Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 11:25
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Politica

Il piano di Draghi per le nomine Rai: ecco come gestirà gli “appetiti” dei partiti

Immagine di copertina

La settimana prossima dovrebbe essere quella decisiva per le nomine in Rai. Il Parlamento dovrebbe eleggere i suoi membri nel Cda , due la Camera e due il Senato. La crisi potentissima dei 5 Stelle potrebbe però mettere in discussione gli accordi, già fragili di per sé. Il candidato dei pentastellati è, come già anticipato da TPI nelle scorse settimane, l’avvocato Di Majo, ma ora dalle parti dei grillini non si è più sicuri che abbia i voti necessari.

Anche nel Pd la situazione non è chiara: Stefania Bria potrebbe essere scalzata all’ultimo momento da Stefano Menichini. Tranquilla la designazione di Rossi per la Meloni e abbastanza tranquilla la conferma del leghista Di Biasio. Anche se poi Forza Italia scalpita e se non riuscisse a piazzare la Agnes alla presidenza la vorrebbe nel Cda, magari proprio al posto di Rossi. La Meloni è già in allerta.

Incertezze ci sono sulla scelta di Ad e Presidente, nomine di spettanza diretta del Governo. Draghi sul tema si è mostrato molto vago con più autorevoli interlocutori, anche se da Palazzo Chigi trapela che super Mario prima di muoversi abbia intenzione di aspettare il 7 luglio per vedere cosa decideranno i partiti, per poi decidere di conseguenza per l’Ad (il nome sarebbe già stato individuato anche se ufficialmente è ‘top secret’ per non bruciarlo: Draghi farà molta attenzione all’aspetto economico finanziario dell’azienda di viale Mazzini) e per il presidente (su questo autorevolissime fonti spiegano che ci sarà un confronto con le forze della maggioranza).

In pole position per il ruolo di Ad restano Laura Cioli e Patrizia Grieco. Se così fosse è più facile che il presidente sia un uomo (anche se non è detto in via assoluta). Qui la scelta è molto difficile perché la nomina per essere efficace deve essere confermata dal voto positivo dei due terzi della Commissione Parlamentare di Vigilanza, un voto molto temuto da Palazzo Chigi. Tra i nomi che circolano, c’è quello di Antonio Di Bella, sperando nella sponda di Gianni Letta (che, come dicevamo, non ha ancora abbandonato l’idea di portare al vertice Simona Agnes).

Il centrodestra potrebbe giocare la carta dell’ex Dg Rai e ora banchiere Mauro Masi, un nome per molti in grado di raccogliere i necessari consensi trasversali. Molto difficile (nonostante gli sforzi di Giavazzi) un ripescaggio di Ferruccio De Bortoli; quest’ultimo avrebbe già negato la sua disponibilità.

Intanto, in attesa di conoscere i nuovi vertici di viale Mazzini, è da registrare l’exploit di Tg2 Post, programma fortemente voluto dal direttore del telegiornale Gennaro Sangiuliano e condotto da Manuela Moreno. Il talk informativo sta sbaragliando sempre più spesso la concorrenza dei programmi analoghi su La7 e Rete 4 arrivando persino a toccare punte del 7,5% di share. Altra gustosa news da viale Mazzini: Roberto Sergio, di questi tempi in grande spolvero e sempre in attesa di una promozione a “Dg” starebbe pensando di portare sulle frequenze di Radio Rai la premiata coppia Fiorello-Amadeus. Nelle intenzioni dovrebbero avere un programma tutto loro, cucito su misura, da trasmettere, ça va sans dire, anche in TV via Raiplay. Se son rose, fioriranno.

Leggi anche: Qui Radio Colle, Quirinale preoccupato dallo scontro Conte-Grillo: “Draghi non ha un interlocutore nel M5S”

Ti potrebbe interessare
Politica / Effetto Gaza: piazze piene, urne vuote. L’ultimo sondaggio di Youtrend spiega perché
Politica / Perché il 2026 sarà un anno spartiacque per il Governo Meloni
Politica / Il sottosegretario Barachini a TPI: “Le Big Tech usano gli articoli per fare profitti? Allora paghino i giornali”
Ti potrebbe interessare
Politica / Effetto Gaza: piazze piene, urne vuote. L’ultimo sondaggio di Youtrend spiega perché
Politica / Perché il 2026 sarà un anno spartiacque per il Governo Meloni
Politica / Il sottosegretario Barachini a TPI: “Le Big Tech usano gli articoli per fare profitti? Allora paghino i giornali”
Politica / Gasparri a TPI: “Basta col saccheggio digitale di Big Tech. Ma serve una norma Ue”
Politica / “Le Big Tech sono una minaccia per la democrazia”: intervista al prof. Juan De Martin
Cronaca / I bambini della famiglia nel bosco restano in comunità, gli attacchi di Salvini e Roccella ai giudici: “Vergogna”
Politica / I giornalisti palestinesi Mohanna e Selmi sono riusciti ad arrivare in Italia
Politica / Leonardo Maria Del Vecchio compra il 30% de Il Giornale e tratta il Gruppo QN: “Voglio creare un nuovo polo editoriale italiano”
Politica / L’Ue vara un prestito-ponte da 90 miliardi di euro per l’Ucraina: ecco cosa prevede l’accordo del Consiglio Ue
Politica / Il Governo fa marcia indietro: la stretta sulle pensioni esce della manovra