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    Consigliere regionale M5S citofona alla sede della Lega: “Sono qui i 49 milioni?” | VIDEO

    La risposta ironica di un consigliere regionale lombardo del Movimento 5 Stelle alla citofonata di Salvini a Bologna

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 23 Gen. 2020 alle 09:02 Aggiornato il 23 Gen. 2020 alle 09:12

    Consigliere regionale M5S citofona alla sede della Lega: “Sono qui i 49 milioni?” | VIDEO

    Chi di citofono ferisce, di citofono perisce: è quello che deve aver pensato Marco Degli Angeli, consigliere regionale lombardo del M5S, il quale si è fatto immortalare in un video mentre citofona alla sede della Lega di via Bellerio chiedendo se lì vi fossero 49 milioni, in riferimento al caso dei rimborsi elettorali della Lega spariti nel nulla.

    La citofonata è avvenuta nella giornata di mercoledì 22 gennaio, in risposta a Matteo Salvini, che nella serata di martedì 21 gennaio, nel quartiere Pilastro, a Bologna, ha suonato il campanello di una casa doveva vive una famiglia tunisina per chiedere loro se spacciassero.

    Il video del consigliere regionale M5S ha inizio proprio davanti la sede principale della Lega, situata in via Bellerio, a Milano.

    Qui, Marco Degli Angeli citofona, chiedendo maggiori informazioni sui “49 milioni”.

    Nonostante non giunga alcuna risposta dall’altra parte della cornetta, Degli Angeli insiste: “Volevamo qualche informazione, giusto per ripristinare il buon nome del vostro partito”.

    Alla fine, l’interlocutore al citofono riattacca, ma il consigliere M5S non demorde e promette: “Riproveremo a tornare anche nelle prossime settimane per vedere se ci danno delle risposte”.

    Successivamente, sul profilo Facebook del Movimento 5 Stelle è apparso un comunicato in cui Degli Angeli spiega la sua iniziativa. “Ovviamente è una provocazione: non si risolvono i problemi degli italiani suonando ai citofoni. Mi aspettavo però che mi aprissero: avrei sollecitato il partito a fare massima chiarezza su questa vicenda che ha danneggiato tutti i cittadini”.

    “È chiaro che Matteo Salvini non può permettersi di dare lezioni di morale e giustizia a nessuno e non può trasformare le piazze in tribunali. Non mi risulta che da ministro dell’Interno Salvini sia stato così proattivo nel suonare il campanello a tangentisti, camorristi o a partiti che hanno incassato illecitamente rimborsi elettorali”.

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