Un nuovo modello di lavoro: la tavola rotonda del Parlamento Europeo in collaborazione con TPI | DIRETTA

Il Parlamento Europeo, in collaborazione con The Post Internazionale (TPI), ha organizzato la tavola rotonda “Un nuovo modello di lavoro: la direttiva UE per stage di qualità” per venerdì 23 maggio, alle ore 11,30, presso Esperienza Europa – David Sassoli. Un momento di confronto tra europarlamentari e studenti sul tema degli stage di qualità e sulle politiche europee per il lavoro e il welfare. Un appuntamento da non perdere per riflettere insieme su come costruire un futuro professionale più giusto e inclusivo per i giovani.
Intervengono: Nicola Zingaretti, eurodeputato del gruppo S&D-PD, Francesco Torselli, eurodeputato Gruppo ECR, e Pasquale Tridico, eurodeputato The Left-M5S. Modera il dibattito il direttore di The Post Internazionale (TPI) Giulio Gambino e la giornalista Mariana Diaz Vasquez. L’incontro si terrà presso Esperienza Europea – David Sassoli, in Piazza Venezia 6 a Roma.
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Ore 12:30 – L’eurodeputato M5S Pasquale Tridico a TPI: “Se vogliamo investire sulla regolarità dei rapporti di lavoro, la legislazione è importante ma lo sono soprattutto i controlli” – “Come si può garantire parità dei diritti ai lavoratori a partita Iva e a tutti coloro che vivono di impieghi legati alla rivoluzione digitale”, chiede la giornalista Mariana Diaz Vasquez. “L’unico rimedio sono i controlli”, risponde l’eurodeputato M5S ed ex presidente dell’Inps Pasquale Tridico, ricordando come il ricorso alla partita Iva, anche da parte delle piattaforme digitali, costituisca spesso un’altra forma di lavoro subordinato mascherato. “Se vogliamo investire sulla regolarità dei rapporti di lavoro, la legislazione è importante ma anche i controlli”, aggiunge, ricorrendo a un esempio risalente ai tempi in cui guidava l’Inps. “Negli ultimi anni, quattro grandi piattaforme di delivery sono state multate per aver fatto ricorso a rapporti di lavoro mascherati dalla partita Iva. È stato possibile inviando gli ispettori”.
Ore 12:25 – L’eurodeputato Pd Nicola Zingaretti a TPI: “L’idea che non ci siano i soldi per garantire salari dignitosi è un suicidio per l’Italia” – “Non esiste il rischio che le forme più avanzate di lavoro, come la settimana corta, sia solo appannaggio delle grandi aziende che possono permetterselo?”, chiede il direttore di TPI Giulio Gambino, citando gli esempi di Intesa San Paolo e Autostrade per l’Italia. “Dobbiamo preoccuparci dei lavoratori che non arrivano a fine mese”, risponde l’eurodeputato Pd Nicola Zingaretti. “La politica al ribasso sui salari, giustificata dalla globalizzazione, si è rivelata una grande truffa”, aggiunge. “L’idea che non ci siano i soldi per garantire salari dignitosi è un suicidio per l’Italia”.
Ore 12:20 – L’eurodeputato M5S Pasquale Tridico a TPI: “Non dobbiamo estendere le forme contrattuali ma allargare i diritti” – “L’esperienza della pandemia ha accelerato il ricorso al lavoro da remoto. Come coniugare l’obiettivo di una maggiore produttività con il rispetto dei tempi di vita e la qualità del lavoro?”, chiede il direttore di TPI Giulio Gambino all’eurodeputato M5S Pasquale Tridico. “In primis, come già avviene in Spagna, dobbiamo garantire il diritto alla disconnessione del lavoratore”, risponde l’ex presidente dell’Inps, secondo cui “l’iper-connessione è un’altra forma di sfruttamento”. “In passato abbiamo sbagliato a considerare troppo positivamente il cosiddetto smart working”, aggiunge. “Se invece introduciamo il diritto alla disconnessione del lavoratore, potremo assicurare un migliore ricorso a questa forma di lavoro”, continua Tridico, che poi attacca il Governo: “Ha abolito il Reddito di cittadinanza e liberalizzato il lavoro a tempo determinato”. Per questo, ha aggiunto l’eurodeputato, è importante votare Sì ai referendum sul lavoro, in particolare al terzo quesito, promossi dalla Cgil. “Non dobbiamo estendere le forme contrattuali ma allargare i diritti”, conclude Tridico.
Ore 12:10 – L’eurodeputato Pd Nicola Zingaretti a TPI: “Salario minimo? Se non riusciamo a farlo in Italia, lavoriamo per una legislazione europea” – “Se potesse introdurre una sola riforma del lavoro a livello europeo nei prossimi 12 mesi, quale sarebbe?”, chiede la giornalista Mariana Diaz Vasquez all’eurodeputato Pd Nicola Zingaretti. “La cosa più importante è capire che, spesso, gli ostacoli ai passi avanti dell’Europa arrivano dalla diversità degli Stati membri, ciascuno con una cultura del lavoro propria”, risponde l’ex presidente della Regione Lazio. “Sono d’accordo con Tridico quando nota come finalmente l’Europa si trovi ad allargare la sfera dei diritti: purtroppo negli ultimi anni un approccio fin troppo intergovernativo non è andato in questa direzione”, aggiunge Zingaretti. “Per prima cosa quindi, dobbiamo recuperare terreno”, precisa. “Ricordiamo che l’Italia è uno dei pochi Paesi europei a non avere un salario minimo. Se non riuscissimo a introdurlo a livello nazionale, dovremmo cercare di incentivarlo il più possibile a livello europeo”.
Ore 12:10 – L’eurodeputato FdI Francesco Torselli a TPI: “Dobbiamo garantire i diritti di tutti, precisando che il tirocinante non è un lavoratore dipendente” – “Il tirocinio, a differenza dell’apprendistato, deve essere legato a un percorso formativo”, spiega l’eurodeputato FdI Francesco Torselli, rispondendo al collega del M5S ed ex presidente dell’Inps Pasquale Tridico. “Riconoscerlo è il maggior punto di forza della direttiva europea in discussione”, sottolinea Torselli, che nota però anche la principale criticità del testo. “Rischiamo che, volendo garantire, come è giusto, i diritti del tirocinante, finiamo per equipararlo a un lavoratore dipendente, cosa che non è”, aggiunge. “Rischieremmo di obbligare il mondo del lavoro a scegliere tra un tirocinante e un lavoratore”. “Dobbiamo”, precisa Torselli salutando la platea, “garantire i diritti di tutti ma anche tutelare le aziende, precisando che il tirocinante non è un lavoratore dipendente”.
Ore 12:00 – L’eurodeputato M5S Pasquale Tridico a TPI: “Tirocini e stage devono essere una forma residuale, non dobbiamo incentivarli. Ricorriamo piuttosto all’apprendistato” – “L’abuso del tirocinio è una forma di sfruttamento della precarietà che coinvolge quasi 300mila persone”, osserva l’eurodeputato M5S Pasquale Tridico, ricordando l’imminenza dei referendum sul lavoro dell’8 e 9 giugno. “Tirocini e stage devono essere una forma residuale, non dobbiamo incentivarli, anzi”, prosegue l’ex presidente dell’Inps. “In Italia abbiamo già una forma di inserimento nel mondo del lavoro: l’apprendistato”, aggiunge Tridico, ricordando che questa fattispecie prevede il versamento di contributi pagati dallo Stato che riducono il costo del lavoro. “Negli ultimi anni invece abbiamo visto il ricorso, soprattutto nel settore dei servizi, agli stage come forma di lavoro mascherato”, osserva l’eurodeputato. “Potremmo usare l’apprendistato di alta formazione, ad esempio, per il mondo dei servizi, incentivando il ricorso a questa fattispecie e solo in via residuale optare per tirocini e stage”, aggiunge Tridico che annuncia la presentazione di una serie di emendamenti in questo senso alla direttiva in discussione al Parlamento europeo. È importante, secondo Tridico, coinvolgere i sindacati, “gli unici in grado di verificare la presenza di rapporti di lavoro camuffati da tirocini”. In secondo luogo, spiega l’ex presidente Inps, bisognerebbe imporre un limite temporale a questi rapporti.
Ore 11:50 – L’eurodeputato Pd Nicola Zingaretti a TPI: “L’importante, oltre a contrastare le forme di lavoro mascherato, è valorizzare le persone” – “I tirocini sono la forma più oscena di lavoro mascherato”, commenta l’eurodeputato Pd Nicola Zingaretti. “Il rischio, dopo la bocciatura della scorsa legislatura, è di lasciare la giungla: dobbiamo stabilire un patto formativo obbligatorio tra le istituzioni accademiche, il mondo del lavoro e il tirocinante, con un tutor che verifichi il percorso del tirocinio”, aggiunge l’ex presidente della Regione Lazio. “È vero che non è un lavoro ma dobbiamo garantire un’indennità economica per garantire la parità di accesso ai tirocini”, precisa Zingaretti. “Dobbiamo inoltre imporre un limite massimo di 6 mesi”, sottolinea, ammettendo che questa misura provocherà inizialmente “un crollo” dei tirocini. “Ma non può durare di più se vogliamo evitare che si trasformino in lavoro mascherato”, prosegue l’eurodeputato Pd. “Con una proposta arrivata dalla Francia”, spiega Zingaretti, “abbiamo anche imposto un rapporto tra tirocinanti e lavoratori dipendenti”. “La direttiva definirà dei principi generali e poi toccherà agli Stati membri allargare la platea dei diritti”, ha concluso l’ex presidente della Regione Lazio. “La cosa più importante, oltre a contrastare le forme di lavoro mascherato, è valorizzare le persone”.
Ore 11:45 – L’eurodeputato FdI Francesco Torselli a TPI: “Il tirocinio non deve essere scambiato per lavoro subordinato. La direttiva europea? Condivido la ratio. Ma tutto è perfettibile” – “Si parla spesso, nel lessico delle istituzioni europee, di “lavoro dignitoso”. Cosa significa concretamente e come si può garantire?”, chiede la giornalista Mariana Diaz Vasquez all’eurodeputato di FdI Francesco Torselli. “Con la direttiva europea tirocini cercheremo di garantire che questi strumenti non siano scambiati per lavoro gratuito”, risponde Torselli. “L’Italia ha già una normativa al riguardo, che mette nero su bianco come il tirocinio non sia un’alternativa al lavoro subordinato”, aggiunge. “Tutto è perfettibile”, precisa. “Attenzione a non ottenere un risultato contrario: dobbiamo garantire che il tirocinio sia un’opportunità per entrare nel mondo del lavoro. Garantire diritti ai tirocinanti, equiparandolo il più possibile a quelli di un lavoratore subordinato, non deve diventare un modo per farne un’alternativa al lavoro a tempo determinato”. La ratio che anima questa direttiva, conclude Torselli, è giusta. “Dobbiamo trovare il modo di applicarla”.