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Retroscena TPI – Il Pd è stanco del M5S e di Conte, ma ha un problema di numeri: prove di intesa con Berlusconi

Immagine di copertina
Il premier Giuseppe Conte, il segretario del Pd Nicola Zingaretti e il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi

Berlusconi-Zingaretti? Un binomio questo che rappresenta un idillio, tra centrosinistra e Forza Italia, che storicamente dura da una vita. Ora la mano a Berlusconi gliela tende il leader di turno, il segretario del Pd Nicola Zingaretti. Sì perché è proprio lui, secondo fonti di Fi, a volere dalla ‘sua’ il Cavaliere.

S&D

Ma qual è la partita più importante per il leader Dem? Ovviamente il Pd “ha un problema di numeri” e si capisce guardando le “votazioni in Aula”. Alla Camera il partito di Zingaretti ha già avuto “bisogno di noi”, dicono i forzisti, per questo starebbe “chiedendo a Forza Italia” un appoggio.

Cosa ci guadagnano le parti? La famosa partita, per Zingaretti, “è la legge elettorale”. È chiaro a tutti che “il Partito Democratico è sempre più eterogeneo” e “Nicola è rimasto quasi l’unico a volere fino in fondo il proporzionale”. Per il segretario sarebbe l’unico modo per portare il partito “al governo nel 2023”. Per questo Zingaretti spingerebbe su una sorta di maggioranza allargata, non necessariamente formalizzandola, ma magari rendendo Forza Italia un partito che dia “al bisogno un appoggio esterno”.

La paura profonda dei Dem “sono proprio i numeri”, sottolineano i forzisti e fonti interne alla maggioranza. Lo stesso discorso vale per la manovra: “La manovra deve passare anche se Salvini e i grillini hanno paura dell’inciucio”. L’Italia “sta vivendo una difficoltà reale” e “questo governo ha ampiamente dimostrato di non essere in grado di affrontare i temi fondamentali per la ripresa del Paese”, ribadiscono i parlamentari di Fi.

Gli azzurri, anche viste le dichiarazioni dello stesso Berlusconi, “daranno una mano, in un modo o nell’altro”, per far sì che questo accada. Poi la questione dirimente, dicono parlamentari di Forza Italia, è l’elezione del Presidente della Repubblica: “I franchi tiratori sono sempre dietro l’angolo”, il problema anche qui è “la tenuta della maggioranza”.

Sia dall’opposizione sia dalla maggioranza fanno capire che molti, all’interno del Pd, proprio non ne possono più del Movimento 5 Stelle e dello stesso Conte. Infatti sarebbe, tra gli altri, “il presidente del Consiglio ad essersi messo di traverso, con Fratelli d’Italia e Lega, per non istituzionalizzare l’accordo”. In poche parole “Conte è il primo ad aver paura di saltare se si materializzasse questa alleanza Fi-Pd”.

Per quanto riguarda il presidente Berlusconi, lo scenario risulta meno intricato: per il Cavaliere la questione è, oltre che di “responsabilità verso il Paese e di rafforzamento politico, aziendale” e l’emendamento ‘Mediaset’ contro Vivendi lo dimostrerebbe. Poi… “quando si parla di presidenza della Repubblica… tutti ci sperano, anche lui”.

Ma chi ha la mano vincente? Tirare le somme su un accordo Fi-Pd potrebbe essere precoce, “il pantano è dietro l’angolo”, sottolineano le fonti interpellate da TPI. Quello che sembra certo è che la sinistra “ha nuovamente bisogno del Cavaliere”. Il tutto, alla fine, potrebbe quindi riassumersi nella storica frase di Corrado Guzzanti che, imitando Francesco Rutelli, esplicitò un concetto chiave con poche semplici parole: “Berlusconi, ricordati degli amici!”.

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