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“Il Vaticano paghi la tassa sui rifiuti: è come i cittadini”: la Cassazione dà ragione al Comune di Roma

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La Corte di Cassazione ha dato ragione al Comune di Roma sul pagamento della Tari – la tassa comunale sui rifiuti – da parte dell’Università del Vaticano. L’istituzione religiosa nel 2012 non aveva pagato il servizio, lasciando nelle casse del comune un buco di 71mila euro. Che ora dovrà colmare.

Dopo la denuncia dell’Ama, l’Agenzia delle Entrate aveva seguito l’iter valido per qualsiasi cittadino moroso, ma il Pontificio Istituto Biblico si era detto convinto di non dover pagare quella tassa, e aveva invocato l’articolo 16 del Trattato Lateranensi. Questo infatti esenta il patrimonio immobiliare Vaticano da tasse e tributi dovuti allo Stato. La stessa norma in nome della quale il Vaticano non paga l’Imu sugli immobili, nemmeno su quelli ad uso commerciale. Ma la Cassazione ha stabilito che il Pontificio Istituto Biblico dovrà pagare all’Ama (l’azienda dei rifiuti del comune di Roma) non solo tutti i 71mila euro del 2012, ma anche 1 milione e 200mila euro per tutti gli anni successivi fino ad oggi.

Un precedente che potrebbe costringere anche gli altri enti religiosi ad iniziare a pagare la Tari. Il Messaggero riporta le prime parole dei giudici della Commissione tributaria di Roma, i quali sottolinearono che la Tari “è il corrispettivo per un servizio, ossia quello della raccolta dei rifiuti, e non un tributo, per cui l’Istituto pontificio non era esente dal pagamento”. “L’ edificio in questione non è un edificio destinato al culto”, recita successiva sentenza della Cassazione. Dunque, come tale, non può eludere il pagamento della tassa sui rifiuti. “Non è sufficiente ai fini dell’esenzione dalla tassa dei rifiuti la condizione soggettiva considerata nella richiamata (e sotto questo profilo inattuata) norma del Trattato lateranense”, aggiungono i giudici.

La sentenza evoca però un’altra battaglia contro il Vaticano, mai combattuta veramente da Virginia Raggi nonostante le promesse della sua prima campagna elettorale. “Bergoglio ha dichiarato che vorrebbe pagare l’Imu. Bergoglio ti prego mi hai già copiato tutto il programma”, scriveva Beppe Grillo nel 2017. La sindaca pentastellata aveva fatto dell’introduzione dell’Imu sugli immobili ad uso commerciale di proprietà del Vaticano un cavallo di battaglia, cavalcato anche durante il primo anno di amministrazione, quando l’attuale assessore allo Sport, Daniele Frongia, che era consigliere e presidente della commissione capitolina per la Riforma e la razionalizzazione della spesa, riportava le parole del suo libro “E io Pago”: “Su 12mila unità immobiliari, pari a un imponibile di oltre 6 miliardi, l’evasione vaticana di Imu e Tari è sistematica. Accertati, tra 2012 e 2014, almeno 40 milioni di tributi evasi”.

“Chiederemo il pagamento delle tasse degli immobili a uso commerciale di proprietà degli enti religiosi”, aveva detto Raggi nel corso del confronto elettorale su SkyTg24, a pochi giorni dal ballottaggio che l’ha eletta sindaca di Roma. Come riporta RomaToday, “subito dopo le elezioni, l’attività di ricognizione, che sarebbe dovuta essere in capo all’assessorato al Bilancio, venne presa in carico da un gruppo di lavoro che faceva capo al Gabinetto della sindaca e al quale partecipava anche Frongia. Il tutto in coordinamento con Aequaroma, che avrebbe dovuto materialmente accertare quanto dovuto per i singoli immobili e provvedere a riscuoterlo. All’inizio del 2017 l’amministrazione capitolina ha anche aperto un’interlocuzione con l’allora segretario di stato della Santa Sede”.

Eppure, spiega il portale di notizie, la determinazione nel fare in modo che il gruppo di lavoro producesse risultati sarebbe scemata dopo poco più di un anno, e quei risultati non sono mai stati resi noti. Oggi, nel corso della seconda campagna elettorale, di quella promessa non si sente più parlare: l’introduzione della tassa sugli immobili di proprietà di enti religiosi non fa parte del programma di Virginia Raggi, che spera di ottenere un secondo mandato alle elezioni amministrative in programma ad ottobre.

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