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    Coronavirus, il report Iss-ministero: “Aumentano focolai, calo dei sintomatici, età media contagiati 29 anni”

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 27 Ago. 2020 alle 20:02 Aggiornato il 27 Ago. 2020 alle 20:08

    Coronavirus, report Iss-ministero: calo sintomatici, aumentano i focolai

    Aumentano i focolai, ma calano i sintomatici: è quanto emerge dal consueto report settimanale redatto dall’Iss e dall ministero della Salute sull’andamento dell’epidemia di Coronavirus in Italia. Per la quarta settimana consecutiva si conferma un aumento dei casi con livelli simili osservati agli inizi di giugno, circa un mese dopo la fine del lockdown. La maggior parte dei casi continua ad essere contratta sul territorio nazionale anche se “si osserva rispetto alla settimana precedente un aumento di casi importati da altra Regione/PA”. In Italia e in Europa, sottolinea il report “si è verificata una transizione epidemiologica dell’epidemia da SARS-CoV-2 con un forte abbassamento dell’età mediana della popolazione che contrae l’infezione”.

    L’età media dei casi diagnosticati nell’ultima settimana, infatti, è “di 29 anni, confermando un trend in diminuzione”. La circolazione del Coronavirus “avviene oggi con maggiore frequenza nelle fasce di età più giovani, in un contesto di avanzata riapertura delle attività commerciali (inclusi luoghi di aggregazione) e di aumentata mobilità. Si riscontra un cambiamento nelle dinamiche di trasmissione (con emergenza di casi e focolai associati ad attività ricreative sia sul territorio nazionale che all’estero) ed una minore gravità clinica dei casi diagnosticati che, nella maggior parte dei casi, sono asintomatici”.

    Nell’ultima settimana il 36% dei nuovi casi diagnosticati in Italia è stato identificato tramite attività di screening, mentre il 32% nell’ambito di attività di contact tracing. I rimanenti casi sono stati identificati in quanto sintomatici, il 27% del totale, o non è riportata la ragione dell’accertamento diagnostico (5%). Quindi, complessivamente, il 68% dei nuovi casi sono stati diagnosticati grazie alla intensa attività di screening e alla indagine dei casi con identificazione e monitoraggio dei contatti stretti. Nonostante il calo dei sintomatici, oltre 16 Regioni “hanno riportato un aumento nel numero di casi diagnosticati rispetto alla settimana precedente”. Un dato che, secondo il report “deve invitare alla cautela in quanto denota che in alcune parti del Paese la circolazione di SARS-CoV-2 è ancora rilevante”.

    Nella settimana di monitoraggio, inoltre, sono stati riportati complessivamente 1374 focolai attivi di cui 490 nuovi, entrambi in aumento per la quarta settimana consecutiva. L’indice di trasmissibilità, invece, è pari allo 0.75. Questo indica che “al netto dei casi asintomatici identificati attraverso attività di screening/tracciamento dei contatti e dei casi importati da stato estero (categorie non mutuamente esclusive), vi è stata una lieve diminuzione del numero di casi  sintomatici contratti localmente e diagnosticati nel nostro Paese”. Tuttavia, secondo gli esperti bisogna “interpretare con cautela l’indice di trasmissione nazionale in questo particolare momento dell’epidemia. Infatti Rt calcolato sui casi sintomatici, pur rimanendo l’indicatore più affidabile a livello regionale e confrontabile nel tempo per il monitoraggio della trasmissibilità, potrebbe sottostimare leggermente la reale trasmissione del virus a livello nazionale. Pertanto l’Rt nazionale deve essere sempre interpretato tenendo anche in considerazione il dato di incidenza”.

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