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Home » Politica

“Più difesa, più Europa”: la tavola rotonda di TPI in collaborazione con il Parlamento europeo | DIRETTA

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The Post Internazionale (TPI), in collaborazione con il Parlamento europeo, ha organizzato la tavola rotonda “Più difesa, più Europa – Per un’Europa più unita serve una difesa comune?”. La conferenza si tiene venerdì 30 ottobre, alle ore 15.00, presso lo spazio “Esperienza Europa – David Sassoli”, in piazza Venezia a Roma. Intervengono gli eurodeputati Giorgio Gori (Partito Democratico) e Salvatore De Meo (Forza Italia). Moderano il dibattito il direttore di TPI Giulio Gambino e la giornalista Mariana Diaz Vasquez.

 

 

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DIRETTA

Ore 16.00 – De Meo: “Non condivido il nome ReArm Europe” – De Meo: “Dobbiamo costruire una cultura della difesa. Non condivido ad esempio il nome ReArm Europe né la comunicazione portata avanti fin qui da Von der Leyen. Noi dobbiamo responsabilizzare i cittadini avendo la pazienza di spiegare loro le cose come stanno. Oggi abbiamo certezza che quotidianamente riceviamo attacchi hacker: se uno di questi attacchi riuscisse a bucare il sistema, noi andremmo in difficoltà. Ecco perché dobbiamo investire. La comunicazione oggi è sempre più veloce, ma nei momenti complessi bisogna spiegare ai cittadini la complessità”.

Ore 15.55 – De Meo: “Non è facile spiegare ai cittadini l’esigenza di spendere di più in difesa” – De Meo: “Il Governo italiano, a fronte del rispetto del Patto di Stabilità, ha chiarito che non intende ridurre la spesa in welfare. In passato l’Italia si trovava in una situazione diversa da quella di altri Paesi rispetto alla possibilità di sforare il Patto di Stabilità. Oggi la situazione è diversa: l’Ue ha messo a disposizione un plafond di investimenti in difesa e non dobbiamo investire proprio per poter garantire ad esempio il welfare. Non sarà facile spiegarlo a livello locale, dove magari le liste di attesa per una visita medica sono lunghissime, ma interroghiamoci sul perché siamo arrivati a questo punto. In Italia abbiamo un sistema universale che ha un costo e in passato evidentemente alcune Regioni non hanno saputo gestire la spesa sanitaria”.

Ore 15.50 – De Meo. “L’Ue deve recuperare autonomia strategica” – De Meo: “Uno dei temi è ridurre la nostra dipendenza da Paesi terzi, non solo in materia di difesa ma anche di energia, materie prime, tecnologie. L’Europa deve recuperare autonomia strategica, recuperare un gap in termini di innovazione. Le sfide non devono essere imposte, ma condivise. Alcune politiche devono trovare pragmatismo, buon senso, senza polarizzare il dibattito senza isterismi ideologici. In Europa c’è ampia convergenza sul fatto che l’Ue è una grande opportunità”.

Ore 15.45 – De Meo: “L’Ue deve aprire una fase costituente e parlare con una voce sola” – De Meo: “Rispetto ai quattro muri – muro di droni, fianco orientale, scudo aereo e scudo spaziale – siamo indietro. Abbiamo investito su droni e spazio ma ci manca l’autonomia strategica. La fragilità dell’Ue? In Europa abbiamo 27 diverse identità, 27 diverse visioni, ci sono partiti che raccontano solo la parte negativa dell’Ue. Servirebbe parlare con una voce univoca e interrogarsi sull’aprire una fase costituente per riorganizzare dei meccanismi istituzionali pensati nel contesto di un mondo diverso da quello di oggi”.

Ore 15.40 – De Meo: “Gli Usa hanno suonato la sveglia per l’Ue” – De Meo: “Gli Usa hanno suonato la sveglia per l’Europa. Ora dobbiamo concretizzare le nostre responsabilità. L’Ue che ha una valenza in tema di pace, ma purtroppo negli scenari ucraino e medio-orientale abbiamo visto che è troppo fragile per essere credibile. E la credibile si costruisce anche attraverso una dotazione di difesa all’altezza”.

Ore 15.35 – Gori: “Puntare sulla logica dei volenterosi” – Gori: “Se parliamo di difesa è perché c’è una minaccia reale che riguarda i territori più vicini all’Ucraina e che può toccare chiunque nel continente sotto forma di minaccia cyber. Aggiungo un altro tema: anche la forza delle diplomazie dipende dalla forza della difesa. Rispetto al tema delle posizioni diverse tra gli Stati membri dell’Ue, il fatto che attorno alla maggioranza Von der Leyen ci sia una comune visione dico che è importante allineare le visioni dei singoli Stati in materia di difesa. Ritengo che la via più praticabile sia la logica dei cosiddetti ‘volenterosi’, credo che questo sia ciò di più promettente che si vede in Europa in materia di difesa. In sede Nato i Paesi europei sono la maggioranza e a ciascuno è stato assegnato un obiettivo di capacità: questo obiettivo di capacità è dato e non saranno consentite deroghe”.

Ore 15.30 – De Meo: “Difesa comune europea solo all’interno della Nato” – De Meo: “La difesa comune non può essere immaginata fuori alla Nato. Dobbiamo costruire un pilastro europeo ma le due cose devono essere complementare: dobbiamo prendere il modello Nato perché siamo in ritardo, come Ue all’interno della Nato abbiamo un ruolo marginale. Ma non vorrei che per capire che dobbiamo investire in difesa dobbiamo subire un attacco hacker: le nostre infrastrutture elettriche o di trasporto sono a rischio violazione. Dobbiamo saper dare ai cittadini una lettura più ampia – nessuno intende militarizzare l’Europa – e dobbiamo andare verso una difesa comune. Magari attraverso un aumento delle competenze a maggioranza qualificata. La notizia del ridimensionamento della presenza militare Usa in Romania ci mette davanti alla realtà: è arrivato il momento di organizzarci, sempre all’interno dell’Alleanza atlantica”.

Ore 15.20 – Gori”: “La difesa europea non si può fare dall’oggi al domani” – Gori: “Spesso si dimentica che la difesa non è una materia di competenza dell’Ue. Quindi la prima cosa da fare è allineare i punti di vista di 27 Paesi diversi. Non è sufficiente la nostra distanza geografica dall’Ucraina a giustificare che l’opinione pubblica italiana sia quella che risponde in modo più distaccato rispetto alle sorti degli ucraini. Ci sono anche partiti che stanno colpevolmente speculando sulla presunta alternativa tra spesa sociale e militare. Il fatto che la difesa non sia una materia di competenza dell’Ue da sì che oggi sia una vasta gamma di sistemi difesa europea tra i diversi Paesi membri, non c’è alcun coordinamento. Oggi si dovrebbe invece andare verso una significativa convergenza e interoperabilità. La difesa comune europea non si può realizzare dall’oggi al domani, perché ci sarebbe bisogno di una Europa federale: oggi la situazione è diversa, gli Stati sono ancora in primo piano in termini di competenze, ma dobbiamo andare in quella direzione. Sono d0accordo con il presidente Mattarella quando dice che il piano di Von der Leyen è comunque un primo passo”.

Ore 15.15 – Gori (Pd): “La difesa è tornata ad essere una priorità” – Interviene l’on. Gori (Partito Democratico): “Abbiamo vissuto oltre 70 anni in una condizione di pace. Ma questo non è avvenuto in assenza di investimenti nella difesa, ma perché qualcun altro ha investito al posto nostro: dopo la II guerra Mondiale, l’accordo era che gli Usa, in cambio dell’influenza su questa parte del mondo, si facessero carico della nostra difesa. A pagare erano i contribuenti americani. Ora questa condizione è cambiata per due motivi. La prima è che la Russia, oltre ad aver invaso l’Ucraina, ha attivato forme di minaccia e di guerra ibrida con Paesi confinanti. la seconda è che gli Usa, già da qualche anno, prima di Trump, hanno iniziato a considerare il quadrante del Sud-Est asiatico e del Pacifico più importante rispetto a quello europeo. Quindi la difesa diventa di nuovo una priorità, ma quando parliamo di difesa non intendiamo voler fare la guerra ma dotarsi dei sistemi più sofisticati per difendere i nostri territori e i nostri cittadini. Capisco che da una parte dell’opinione pubblica si sia una sorta di rifiuto di tutto questo, ma la pace va difesa. E questo richiede anche degli investimenti. Per evitare di mettere in contrapposizione investimenti militari e nel welfare l’Ue sta facendo il possibile per mettere in campo strumenti che evitino questo bivio tra protezione sociale e militare”.

Ore 15.10 – De Meo (FI): “Non c’è Europa senza difesa” – Interviene l’on. De Meo (Forza Italia): “Il tema difesa deve essere una sfida che va ben oltre la dimensione militare. Chiaramente il nome ReArm Europe evoca una dimensione bellica, ma dobbiamo saper spiegare che non c’è Europa se non c’è anche una capacità di difesa che garantisca l’Europa: Europa significa deterrenza e autonomia strategica. Oggi l’Europa è davanti a una sfida che la mette a dura prova. Va aumentata la nostra capacità di deterrenza aumentando la nostra capacità difensiva e armonizzando gli strumenti industriali. Mi auguro si possano rivedere alcune regole, superare alcune resistenze di alcuni Stati affinché l’Europa possa esprimere tutto il suo potenziale nell’interesse dei cittadini”.

Ore 15.00 – La tavola rotonda è iniziata.

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