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“Liliana Segre? Ma chi se la inc**a?”, frase shock del commissario di Fratelli d’Italia a San Severo (Foggia)

Immagine di copertina

L'esponente di FdI Francesco Stefanetti si è in seguito scusato del post offensivo verso la senatrice a vita

“Liliana Segre? Ma chi se la in***a?”, frase shock del commissario di Fratelli d’Italia a San Severo (Foggia)

Nel giorno in cui è stata assegnata la scorta alla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti, Francesco Stefanetti, commissario di Fratelli d’Italia di San Severo, in provincia di Foggia scrive su Facebook una frase choc contro la senatrice a vita.

“Tolgono la scorta a Capitano Ultimo che ha decapitato Cosa Nostra, perché non gli servirebbe”, scrive l’esponente di FdI, “Danno la scorta a Segre perché sarebbe a rischio…ma chi se la incula?”.

Foto da La Gazzetta Di SanSevero

Il post, accompagnato da una foto della senatrice Liliana Segre, ha suscitato commenti di indignazione ed è stato cancellato da Stefanetti.

Successivamente, sono arrivate le scuse del commissario, sempre via social.

“Chiedo scusa se una frase gergale, inappropriata alla circostanza, è risultata offensiva nei confronti della Senatrice Segre”, ha scritto Stefanetti sul suo profilo. “In queste ore diversi esponenti di Fratelli d’italia hanno evidenziato il rispetto verso la sua storia”.

“Quello che nel post volevo evidenziare”, prosegue, “era il paradosso di una scelta, quella di revocare la scorta al Colonnello De Caprio, noto come Capitano Ultimo e di assegnarla dopo pochi giorni alla Segre”.

“Il parallelismo voleva evidenziare la differenza di pericolo e di interlocutori minacciosi: da una parte qualche esaltato sui social, dall’altra la mafia che non offende pubblicamente ma uccide”, ha concluso.

Salvini: “Le minacce contro Liliana Segre gravissime come quelle a me”

Liliana Segre, assegnata la scorta alla senatrice

La decisione di assegnare la scorta a Liliana Segre è arrivata ieri, mercoledì 6 novembre, a causa delle numerose minacce che la senatrice a vita riceve ogni giorno sui social network.

La decisione arriva in un momento di frequenti e numerose minacce alla senatrice. Due giorni fa è comparso uno striscione di Forza Nuova davanti alla sede del Municipio 6 di Milano, nei pressi del teatro di via Fezzan, dove Liliana Segre era attesa per partecipare a un incontro. Come denunciato dal quotidiano Repubblica, la senatrice a vita riceve circa 200 messaggi incitanti all’odio razziale ogni giorno, numero fornito dall’Osservatorio Antisemitismo.

Perdonaci Liliana: non bastavano i lager, con la scorta ti è stata inflitta un’ulteriore pena
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