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Abusi nella ritmica, Galtarossa smentisce Maccarani: “Mi costringeva a pesare le ginnaste e io baravo”

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Abusi nella ritmica, Galtarossa smentisce Maccarani: “Mi costringeva a pesare le ginnaste e io baravo”

“Non capisco perché Maccarani scarichi le responsabilità sulle assistenti quando è sempre stata lei la responsabile”. Giulia Galtarossa, due volte campionessa del mondo nella ginnastica ritmica, ha ribattuto così all’intervista della direttrice tecnica della Nazionale, Emanuela Maccarani, indagata per gli abusi nell’accademia di Desio.

S&D

“Noi, come tante ginnaste anche non della Nazionale, abbiamo parlato per il bene di questo sport, per proteggere le atlete del futuro e per migliorare il sistema”, ha detto l’atleta in un’intervista a La Repubblica, dopo il tentativo della sua ex allenatrice di difendersi dalle accuse che hanno travolto la nazionale della ginnastica ritmica.

Parlando a Il Corriere della Sera, Maccarani aveva smentito l’esistenza di un “rito della bilancia”, in cui le atlete venivano pesate in pubblico, “Non è mai esistito un rito collettivo, lo facevano le mie assistenti tutte le mattine, certo non io. Le ragazze si cambiavano in spogliatoio e si pesavano prima di indossare la divisa”, aveva detto due giorni fa al quotidiano milanese.

“Falso”, ha replicato Galtarossa, “avviene da sempre”. “Lo dimostra il fatto che mi sono ritrovata in tutto nei racconti di Nina e Anna, che sono state a Desio dieci anni dopo di me”, ha aggiunto l’ex campionessa, facendo riferimento alle atlete Nina Corradini e Anna Basta, che hanno denunciato per prime gli abusi subiti in accademia. Ha poi riportato la sua testimonianza personale: “avevo espressamente chiesto a Maccarani di non costringermi a pesare le ginnaste perché ero ancora dentro la mia malattia del disturbo del comportamento alimentare”, ha ricordato. “Nel corso degli anni, essendo sua assistente, mi ci sono ritrovata e prima di ogni allenamento mi chiedeva di riferirle i pesi. Ma quando capivo che una ragazza era in difficoltà, scrivevo un peso inferiore sul quaderno perché sapevo che altrimenti la sua giornata sarebbe stata compromessa”.

La 31enne ha inoltre smentito che le accuse siano arrivate solo da atlete che non hanno fatto le Olimpiadi, come sostenuto dalla dt della nazionale. “È assurdo, è un alibi, hanno parlato anche atlete che hanno partecipato ai Giochi”, ha detto, ricordando le difficoltà da lei stessa vissute per le imposizioni dell’allenatrice. “Io sono stata due volte campionessa del mondo con le mie compagne, non ho gareggiato alle Olimpiadi solo perché, per colpa della sua ossessione sul peso e sul cibo, mi sono ammalata. E sono stata in cura per molti anni”.

“In questi mesi ho parlato con tante mie compagne di Nazionale. Chi non parla è perché, per diversi motivi, preferisce non farlo. Ma nessuna ha smentito le nostre confessioni: il loro silenzio quindi è come una conferma”, ha ribadito la vincitrice di due ori mondiali, nel 2009 e nel 2010. Secondo l’atleta, “nella petizione lanciata per sostenere Maccarani si fa riferimento più volte ai risultati ottenuti mentre non si parla mai di alimentazione, maltrattamenti, abusi psicologici o altri comportamenti sbagliati”.

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