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Corrado Guzzanti contro il politicamente corretto: “Sta uccidendo la comicità, se ti offendi è un problema tuo”

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Corrado Guzzanti contro il politicamente corretto: “Uccide la comicità”

Corrado Guzzanti si scaglia contro il politicamente corretto e spiega perché la Rai non potrà mai più avere una stagione come quella che ha vissuto lui.

S&D

Intervistato da La Repubblica in occasione dei nuovi episodi dei Delitti del BarLume, in onda su Sky dal 12 gennaio, il comico ricorda quando faceva satira imitando alcuni esponenti politici dell’epoca: “Bei tempi. Sì, un po’ mi manca. Nel senso che un po’ ho nostalgia, e un po’ so che ci sono cose che stanno bene lì dove stanno. È una stagione molto particolare. Io sono stato fortunato perché la mia è stata lunga, bella, molto creativa, adesso non tornerei a fare quello, non ha più senso. È talmente cambiato tutto”.

E su oggi afferma: “Volendo sono tutti parodiabili, anche troppo. Avverto un senso di futilità, anche quando vedo i miei colleghi, bravissimi. Ma è come se si fosse sgangherato qualcosa nel profondo, se si fosse perso il carattere eversivo, che c’era quando abbiamo cominciato. Siamo partiti con il gruppo di Serena Dandini che crollava il Muro di Berlino, abbiamo attraversato il passaggio tra prima e seconda Repubblica”.

“Oggi i partiti sono comitati d’affari, giustissimo continuare a fare satira, ma l’idea di commentare quello che ha twittato Salvini mi fa tristezza, non mi ispira creatività. Spero di tornare a teatro… Anche se non ho più il fisico per la vita da autogrill” aggiunge l’attore e comico.

Sulla Rai 3 di cui faceva parte, Corrado Guzzanti afferma: “Vedo molto poco la Rai in generale, La7 di Andrea Salerno segue il filone della Terza rete, fa cose belle, interessanti. La Rai non potrà più avere una stagione come quella”.

Corrado Guzzanti, dunque, parla della sua ipercriticità: “La mia ipercriticità riguarda solo il mio lavoro, è un vizio cercare di perfezionare tutto, anche quando è troppo tardi. Facevo Rokko Smitherson e continuavo a aggiungere battute mentre lo interpretavo, un po’ come chi vorrebbe ritoccare il compito — spostare il punto e virgola, l’avverbio, l’aggettivo — dopo averlo consegnato”.

L’attore, quindi, spiega come è cambiata la comicità con il politicamente corretto: “È cambiata in peggio. Non so se il politicamente corretto abbia le ore, i giorni o gli anni contati, ma me l’auguro. Ha visto Ricky Gervais o Louis C.K.? Uno humour che a noi appartiene meno, anche gigantesche volgarità. Ma il principio per cui devi censurare qualunque cosa possa offendere una minoranza non può funzionare, non si può pretendere. Il principio deve essere che se ti offendi è un problema tuo”.

“Tutti sappiamo cosa realmente non si può fare e non si può dire, perché scandalizza noi per primi – aggiunge Corrado Guzzanti – Ma il politicamente corretto oggi rende il lavoro difficile a tutti, e prima o poi si ammorbidirà. Non posso pensare a un futuro in cui devi stare attento alle virgole perché il circolo dei virgolisti si potrebbe offendere”.

Sul suo film, Fascisti su Marte, e la sua attualità dichiara: “Quando è uscito il film, un po’ ingenuamente, pensavo che certe parole fossero, salvo che per piccolissime minoranze, superate. E quindi si potessero satiricamente archiviare. Invece sono ancora evocative. È un’ideologia molto facile per menti semplici; per chi è pieno di frustrazione e rabbia, continuano a esistere nella loro completa astoricità. Non possono produrre niente, ma siccome oggi non ce ne sono altre disponibili, si aggrappano a quelle. Nessun politico pensa da qui a cinque anni, nessuno ha un progetto per il Paese”.

Corrado Guzzanti, infine, rivela cosa pensa della premier Giorgia Meloni: “Meloni, come la vediamo adesso, è molto sola a casa sua. Malgrado siano diversi anni che esiste Fratelli d’Italia, non è stata in grado di costruire una classe dirigente che le somigli, Tiene insieme i pezzi. Una volta il politico sceglieva quelli bravi facendoli diventare fedeli, oggi sceglie i fedeli che spera diventino bravi, persone che consolidino solo il suo potere”.

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