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Treviso, sindaco aggredito: “Nomadi mi hanno picchiato perché cercavo di sgomberarli”

Immagine di copertina
Il sindaco di Caerano Gianni Precoma

Treviso, sindaco aggredito: “Nomadi mi hanno picchiato perché cercavo di sgomberarli”

Gianni Precoma, il sindaco di Caerano San Marco, in provincia di Treviso ha sporto denuncia per essere stato picchiato “da un gruppo di nomadi” dopo una discussione per farli allontanare dal loro camper, posteggiato in una zona non autorizzata. “Dei nomadi mi hanno aggredito perché cercavo di sgomberarli”, questa la dichiarazione del sindaco riportata da TGCOM24.

S&D

L’episodio è avvenuto il 9 agosto e secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri il sindaco era andato da solo a parlare con i tre nomadi che si trovavano all’interno del veicolo, senza chiedere assistenza alle forze dell’ordine. Lo scontro sarebbe avvenuto in particolare tra Precoma e una sola persona che dopo la discussione lo ha aggredito.

Il sindaco è stato dimesso ieri sera con una prognosi di cinque giorni. La denuncia contro l’aggressore per le percosse non è ancora stata formalizzata, ma il reato è comunque perseguibile d’ufficio.

Sulla vicenda è intervenuto anche il Ministro per gli Affari Europei Lorenzo Fontana che in un post su Facebook ha commentato: “Gravissima aggressione di alcuni nomadi ai danni di un nostro Sindaco! Vicini a Gianni, onore al suo coraggio. Mi auguro che i responsabili paghino duramente. Avanti con la battaglia per la legalità e la sicurezza!”.

Solidarietà dal presidente del Veneto, Luca Zaia: “È allucinante che un sindaco di quelli che ama la propria terra, il decoro urbano e vuole tutelare i suoi cittadini, intervenuto soltanto per far osservare leggi e regolamenti, venga pestato brutalmente a sangue”, ha affermato.

Il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, in quota Lega ha dichiarato: “Chi polemizza per ‘zingaraccia’ non sa che significa andare in luoghi dove si stanziano certi nomadi, dove regnano l’illegalità e la delinquenza”

Il sindaco della Lega era stato soprannominato “sceriffo” dai concittadini per aver fatto della “sicurezza” il cardine delle sue politiche. Sarà ascoltato nelle prossime ore dai carabinieri per chiarire alcuni aspetti della vicenda.

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