L’appello di Segre a Tajani: “Si permetta ai palestinesi in Italia per studiare di portare i loro figli con sé”
La senatrice a vita si unisce all’appello lanciato dalla scrittrice Widad Tamimi
La senatrice a vita Liliana Segre si unisce all’appello lanciato dalla scrittrice Widad Tamimi, e rivolto al ministro degli Esteri Antonio Tajani, pubblicato da Il Manifesto. “I giovani genitori palestinesi in procinto di arrivare in Italia con borse di studio hanno diritto di portare con sé da subito i propri figli” ha scritto in una nota la reduce della Shoah. Liliana Segre spiega: “L’attuale legge italiana prevede infatti solo successivamente il ricongiungimento familiare, mi rivolgo però alla sensibilità e all’umanità del ministro Tajani perché bambini e bambine non debbano soffrire anche il trauma di una separazione sia pur temporanea dai genitori. Adesso che una speranza di pace si è accesa in terre martoriate, anche l’Italia è bene faccia la sua parte con un piccolo gesto ma di grande valore e di grande umanità”.
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La scrittrice Widad Tamimi, nel suo editoriale, aveva parlato di “ricatto umano” rivelando che il Consolato d’Italia a Gerusalemme avrebbe messo gli assegnatari palestinesi delle borse di studio per l’Italia davanti a un bivio: ovvero partire per il nostro Paese senza i figli oppure rifiutare la borsa di studio. Nelle scorse ore, la senatrice a vita era intervenuta anche sulla polemica che ha investito la ministra Roccella dopo le sue dichiarazioni. Quest’ultima, infatti, nel corso di un convegno ha affermato: “Tutte le gite scolastiche ad Auschwitz, cosa sono state? Sono state gite? A che cosa sono servite? Sono servite, secondo me, sono state incoraggiate e valorizzate, perché servivano effettivamente all’inverso. Ovvero servivano a dirci che l’antisemitismo era qualcosa che riguardava un tempo ormai collocato nella storia, e collocato in una precisa area: il fascismo”.
Liliana Segre ha commentato le parole della ministra affermando: “Stento a credere che una ministra della Repubblica, dopo avere definito ‘gite’ i viaggi di istruzione ad Auschwitz, possa avere detto che sono stati incoraggiati per incentivare l’antifascismo. Quale sarebbe la colpa? Durante la seconda guerra mondiale, in tutta l’Europa occupata dalle potenze dell’Asse, i nazisti, con la collaborazione zelante dei fascisti locali – compresi quelli italiani della RSI – realizzarono una colossale industria della morte per cancellare dalla faccia della terra ebrei, rom e sinti e altre minoranze”.