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    Covid: no, non è vero che ricomincia la conferenza stampa quotidiana per il bollettino della Protezione Civile

    Un fermo immagine della conferenza in via Vitorchiano, da sinistra il professor Locatelli, Angelo Borrelli e l'interprete Lis Susanna Di Pietra
    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 5 Ott. 2020 alle 14:47 Aggiornato il 5 Ott. 2020 alle 16:00

    “Ogni giorno, così come avvenuto durante il lockdown, i vertici della Protezione civile torneranno a stilare il bilancio del giorno sui contagi, con una conferenza stampa”, così si legge sulle pagine del Corriere della Sera di oggi, lunedì 5 ottobre. Ma non è così, non ci sarà nessuna conferenza.

    L’ufficio stampa della Protezione Civile, Pierfrancesco Demilito, contattato telefonicamente da TPI ha spiegato che: “La conferenza di Via Vitorchiano 4 non verrà ristabilita, al momento il bollettino continuerà ad essere diffuso dal sito del ministero”. “L’unica cosa che riparte – spiegano dalla Protezione Civile – è il Comitato operativo che ha affrontato i mesi dell’emergenza”.

    Una prima riunione del Comitato operativo si è svolta questa mattina alla Protezione Civile, per fare il punto della situazione in merito alla pressione sugli ospedali e l’approvvigionamento di materiali. Durante il vertice non sarebbero emerse al momento particolari criticità. All’incontro hanno partecipato – alcuni in videoconferenza – il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, il Commissario per l’Emergenza, Domenico Arcuri, tecnici e assessori in rappresentanza delle varie regioni. A quanto si apprende, il prossimo incontro è fissato per venerdì prossimo.

    L’ultima conferenza stampa aperta ai giornalisti risale a giovedì 30 aprile 2020 e il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli l’aveva salutata come “un segnale positivo visto il continuo calo dei ricoverati e dei contagiati” di quel momento.

    Trasmessa in diretta tv e su YouTube era diventata una sorta di rituale, con Borrelli, che presentava pacatamente i dati (“oggi parto dai guariti” era una frase ricorrente), gli esperti al suo fianco divenuti popolari (dal professor Franco Locatelli con il suo linguaggio ricercato, al direttore dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro con i suoi esempi di comportamento da tenere contro il contagio fino all’interprete Lis Susanna Di Pietra che ha permesso a migliaia di sordomuti di seguire l’andamento della pandemia) e i giornalisti che per due mesi hanno sempre incalzato con le domande. Come quando noi di TPI abbiamo portato all’attenzione del Comitato Tecnico Scientifico la mancata chiusura di Alzano Lombardo e Nembro.

    Ora, anche se i contagi sfiorano di nuovo quota 3mila, l’appuntamento quotidiano che ha segnato i momenti drammatici dell’Italia intera non tornerà sul piccolo schermo alle 18. Niente allarmismi: si è trattato solo di una cantonata del Corriere. 

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