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    Voli di Stato, Salvini indagato per lo stesso reato di cui è accusato il sindaco di Bibbiano

    Il segretario della Lega è indagato per aver usato 35 voli di Stato per "fini privati". L'accusa è di abuso d'ufficio, curiosamente la stessa contestata, sul caso degli affidamenti illeciti di bambini, al sindaco Pd di Bibbiano. Contro cui lo stesso Salvini da mesi ha alimentato una propaganda aggressiva sui social, arrivata anche in Parlamento

    Di Carmelo Leo
    Pubblicato il 12 Dic. 2019 alle 09:11 Aggiornato il 12 Dic. 2019 alle 09:30

    Abuso d’ufficio, Salvini indagato per stesso reato del sindaco di Bibbiano

    La notizia del giorno riguarda Matteo Salvini, indagato per abuso d’ufficio dalla procura di Roma – che ha trasmesso gli atti al tribunale dei ministri – per aver utilizzato 35 voli di Stato “per fini privati”. Un reato, quello ipotizzato dai magistrati, messo in atto quando il leader della Lega era ministro dell’Interno e, accanto agli appuntamenti istituzionali, secondo l’accusa abbinava anche comizi elettorali da raggiungere in zone vicine, sfruttando quindi gli aerei di Stato (soprattutto della polizia).

    Curiosamente, il reato contestato al segretario della Lega è lo stesso di cui è indagato il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti, del Pd: il primo cittadino della città emiliana, infatti, è accusato di abuso d’ufficio (e di falso ideologico) nell’ambito dell’inchiesta “Angeli e Demoni” sul caso degli affidamenti illeciti di bambini. Una vicenda che lo vede coinvolto non per i crimini contro i minori, dei quali sono accusati psicoterapeuti, dirigenti dei servizi sociali e assistenti sociali, bensì per aver violato le norme sull’affidamento dei locali dove si svolgevano le sedute terapeutiche.

    Oggi che Carletti, inizialmente posto ai domiciliari e sospeso dalla carica di sindaco (lui stesso, invece, si era autosospeso dal Pd), è tornato in libertà e ha ripreso il posto da primo cittadino di Bibbiano, pur rimanendo comunque indagato, fa riflettere il fatto che lui e Salvini siano accusati dello stesso reato, l’abuso d’ufficio. Sebbene il leader leghista abbia provato più volte a equiparare l’abuso d’ufficio di Carletti a un suo diretto coinvolgimento nel caso degli affidamenti illeciti di minori, mai comprovato dalle indagini.

    E fa riflettere soprattutto perché sui social Salvini e la Lega – insieme al M5s – per mesi ha portato avanti una propaganda aggressiva nei confronti del Pd sul caso Bibbiano, con lo slogan – arrivato anche sugli scranni del Parlamento – “parlateci di Bibbiano”. Alimentando una dialettica basata sul presunto “silenzio” delle testate nazionali sul caso degli affidamenti illeciti di bambini. E arrivando persino a portare sul palco di un comizio a Pontida una presunta bambina coinvolta nel caso Bibbiano, che poi non si è rivelata tale.

    Così, non è raro oggi – dopo la notizia di Salvini indagato per abuso d’ufficio – trovare sui social (in mezzo ai tanti sostenitori che difendono il segretario della Lega) commenti del tipo “Parlateci dei voli di Stato”, “Le toghe rosse vanno abolite. La magistratura è politicizzata”, o ancora “Medjugore cose dice?”. Come a dire: chi di propaganda aggressiva ferisce…

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