre di una minorenne romana, rimasta bloccata a Dubai nonostante sia risultata negativa al Covid, ha rivelato al Corriere della Sera che il gruppo non sarà autorizzato a partire finché non saranno tutti negativi, una notizia confermata dalla diplomazia italiana sul posto.

Intanto la madre di una 17enne di Taranto, partita con la stessa comitiva e anch’essa risultata negativa al Coronavirus, ha denunciato la “situazione assurda” vissuta dalla figlia. “È diabetica”, ha detto la donna a SkyTg24. “È vaccinata con doppia dose, ma deve restare in isolamento come tutti gli altri: potrebbe rimanere senza insulina, è assurdo”.

Centinaia di ragazzi italiani bloccati all’estero per Covid

Non è il primo caso a coinvolgere giovani italiani rimasti bloccati all’estero per la pandemia. Una situazione simile si è verificata a Malta, dove almeno 150 tra studenti minorenni e accompagnatori partecipanti a una vacanza studio sono ancora bloccati nell’arcipelago. Tra questi, circa una sessantina sono risultati positivi alla Covid-19, mentre l’intero gruppo si trova in quarantena in un albergo di St. Julians e in altre cinque strutture dell’isola principale del Paese, assistiti dall’Ambasciata d’Italia.

Altri 8 giovani, sette ragazzi e una ragazza, appena diplomatisi al Liceo scientifico Viesseux di Imperia, in Liguria, sono rimasti bloccati nell’arcipelago a causa di un focolaio scoppiato nella località di Sliema, dove si trovavano per festeggiare il diploma. Un caso simile si è verificato poi in Grecia, dove una quindicina di neo-diplomati di Venezia è rimasto bloccato sull’isola di Ios mentre festeggiavano la maturità.

Tra i giovani, tutti maggiorenni e con almeno una dose di vaccino anti-Covid già somministrata, cinque sono risultati positivi alla Covid-19. I ragazzi avevano cominciato a preoccuparsi quando una giovane della comitiva aveva iniziato a soffrire di un leggero malessere e di febbre. Al momento non si registrano casi di particolare gravità connessi al contagio dei ragazzi veneti.

Le raccomandazioni della Farnesina

Il ministero degli Esteri “raccomanda di pianificare con massima attenzione ogni aspetto del viaggio, contemplando anche la possibilità di dover trascorrere un periodo aggiuntivo all’estero, nonché di dotarsi di un’assicurazione sanitaria che copra anche i rischi connessi al Covid”.

Secondo le raccomandazioni diffuse dalla Farnesina per i viaggi all’estero e sui possibili rischi derivanti dall’espandersi della variante Delta, la possibilità che nuove ondate pandemiche causino nuovamente la chiusura di alcune frontiere è alta, così come il pericolo di dover prolungare la propria permanenza in un Paese straniero a causa del Covid.

“In particolare, nel caso in cui sia necessario sottoporsi a test molecolare o antigenico per l’ingresso in Italia o per il rientro nel nostro Paese da una destinazione estera, si rammenta che i viaggiatori devono prendere in considerazione la possibilità che il test dia un risultato positivo”, scrive il ministero in una nota. “In questo caso, non è possibile viaggiare con mezzi commerciali e si è soggetti alle procedure di quarantena e contenimento previste dal Paese in cui ci si trova”.

“Tali procedure”, spiega ancora la Farnesina, variano in base alle normative locali e interessano anche i cosiddetti “contatti” con il soggetto positivo, che sono ugualmente sottoposti a quarantena e che potranno far rientro in Italia al termine del periodo di isolamento previsto”.

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