Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:10
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Politica

M5s, Nugnes: “Dopo 10 anni lascio il Movimento”

Immagine di copertina

La senatrice dissidente Paola Nugnes ha deciso di dire addio al Movimento 5 Stelle dopo 10 anni da penstastellata, come riporta il Manifesto.

“Al giro di boa di un anno di governo devo constatare che qualsiasi critica costruttiva è diventata impossibile”, racconta Nugnes al Manifesto. “Ogni aspetto della vita del Movimento, dentro e fuori dal parlamento, è sottoposto alla volontà del capo politico e per questo, dopo più di dieci anni, lascio i 5 Stelle”.

L’opposizione di Nugnes alla gestione del Movimento negli ultimi anni era ben nota e la senatrice era tornata di recente sul tema a seguito della sconfitta dei 5 Stelle alle elezioni europee.

Paola Nugnes a TPI: “M5S governato con la dittatura della maggioranza, questa non è democrazia”

Da qui la richiesta di avviare una nuova fase costituente: “richiesta archiviata attraverso il plebiscito a favore di Luigi Di Maio sulla piattaforma Rousseau. Uno strumento che serve solo a ratificare decisioni già prese. Non posso rimanere in un Movimento che vota pure il decreto Sicurezza bis, un insieme di norme che dall’ordine pubblico ai migranti disegna una società che mai mi sarei augurata di vedere”.

Di recente la senatrice era anche stata estromessa dalla Commissione Trasporti del Senato in vista dell’esame del decreto Sblocca Cantieri perché contraria al decreto del quale dice di non condividere: “la visione generale”.

Come racconta Nugnes a il Manifesto, dopo aver lasciato il Movimento passerà agli indipendente “se non riuscirò a incidere darò le dimissioni. È giusto rimanere a lottare anche per bloccare le ipotesi di riforma dello stesso parlamento. Riduzione nel numero degli eletti e del loro stipendio, a fronte di nessuna modifica per i ministeri significa rafforzare l’esecutivo a scapito del legislativo e della rappresentanza popolare. È una svolta autoritaria, funzionale anche a certe politiche che pure abbiamo sempre avversato, come sacrificare l’ambiente per progetti come il Tap”.

Ti potrebbe interessare
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Politica / Inchiesta per corruzione nell’Ue, Mogherini si dimette da rettrice del Collegio d’Europa
Politica / FdI cambia idea sulla cannabis light: prima l’ha vietata, ora vuole farla diventare monopolio di Stato
Ti potrebbe interessare
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Politica / Inchiesta per corruzione nell’Ue, Mogherini si dimette da rettrice del Collegio d’Europa
Politica / FdI cambia idea sulla cannabis light: prima l’ha vietata, ora vuole farla diventare monopolio di Stato
Opinioni / Rimettiamo al centro il capitale umano (e chi lo sostiene) - di G. Gambino
Politica / Vannacci e il presepe nello zaino militare: l'ultima trovata dell'eurodeputato della Lega
Esteri / La Corte Ue: “Il matrimonio gay celebrato in un Paese membro va riconosciuto”
Cronaca / È l’ora della “Rinascita”: torna la storica rivista che vuole rilanciare il pensiero politico della sinistra
Politica / Con la corsa al riarmo Meloni rischia di sacrificare l’economia reale sull’altare della sicurezza
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Politica / Il direttore del Parlamento Ue in Italia a TPI: “O rafforziamo l’Europa o perdiamo la libertà"