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    Coronavirus, Ricciardi: “Tra 2 settimane mi aspetto peggioramento. Due regioni a rischio”

    Walter Ricciardi. Credit: Ansa

    L'esperto: "La Francia avrà bisogno del lockdown totale, noi no se ci comportiamo bene". Ma attenzione a Lazio e Campania

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 28 Set. 2020 alle 09:47

    Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene all’Università Cattolica e consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, ritiene che mentre “la Francia avrà bisogno del lockdown totale, noi no se ci comportiamo bene”, e ha aggiunto che tra le regioni italiane “Lazio e Campania sono a rischio”. Ricciardi ha espresso il giudizio in un’intervista a La Stampa, alla luce dei dati più recenti sull’epidemia di Coronavirus in Italia.

    Alla domanda se studenti, insegnanti e famiglie se la stanno cavando dopo la riapertura delle scuole, l’esperto risponde: “Servono due settimane per esserne certi, ma la prima impressione è positiva. È stato importante riportare dieci milioni di persone alla normalità, che però va assicurata nel tempo”.

    “La sensazione di benessere estiva ha portato un certo rilassamento, ma ora ci sono migliaia di casi al giorno per cui è bene osservare attentamente misure come le mascherine dopo le 18 nelle zone di movida”, ha detto Ricciardi. “Tutte le città e le regioni sono ripartite alla pari. In primavera Lombardia e Piemonte erano i territori più colpiti, mentre ora sono Lazio, Campania e Sardegna”.

    Sulla proposta dei Nobel per l’Economia Abhijit Banerjee e Esther Duflo, che in Francia hanno avanzato l’idea di un lockdown dall’1 al 20 dicembre per “salvare il Natale” Ricciardi risponde: “La Francia è in una situazione difficile per cui credo che dovrà fare un lockdown totale anche prima”.

    In Italia “il lockdown generale spero sia difficile”, dice l’esperto, “ma tutto dipende dai comportamenti degli italiani. Se saremo bravi non ne avremo bisogno, anche se in alcune zone si sta perdendo il controllo come in Lazio o in Campania”, tuttavia tra Italia e Francia “ci sono delle differenze”.

    “Per esempio in Francia non c’è la quarantena obbligatoria o in Inghilterra solo da poco le mascherine vanno indossate dal personale dei ristoranti”, spiega l’esperto. “Certo Spagna, Israele, Belgio, Olanda e Danimarca peggiorano e purtroppo non esiste una strategia comune. L’unica possibilità è limitare i movimenti delle persone da e per gli stati compromessi”. Alla domanda se c’è il rischio che la situazione possa sfuggire di mano, il medico risponde: “Un peggioramento della situazione, spero non intenso, con più pressione sugli ospedali anche per l’arrivo di raffreddori e influenze” è probabile. “Per questo è importante il richiamo alle precauzioni e il vaccino antinfluenzale per tutte le età. Va anche ripresa la app Immuni, che consente un tracciamento digitalizzato più tempestivo di quello manuale”.

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