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    Matteo Renzi querela Report: “Vicenda orchestrata, servono verifiche”

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 8 Mag. 2021 alle 18:46 Aggiornato il 9 Mag. 2021 alle 20:51

    Dopo il servizio andato in onda su Report lo scorso 3 maggio, Matteo Renzi ha deciso di querelare la trasmissione di Rai3 condotta da Sigfrido Ranucci e che ha mandato in onda le immagini di un incontro del leader di Italia Viva con uno 007 italiano prima della caduta dell’ex presidente del Consiglio. Nel servizio dal titolo “Babbi e spie” viene mostrato un incontro avvenuto il 23 dicembre 2020 tra Renzi e Marco Mancini nella piazzola autostradale dell’autogrill di Fiano Romano.

    “Tale notizia – si legge nella denuncia – si afferma essere giunta alla casella di posta elettronica di Report in data 12 aprile, circa quattro mesi dopo, ed essere stata inviata da una professoressa che si sarebbe trovata ‘casualmente’ sul posto e che avrebbe girato un filmato e scattato foto e che avrebbe deciso infine di inviare il tutto alla trasmissione”. Renzi non crede affatto alla ripresa fortuita da parte di una cittadina qualsiasi: “Non è in alcun modo credibile e impone, data la gravità dell’accaduto e l’astratta possibile rilevanza penale delle condotte di intercettazione e forse persino pedinamento ai danni di Renzi, un approfondito da parte della autorità giudiziaria”.

    Inoltre nella denuncia si legge che “è possibile che Renzi sia stato seguito e/o qualcuno abbia violato la Costituzione e la legge intercettando e riprendendo in modo illegittimo un parlamentare della Repubblica. L’episodio potrebbe non essere una fortuita ripresa da parte di una cittadina qualunque, quanto piuttosto una vicenda accuratamente orchestrata. Le immagini mandate in onda da Report e il contraddittorio racconto della sedicente autrice di tali riprese potrebbero rivelare dunque un fatto che costituisce grave violazione dei diritti di Renzi e segnatamente della sua riservatezza”.

    Nei giorni scorso, Matteo Salvini aveva preso le difese del leader di Italia Viva: “Io di esponenti dei servizi segreti ne ho incontrati a decine, non sull’autogrill, ma per parlare di immigrazione, sicurezza nazionale, di aziende, di made in Italy”, aveva detto Salvini.

    Il segretario del Carroccio non chiarisce se abbia partecipato a tali vertici quando era ministro dell’interno o in qualità di capo del partito, ma aggiunge: “Mi sembra assolutamente normale, poi uno può incontrarli in un autogrill o nel suo ufficio, non mi sembra niente di particolare. Io quando li incontro parlo di sicurezza nazionale, non di politica”.

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