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    Carabiniere ucciso con 8 coltellate a Roma: fermati due ragazzi americani, uno ha confessato

    L'omicidio nella notte durante un intervento dopo un furto

    Di Donato De Sena
    Pubblicato il 26 Lug. 2019 alle 18:31 Aggiornato il 26 Lug. 2019 alle 23:03

    Carabiniere ucciso a Roma, fermati due studenti americani: uno confessa

    Due persone sono state fermate nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Mario Cerciello Rega, il carabiniere di 35 anni ucciso a coltellate a Roma la notte tra il 25 e il 26 luglio in via Pietro Cossa, nel quartiere Prati, pieno centro cittadino.

    Uno dei due ha confessato di essere l’autore materiale dell’accoltellamento, ma la dinamica del delitto è ancora tutta da chiarire. I due erano stati sorpresi dai militari questa mattina presso l’hotel Meridien di via Federico Cesi, a pochi passi dal luogo del delitto.

    Il militare, vice brigadiere, è stato colpito a morte nel corso di un’operazione scattata dopo un furto e un tentativo di estorsione. I fermati sono cittadini americani, studenti della John Cabot University, una prestigiosa università americana che si trova a Trastevere.

    I due americani fermati sono stati portati nella sede del reparto operativo dei carabinieri di via In Selci e interrogati dal procuratore vicario di Roma Michele Prestipino, il procuratore aggiunto Nunzia D’Elia e il pm Maria Sabina Calabretta. Contro i due per ora non è stata formalizzata nessuna accusa. Non è ancora chiaro se i due americani abbiano un ruolo nel furto o nell’omicidio del carabiniere. Non si può escludere che chi ha rubato il borsa lo abbia poi ceduto ad altri per questo le indagini proseguono anche sul furto. I due erano stati rintracciati dai militari in tarda mattinata presso l’hotel Meridien di via Federico Cesi, a pochi passi dal luogo del delitto.

    I due giovani sarebbero stati incastrati dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza e da alcune testimonianze.

    La Procura di Roma procede per omicidio e furto. A quanto pare il carabiniere sarebbe stato ucciso per cento euro: due persone avrebbero richiesto 100 euro in cambio della restituzione del borsello rubato. È quello che in gergo si chiama “cavallo di ritorno“. Durante il servizio in borghese, uno dei due uomini avrebbe estratto il coltello e colpito più volte il carabiniere, morto poco dopo in ospedale.

    Carabiniere ucciso a Roma, cosa è successo: la ricostruzione

    Il carabiniere Cerciello Rega è dunque morto durante un’operazione contro gli autori di un furto, per il furto di un borsello. Il militare, di Somma Vesuviana, in provincia di Napoli, ha subito una violenta aggressione con un collega. Ha perso la vita dopo aver subito 8 coltellate.

    Stando alle prime ricostruzioni, nelle ore precedenti al’aggressione mortale un uomo era stato derubato a Trastevere del borsello con dentro il portafogli e il cellulare. La vittima si è quindi rivolta ai carabinieri per denunciare il furto e quando ha ricevuto la telefonata dei ladri con la richiesta di riscatto per riavere il bottino, su suggerimento dei militari, ha fissato l’appuntamento.

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    Così è scattata l’operazione: all’appuntamento nel quartiere Prati è stata inviata una pattuglia di militari in borghese, il vice brigadiere Cerciello Rega e un collega, della stazione dei carabinieri di piazza Farnese. Con loro, ma a distanza, c’erano altre pattuglie dei carabinieri pronte a intervenire e anche la vittima del furto, tenuta in una situazione protetta.

    Quando il vice brigadiere e il collega si sono accorti che i due ladri erano arrivati all’appuntamento li hanno avvicinati e si sono qualificati chiedendo i documenti. La reazione è stata violenta: i militari sono stati aggrediti e uno dei due ladri si è avventato su Cerciello Rega con un coltello. Il collega, impegnato in una colluttazione con l’altro malvivente, ha tentato di difenderlo quando lo ha sentito urlare. Ma inutilmente. Era già stato più volte accoltellato. Poi ha dato l’allarme.

    I due ricercati

    Per l’omicidio di Mario Cerciello Rega è partita la caccia a due persone. I due sono scappati via subito dopo l’aggressione. Uno di loro la scorsa notte indossava una felpa nera, mentre l’altro viola. È subito scattata la ricerca in tutta la città per fermarlo. I due sarebbero magri e alti circa un metro e 80. Uno con i capelli mesciati. Poi nel tardo pomeriggio sono stati fermati i due americani, il cui ruolo è ancora da chiarire. Al fermo si è arrivati dopo una giornata di interrogatori: poi la rosa dei sospetti si è ristretta a quattro.

    Ascoltate almeno quattro persone

    Sono almeno quattro le persone ascoltate nel giorno dell’omicidio nella caserma dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, mentre continuavano i controlli a tappeto per risalire ai due nordafricani ricercati.

    Le indagini anche sul furto della borsa

    Stando a quanto emerso da ambienti investigativi la vicenda dell’omicidio del carabiniere “appare più complessa di un banale cavallo di ritorno”. Da quanto si apprende le indagini proseguono non solo per appurare la dinamica dell’omicidio ma anche per accertare le modalità e le finalità del furto della borsa sottratta un cittadino a Trastevere. L’interrogatorio dei sospetti potrebbe risultare fondamentale anche su quest’ultimo punto.

    I funerali a Somma Vesuviana lunedì 29 luglio

    Come riferito dal Comune di Somma Vesuviana i funerali di Mario Cerciello Rega saranno celebrati lunedì 29 luglio alle ore 12 a Somma Vesuviana nella chiesa di Santa Croce in via Santa Maria del Pozzo 114, la stessa dove un mese e mezzo fa il carabiniere si era sposato. Ai funerali parteciperanno anche rappresentanti delle istituzioni, dovrebbero essere presenti anche il vicepremier-ministro Luigi Di Maio e il presidente della Camera Roberto Fico.

    Il collega: “Ho provato a salvarlo”

    Gli investigatori hanno ovviamente ascoltato anche il carabiniere che al momento dell’aggressione si trovava con il vice brigadiere ucciso. “Quando ho sentito Mario urlare ho lasciato quell’uomo e ho provato a salvarlo, perdeva molto sangue”, ha raccontato il collega del 35enne di Somma Vesuviana, come riportato dall’Ansa.

    Il militare, resosi conto che Cerciello Rega era grave, ha poi dato l’allarme alle altre pattuglie che si trovavano a distanza nella zona in cui era stato organizzato il servizio per fermare i due ladri che qualche ora prima avevano derubato un uomo a Trastevere e chiesto un riscatto di 100 euro per riconsegnare il bottino.

    La moglie: “Me lo hanno ammazzato”

    Sono ovviamente parole di immenso dolore quelle pronunciate dalla moglie e dagli amici di Cerciello Rega. “Me lo hanno ammazzato”, ha detto la compagna di vita del militare, straziata dalle lacrime, sfogando la sua disperazione fuori dalla camera mortuaria dell’ospedale Santo Spirito a Roma. La coppia si era sposata da poco. Marito e moglie erano tornati dal viaggio di nozze lunedì scorso, per festeggiare il compleanno di lui nella Capitale.

    “Non aveva ancora nemmeno disfatto i bagagli”, ha raccontato Sandro Ottaviani, il diretto superiore del vice brigadiere ucciso, il comandante della stazione dei Carabinieri di Piazza Farnese. “Lei viveva per lui, è una tragedia”, ha raccontato un amico dei due in lacrime. “Ancora non ci posso credere”, ha poi ripetuto un fratello della vittima.

    Salvini: “Lavori forzati in carcere al bastardo”

    Le reazioni politiche al caso del carabiniere ucciso a Roma non sono tardate ad arrivare. Non poteva mancare un commento del vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini. “Caccia all’uomo a Roma, per fermare il bastardo che stanotte ha ucciso un Carabiniere a coltellate. Sono sicuro che lo prenderanno, e che pagherà fino in fondo la sua violenza: lavori forzati in carcere finché campa”, ha detto il leader della Lega.

    Roberto Saviano intanto ha sottolineato che l’omicidio “è già territorio saccheggiato dalla peggiore propaganda” e che la morte di un militare in servizio “non può essere usata come orrido strumento politico contro i migranti”.

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