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Home » Politica

Fondi russi alla Lega, oggi l’interrogatorio di Savoini

Immagine di copertina
Matteo Salvini, l’ambasciatore della Federazione russa in Italia Sergey Razov e Gianluca Savoini, il plenipotenziario dei rapporti del Carroccio con la Russia Credit: Ansa Foto

Interrogatorio Savoini | Fondi russi Lega | Inchiesta BuzzFeed

INTERROGATORIO SAVOINI – Gianluca Savoini, il leghista presidente dell’associazione LombardiaRussia e indagato dalla procura di Milano per corruzione internazionale a seguito dell’inchiesta di BuzzFeed sui presunti fondi russi alla Lega, ha ricevuto un invito a comparire per l’interrogatorio nel pomeriggio davanti ai pm. L’invito a comparire è stato notificato a un avvocato d’ufficio ma nel frattempo ha nominato un legale di fiducia.

Oltre al leghista visto come responsabile dei rapporti del Carroccio con la Russia, al centro dell’inchiesta ci sono anche Claudio D’Amico, assessore alla sicurezza di Sesto San Giovanni ed ex parlamentare della Lega, ed Ernesto Ferlenghi, presidente di Confindustria a Mosca.

> Fondi russi Lega: quello che c’è da sapere sulle presunte trattative per far arrivare 65 milioni da Mosca al partito di Salvini

Interrogatorio Savoini | Gli sponsor 

Savoini era stato “accreditato” come esperto di petrolio alla cena di gala del 4 luglio scorso organizzata dal premier Conte a villa Madama per la visita del presidente russo Vladimir Putin.

Dietro di lui ci sono Claudio D’Amico, assessore alla sicurezza di Sesto San Giovanni ed ex parlamentare della Lega, ed Ernesto Ferlenghi, presidente di Confindustria a Mosca.

> Claudio D’Amico è l’altra ombra di Salvini in Russia. Ecco quando la sua priorità erano gli Ufo | VIDEO

Il particolare conferma quanto Savoini, che il vicepremier Matteo Salvini ha scaricato, sia in realtà personaggio assai vicino al Carroccio, cui era stato dato mandato di interessarsi di questioni energetiche, legate appunto ai traffici petroliferi con ambienti russi. Il particolare riguarda l’ormai famosa registrazione del 18 ottobre del 2018 all’Hotel Metropol della capitale russa.

Savoini – leghista da decenni e presidente dell’associazione Lombardia-Russia – parla con alcuni russi di strategie sovraniste anti-Ue e di affari legati al petrolio. Cerca un accordo per far arrivare fino a 65 milioni di dollari alla Lega, ma non si sa se l’intesa sia mai andata in porto e se il partito abbia ricevuto i soldi.

> Savoini: chi è l’uomo che Salvini mandava in Russia a prendere i soldi del Cremlino (secondo BuzzFeed)

Interrogatorio Savoini | Il legame Lega-Russia

Da anni sembra gestire i rapporti tra la Lega e il governo di Mosca e con il partito Russia Unita di Putin, con il quale il Carroccio ha firmato un accordo. Compare spesso nelle foto ufficiali, Savoini, l’ultima alla cena dopo il vertice di Putin con Giuseppe Conte a Roma il 4 luglio.

Ora si scopre che a quella cena partecipa grazie a presunte pressioni di D’Amico e Ferlenghi sulla presidenza del Consiglio.

Interrogatorio Savoini | Gli uomini del Metropol

In questo scandalo, un ruolo sembra giocarlo anche l’avvocato d’affari Gianluca Meranda, l’uomo che afferma di aver partecipato all’incontro all’hotel Metropol per trattare della compravendita della partita petrolifera. Il legale avrebbe anche partecipato in Italia a una festa ufficiale organizzata a giugno 2018 nella residenza capitolina dell’ambasciatore russo.

Un evento a cui avrebbero partecipato gli stessi Salvini e Savoini. A quell’incontro (per la fornitura di tre milioni di tonnellate di greggio) ci sarebbero state anche persone legate a Vladimir Pligin, consigliere del presidente della Duma, Viaceslav Volodin, fedelissimo di Putin. Resta da capire chi è l’ultimo italiano ad aver partecipato alla riunione del Metropol.

Le dichiarazioni di Candoni

Intanto l’ex vicepresidente di Confindustria Russia, Fabrizio Candoni, è stato intervistato dal Corriere della Sera e da La Stampa. Dice di essere stato con Matteo Salvini a Mosca il giorno prima dell’incontro al Metropol e di avergli sconsigliato di partecipare. Lui e il vicepremier leghista sono amici da tempo, “abbiamo la casa a Pinzolo, i nostri figli piccoli giocano assieme. Sono io che quattro-cinque anni fa l’ho portato da Putin per riconoscere la Crimea”.

Secondo Candoni, lo scorso 18 ottobre, “C’è stata una grande, grandissima improvvisazione, con persone che fanno mestieri che non sanno fare”.

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