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Green pass e vaccini, la doppia faccia di Salvini: populista in piazza e in tv, ubbidiente nel governo

Immagine di copertina
Il leader della Lega Matteo Salvini. Credit: ANSA/ CIRO FUSCO

Barcamenarsi tra gli umori del Paese e l’esigenza di stare nella maggioranza di governo è un’impresa assai ardua. Matteo Salvini lo sa. Dall’inizio della pandemia il leader della Lega si è esibito in olimpioniche capriole nella specialità Covid: dal “no lockdown” al “lockdown necessario” iniziale, oggi il leghista è impegnato nella giravolta su libertà, vaccini e Green pass.

S&D

Nella sua quotidiana contraddizione il leader del Carroccio da una parte strizza l’occhio a chi ha dubbi sulla vaccinazione ma dall’altra si adegua alle scelte del premier Draghi. E così sui social e in piazza la Lega di Salvini dà libero sfogo allo spirito populista, anche se in Consiglio dei Ministri ha di fatto dato il via libera al Green Pass.

L’ultimo capolavoro di incoerenza del leghista si è materializzato proprio sul tema vaccini e certificazione verde. Giorni fa Salvini aveva detto ai giovani che “non serve” vaccinarsi e che dai 40 ai 59 si può decidere liberamente se farlo. Rendere obbligatoria la certificazione verde per il leghista “significa impedire il diritto al lavoro, il diritto alla vita ad almeno la metà della popolazione italiana”. Il Green pass, sempre secondo Salvini, danneggerebbe la stagione ai vacanzieri e agli esercizi commerciali ma introdurre ancora una volta le zone gialle, arancioni, rosse, avrebbero avuto forse un effetto peggiore. Poi è arrivata la strigliata di Draghi nel corso della conferenza stampa per la presentazione del nuovo decreto Covid. “L’appello a non vaccinarsi è un appello a morire, non vaccinarsi equivale a chiudere”, ha detto Draghi.

Ieri c’è stato il primo faccia a faccia dopo le dure parole del premier. Salvini è andato a Palazzo Chigi a chiarire. “Ho avuto un chiarimento con Draghi, ma chiedetelo a lui, non parlo per interposta persona — ha detto il leghista all’uscita —. Ho sottolineato il rammarico, visto che come Lega stiamo lavorando come matti per tenere insieme tutto, certe considerazioni sono ingenerose“. Dopo l’incontro Draghi ha ottenuto il via libera della Lega sulla giustizia e ha deciso di rinviare alla prossima settimana le decisioni sul Green pass per i trasporti e la scuola, per evitare di aggiungere elementi di conflittualità nella maggioranza.

Sull’ipotesi di obbligo vaccinale per i docenti il leader della Lega ha ribadito: “Io sono per le libertà. Io mi sono vaccinato, non c’è il mondo diviso tra No vax e Sì vac, le libertà per me sono sacre. Io invito tutti coloro che rischiano la vita a vaccinarsi, perché in quel caso il vaccino salva la vita. Ma nessuno mi convincerà mai che obbligare a vaccinare i bimbi di 12 anni sia una scelta utile. Il parere dell’Aifa sui vaccini sicuri dai 12 ai 18 anni? Ci sono comunità scientifiche di mezza Europa che dicono il contrario”.

Il leader della Lega ha anche ricordato a Draghi come la pensa sull’ipotesi Green pass anche per trasporti e scuola: “C’è il diritto per tutti i bimbi di entrare in classe senza distinzioni e senza esclusioni e poi chiediamo che prima di ipotizzare ulteriori limitazioni sui trasporti, sui treni, sugli aerei, obblighi per gli insegnanti, per gli operai, si aspettino nuovi dati. Perché c’è una stagione turistica in pieno corso, prima di complicare la vita agli operatori commerciali e alle famiglie con figli aspettiamo dei dati. Siccome leggevo sui giornali che già oggi o domani ci sarebbero state nuove restrizioni, così non è, così non sarà. Ci pensiamo la settimana prossima, in base ai dati che per fortuna al momento sono sotto controllo. Se la situazione si complica bisogna correre ai ripari, complicare la vita a 30 milioni di italiani, ad operatori economici, a mamme e papà, no. Oggi le terapie intensive sono vuote al 98%, 40 milioni di italiani sono già vaccinati quindi la situazione è assolutamente sotto controllo”.

Nell’acceso dibattito su vaccini , “libertà” e Green Pass è intervenuto anche il garante della Costituzione Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato ha detto forte e chiaro: “La vaccinazione è un dovere morale e civico”. E ancora: “È il virus che limita la libertà, non le regole“. Mattarella ha ricordato che “i pericoli non sono alle spalle”. E ha ribadito alla politica e al Paese che “il Recovery è una prova che impone a tutti di non fallire”. Il presidente della Repubblica ha anche parlato dell’altro tema centrale, la scuola. “Il regolare andamento dell’anno scolastico è priorità assoluta”, frase che risuona forte nei giorni delle polemiche sui vaccini obbligatori per insegnanti e personale e sulle norme per ripartire in sicurezza. Insomma, è un momento difficile per Salvini anche per i risultati degli ultimi sondaggi dove la Lega, primo partito in Italia negli ultimi tre anni, è tallonata da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni.

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