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Home » Spettacoli » Musica

È morto il dj Avicii in Oman | Chi era | Le sue canzoni più famose | La lettera d’addio ai fan

Immagine di copertina
È morto Avicii, DJ e produttore musicale svedese. Aveva 28 anni.

Il DJ svedese è stato trovato senza vita a Muscat, in Oman, il 20 aprile 2018. Non sono ancora note le cause della morte

DJ Avicii è morto | Aveva 28 anni | Era il più pagato al mondo | Le canzoni più famose di Avicii | La lettera d’addio

È morto Avicii, DJ e produttore musicale svedese. Aveva 28 anni. Il DJ svedese è stato trovato senza vita a Muscat, in Oman, il 20 aprile 2018. Non sono ancora note le cause della morte. Tim Bergling, in arte Avicii, aveva collaborato con Madonna e i Coldplay.

“È con profondo dolore che annunciamo la perdita di Avicii”, ha comunicato la sua manager. “È stato trovato morto a Muscat, nell’Oman, questo venerdì pomeriggio. La famiglia è devastata e chiediamo a tutti di rispettare la sua privacy in questo momento difficile”.

Qui abbiamo raccontato chi era Avicii, il DJ svedese più pagato al mondo morto oggi a 28 anni. Qui invece i suoi 5 brani più famosi. • Il re dell’elettronica in 21 foto

Nel 2016 Avicii si era ritirato dalla scena musicale a causa di motivi di salute, relativi all’abuso di alcol.  Il 29 marzo 2016scrisse una lettera d’addio ai tour dal vivo, pubblicata sul suo sito ufficiale e indirizzata ai suoi fan. Eccola.

Chi era Avicii

Tim Bergling, in arte Avicii, era nato a Stoccolma l’8 settembre del 1989.

Iniziò a cimentarsi nel campo della musica quando aveva solamente 18 anni.

Era uno dei DJ più noti sulla scena mondiale. Aveva vinto anche due MTV Music Awards, un Billboard Music Award e conquistato due nomination ai Grammy.

Il suo brano, “Wake me up“, era diventato una hit in tutto il mondo, e qui ne abbiamo riportato il testo in inglese, la traduzione in italiano e il video.

Nel corso della sua carriera aveva lavorato anche con Madonna e i Coldplay.

Tra i suoi punti di riferimenti più noti della scena musicale mondiale ci sono i Daft Punk e Steve Angello.

Il DJ Tiësto lo aveva invitato a suonare a Ibiza. La grande popolarità la raggiunge con “Seek bromance”, con la voce di Amanda Wilson, scrive Rockol.

Avicii, il DJ più pagato al mondo

Secondo quanto riportato da Forbes, Avicii aveva guadagnato oltre 28 milioni di dollari, il DJ più pagato al mondo.

Avicii in sanscrito vuol dire “senza onde” e nel buddismo rappresenta  l’ultimo livello dell’inferno.

Il singolo di Avicii, “Levels”, uscito nel 2011, è stato uno dei singoli più venduti.

La sua morte giunge a pochi giorni dalla sua nomination ai Billboard Music Award per il suo EP “Avicii (01)”.

Nel 2016 si era ritirato dalla scena musicale a causa di motivi di salute, relativi all’abuso di alcol.

Il 29 marzo di quello stesso anno aveva annunciato il ritiro dai tour: “Potrei tornare, ma non a breve”.

La decisione era stata presa perché il musicista sentiva il bisogni di prendersi una pausa per pensare a se stesso.

Nel settembre del 2017 annuncia il documentario sulla sua vita, ceduto a Netflix, titolato “Avicii: true stories”, dove racconta il ritiro dai tour.

Il 31 marzo 2018 il documentario è stato diffuso da Netflix.

Nel documentario sono presenti interviste dei colleghi e amici David Guetta, Wyclef Jean, Nile Rodgers e Chris Martin dei Coldplay.

Il 10 agosto 2017 è uscito il suo ultimo EP intitolato ‘Avīci’.

“Non lascerò mai la musica, continuerò a parlare ai miei fan attraverso la musica. Non smetterò mai di fare musica. È uscito il mio EP”.

Qui abbiamo raccolto le 5 canzoni più famose di Avicii

Wake Me Up (2013) 

Album “True”

Hey Brother (2013) 

Album “True”

Levels (2013) 

Album “True”

The Nights (2015)

Album “Stories”

Addicted To You (2013)

Album “True”

Avicii, la lettera d’addio ai fan 

Nel 2016 Avicii si era ritirato dalla scena musicale a causa di motivi di salute, relativi all’abuso di alcol.  Il 29 marzo 2016scrisse una lettera d’addio ai tour dal vivo, pubblicata sul suo sito ufficiale, per ringraziare i fan e annunciare che avrebbe temporaneamente sospeso i concerti e le esibizioni live. Arianna Galati ha pubblicato la lettera quello stesso giorno per Soundsblog. Eccola.

“Ciao mondo,

grazie per avermi permesso di raggiungere così tanti sogni. Sarò grato per sempre per aver potuto vivere e ottenere tutto ciò che ho grazie all’aiuto del team intorno a me e dei miei fan.

Grazie a tutti i miei seguaci nel music business per aver iniziato un nuovo movimento che ha travolto il mondo, e sono stato fortunato a starci nel mezzo.

Grazie ai miei partner in questi anni che hanno creduto in quello che ho creato e hanno voluto far crescere il mio lavoro fino a raggiungere una vera presenza globale.

Prima di tutto grazie a mio fratello e partner Ash: è stato un periodo veramente incredibile e tutto ciò è stato reso possibile grazie ai nostri sforzi collaborativi, yin e yang, fratello e fratello, manager e artista. Avrò sempre nel cuore questo pezzo di strada con te, non importa dove ci porterà da qui. Potrei scrivere di più ma il nostro viaggio è di là da finire.

Grazie a tutti alla At Night, un grazie speciale a tutti quelli che hanno fatto parte del team dal primo giorno perché senza il vostro lavoro non sarei stato qui.

Grazie a Carl Vernersson, Filip Holm, Marcus Lindgren, Victor Lee e Panos Ayassotelis.

Grazie ai team di Johnny Tenander, Per Sundin, Max Hole, Neil Jacobson e Joakim Johansson non in quest’ordine. La vostra lealtà e il duro lavoro sull’etichetta e sui problemi di pubblicazione mi hanno permesso di sentire sempre come se ci fosse qualcuno a proteggerci, e mi ha dato la necessaria forza. Grazie.

Grazie Robb Harker, Malik Adunni, David Brady, Andrew Mckeough, Rob Woo e Felix Alfonzo – mi avete aiutato a capire come si fa un tour nel modo più funzionale possibile per un ragazzo della mia età e la mia strada sarebbe stata molto più buia senza il vostro supporto personale in un momento cruciale.

Grazie Semi Baddredine per il sostegno personale, le chiacchiere e l’aiuto a crescere. Ho la strana sensazione che potrei essere morto se non ci fossi stato tu e per questo ti vorrò sempre bene e ti sosterrò.

Grazie a Ciara Davy, Michael “Curly” Jobson e all’MJM team, Harry Bird e Charlie Alves per aver reso i miei anni in tour meravigliosi durante il migliore dei periodi e per averli fatti durare nei momenti peggiori. Spero che troveremo il modo di continuare a lavorare insieme.

Grazie a tutti gli artisti, musicisti e autori che mi hanno aiutato a sviluppare musicalmente e personalmente, la lista è lunga ma non c’è nessuno con cui ho lavorato dal quale non ho imparato qualcosa.

Un enorme grazie a tutti i miei amici nell’industria. Grazie a Jesse Waits della XS per essere stato un amico gigantesco e una roccia nei momenti più difficili.

E grazie, senza un ordine particolare, a Jonathan Schwartz, Austin Leeds, Pete Moutso, Dave Grutman, Noah Tepperberg, Jason Strauss, Sean Christie, Carlos Correal, Rob Fernandez, Eddie Dean, Adam Russakoff, Mike Satsky, Trecia Laird, Lisa Pillette, Marcella Barrett, Zoe Stainsby, Joe Bellioti, Yann and Romain Pissenem, John e Paul in Ibiza, Fricko, Sean, Marcus, Awat, Lucas, Ludde, Calle, Johannes, Filip, Levan, Otto, Oliver, i miei fratelli David e Anton, mia sorella Linda, i miei genitori Anki e Klas.

Grazie a tutti quelli che non ho incluso in questo momento. Ci sono state tantissime persone di cui parlare, persone che hanno avuto un impatto su di me, e mi dispiace se mi sto dimenticando di qualcuno.

Ultimo, ma non meno importanti, grazie ad ogni singolo fan che abbia mai comprato un biglietto o sia entrato di straforo, che abbia comprato una canzone o l’abbia scaricata, scritto commenti positivi o odiosi. Sono le vostre idee e pensieri sulla musica che mi hanno aiutato a crescere e vi devo veramente tutto.

La mia strada è stata ricca di successo ma ci sono stati anche i singhiozzi. Sono diventato adulto mentre crescevo come artista, sono arrivato a conoscermi meglio e ho capito che c’è molto che voglio fare nella mia vita. Ho molti interessi in campi differenti ma pochissimo tempo per esplorarli bene.

Due settimane fa mi sono preso del tempo per viaggiare negli States con degli amici e il team, solo per vedere e pensare alle cose in un modo nuovo. Mi ha aiutato a capire che dovevo necessariamente fare quel cambiamento che mi stava distruggendo da un po’.

Le mie scelte e la mia carriera non sono mai state guidate dalle cose materiali, anche se sono grato a tutti per le opportunità e gli agi che il successo mi ha permesso. So che sono fortunato a viaggiare per il mondo e a suoanre, ma ho pochissimo per me, per la vita della persona oltre all’artista.

Non smetterò mai con la musica – continuerò a parlare coi miei fan attraverso di lei, ma ho deciso che questo 2016 sarà l’anno del mio ultimo tour e degli ultimi concerti. Vediamo di finire con un botto!

Una parte di me dice “mai dire mai”, potrei tornare… ma di sicuro non presto.

Sempre vostro
Tim Bergling / Avicii”

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