Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:58
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Sociale

Professioni ICT tra squilibri geografici e gender gap

Immagine di copertina

Articolo originale di lincmagazine.it

«La crisi economica e sociale, indotta da quella sanitaria, ha fatto emergere prepotentemente il digital divide che caratterizza il nostro Paese. Assistiamo a una polarizzazione sempre più netta tra chi possiede le skill adatte a fronteggiare il mutato mercato del lavoro e chi invece deve ancora acquisirle». Così José Manuel Mas, Direttore di Experis Italia, ha sintetizzato l’attuale domanda di mercato di profili tecnologici nel nostro Paese, raccontata per esteso nello studio Tech Cities 2022, una sorta di mappa dell’occupazione nel settore ICT italiano pubblicata a febbraio. Uno studio da cui emerge, per esempio, che tra il nord e il sud del nostro Paese c’è un divario nella retribuzione lorda annua di quasi un terzo (dai 33mila euro di Puglia e Campania ai 43mila della Lombardia). E che le offerte di lavoro in ambito tech sono decisamente concentrate su Milano e su Roma, che assieme rappresentano il 67% delle offerte di lavoro, con il capoluogo lombardo che da solo ne ha il 42%.

Ma quelli geografici e di competenze richieste non sono gli unici squilibri che oggi il mercato del lavoro palesa. La presenza femminile nell’ambito delle professioni ICT, per esempio, è ferma a un quasi imbarazzante 15%: un dato emblematico di una situazione preoccupante, e che lo è ancora di più se si considera che il mondo ICT oggi include discipline trasversali a tutte le professioni e in forte crescita. Il quadro, quindi è piuttosto chiaro: da un lato il sistema scolastico fatica a promuovere la crescita delle competenze STEM in generale, e in particolare non incentiva la partecipazione femminile verso gli ambiti high tech e digitali.

Clicca QUI per continuare a leggere l’articolo

Ti potrebbe interessare
Lavoro / Scuola e orientamento: come presentarsi competitivi al mondo del lavoro grazie al network
Economia / Viaggio all’interno del BITE, il cuore dell’innovazione alimentare di Barilla
Economia / Un paradosso tutto italiano: ereditare conviene, lavorare no
Ti potrebbe interessare
Lavoro / Scuola e orientamento: come presentarsi competitivi al mondo del lavoro grazie al network
Economia / Viaggio all’interno del BITE, il cuore dell’innovazione alimentare di Barilla
Economia / Un paradosso tutto italiano: ereditare conviene, lavorare no
Lavoro / Benessere in ufficio: perché le aziende investono in arredi ergonomici per battere le “Grandi Dimissioni”
Lavoro / Portare la saldatura professionale nell’e-commerce: la sfida vinta da SaldaPro tra Industria 4.0 e sostenibilità
Lavoro / Lavoro al computer: i possibili effetti sulla salute
Lavoro / Così l’intelligenza artificiale cambierà il lavoro
Lavoro / “La sfida della longevity”: le lavoratrici over 50 sempre più preoccupate per l’impatto sul proprio benessere di una carriera prolungata
Lavoro / HR365.cloud, la soluzione smart che rivoluziona la gestione del personale
Lavoro / Sicurezza sul lavoro, obbligo e opportunità per le aziende