Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:17
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Cosa pensa il presidente siriano Bashar al-Assad di Trump

Immagine di copertina

Secondo Assad, se Trump mantiene le promesse fatte in campagna elettorale sarà un alleato naturale di Damasco, ma anche di Mosca e Teheran, ma rimane cauto nel giudicarlo

Il presidente siriano Bashar al-Assad ha dichiarato che spera di trovare nel presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump un alleato nella lotta al terrorismo, ma ha aggiunto di voler essere cauto nel giudicarlo.

Parlando alla televisione di stato portoghese, Assad ha detto che se Trump terrà fede alla sua promessa, fatta durante la campagna elettorale, di combattere il terrorismo sarà un alleato naturale di Damasco, ma anche di Mosca e Teheran, entrambe schierate al suo fianco. 

Tuttavia, il presidente siriano ha anche aggiunto di non essere certo che il tycoon newyorkese manterrà la parola perché all’interno dell’amministrazione e nei media mainstream americani ci sono forze che si oppongono alla sua visione e potrebbe non essere in grado di eluderle.

Assad non ha mancato di tirare una stoccata agli Stati Uniti perfettamente coerente con lo storico antiamericanismo siriano: “Credono di essere i poliziotti del mondo. Pensano di essere i giudici del mondo. Non è così”.

Ma ha pure attaccato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che sostiene i ribelli ma osteggia quelli di etnia curda, chiamandolo una “persona malata”, un “megalomane che ha perso il contatto con la realtà”.

Trump ha espresso in passato l’opinione che sia “folle” pensare di combattere contemporaneamente le forze governative siriane e i miliziani dell’Isis e che dichiarare guerra a Damasco potrebbe innescare un conflitto con la Russia.

L’attuale posizione degli Stati Uniti rispetto alla Siria è di combattere attivamente il sedicente Stato islamico, che ha a Raqqa la sua capitale de facto siriana, e fornire assistenza ai ribelli siriani moderati.

Tuttavia, Assad considera tutte le fazioni ribelle terroriste e Trump ha manifestato l’intenzione di rivalutare il sostegno alle milizie che si oppongono a Damasco perché, ritiene, non si hanno certezze circa la loro affidabilità.

La Bbc riporta che lunedì scorso l’esponente repubblicano John McCain ha attaccato Trump dicendo che il prezzo da pagare per riallacciare i rapporti con la Russia sarebbe il massacro del popolo siriano. Una contropartita inaccettabile.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Ti potrebbe interessare
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”
Esteri / Sudan: cronistoria di una guerra dimenticata
Esteri / Il piano di Trump è l’unica via possibile per la pace in Ucraina (di F. Bascone)
Esteri / Altro che trappola del debito: dalla Silicon Valley ai porti di mezzo mondo, ecco l’impero segreto dei prestiti della Cina
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale