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    Eugenia Roccella contro l’uso del maschile di Giorgia Meloni: “Chiamatemi Ministra”

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 4 Nov. 2022 alle 18:38 Aggiornato il 5 Nov. 2022 alle 11:24

    Roccella contro l’uso del maschile di Giorgia Meloni: “Chiamatemi Ministra”

    Ministro? No, grazie: chiamatemi ministra. È quanto precisato dalla ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella, che ha deciso di non seguire la premier Giorgia Meloni nell’utilizzo del maschile per indicare la sua carica.

    La precisazione è arrivata direttamente dall’ufficio stampa della ministra in riferimento a un articolo pubblicato sul nuovo numero del settimanale di The Post Internazionale, in edicola da oggi, venerdì 4 novembre.

    Nell’articolo a firma di Massimiliano Salvo inerente alla decisione di Giorgia Meloni di farsi chiamare “il presidente del Consiglio” veniva sottolineato che “hanno scelto il maschile pure le ministre Eugenia Roccella (Famiglia), Marina Elvira Calderone (Lavoro), Daniela Santanché (Turismo) Alessandra Locatelli (Disabilità) ed Elisabetta Casellati (Riforme), che già lo aveva preferito da presidente del Senato”.

    L’ufficio stampa di Eugenia Roccella, tuttavia, in un comunicato precisa che “l’onorevole ha scelto l’appellativo di ‘Ministra’ con declinazione al femminile”.

    “La circostanza – si legge ancora nel comunicato – è stata chiarita nelle dichiarazioni fin qui rilasciate agli organi di informazione e negli interventi sui canali social della Ministra e fissata nell’indirizzo email già attivo. È in corso di aggiornamento il sito internet istituzionale che a breve riporterà la dicitura corretta, e il Vostro articolo ci è in tal senso utile a provvedere con maggiore sollecitudine”.

    Una scelta che in controtendenza con quanto dichiarato da Giorgia Meloni, la quale, di recente, aveva provato a spegnere le polemiche sull’utilizzo del maschile scrivendo su Facebook: “Chiamatemi ‘Signor presidente del Consiglio’. No, meglio senza ‘Signor’, purché ci sia ‘il’. Anzi, chiamatemi come volete, anche semplicemente Giorgia”.

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