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    Calabria, il presidente Spirlì: “Non abbiamo bisogno di Gino Strada”

    Di Antonio Scali
    Pubblicato il 11 Nov. 2020 alle 19:11

    Continua a provocare tensioni e discussioni il possibile coinvolgimento di Gino Strada nella gestione della disastrata sanità calabrese, commissaria da oltre 10 anni, e talmente fragile da costringere la Regione al lockdown nonostante il numero dei contagi tutto sommato contenuto. Il nome del fondatore di Emergency non fa impazzire, per usare un eufemismo, il presidente facente funzione della Calabria Nino Spirlì: “Ma cosa c’entra Gino Strada. La Calabria è una regione dell’Italia, non abbiamo bisogno di medici missionari, non ne abbiamo necessità”.

    Intervistato dalla trasmissione di La7 Tagadà, il governatore calabrese ha commentato l’ipotesi di affidarsi al fondatore di Emergency per provare a risollevare le sorti della sanità regionale, dopo le dimissioni dell’ex commissario Cotticelli e la gaffe sulle mascherine del suo sostituto Zuccatelli. Come vi abbiamo raccontato ieri, Conte ha chiamato Gino Strada, per cui l’ipotesi di un suo coinvolgimento, probabilmente per affiancare il neocommissario Zuccatelli, è sempre più probabile.

    “Abbiamo bisogno che in Calabria, dove ci sono fior di professori, si cerchi qui chi si deve occupare della sanità calabrese. Non abbiamo bisogno di essere schiavizzati nella nostra sanità”, ha aggiunto Spirlì. Il presidente ff ha poi attaccato l’esecutivo: “Ora basta, è una vergogna a cui il governo deve mettere fine. Non abbiamo bisogno di geni che vengono dalle altre parti del mondo, men che meno del professore Strada”.

    Sono giorni di caos per la sanità calabrese, per questo il governo sta cercando di coinvolgere una personalità di spicco come Strada. Meno di una settimana fa l’ormai ex commissario Cotticelli è finito al centro delle polemiche per via dell’intervista rilasciata alla trasmissione di Rai 3 Titolo V, durante la quale ha dimostrato gravi lacune, come il non sapere che la responsabilità di redigere il piano Covid spettasse a lui, o quanti fossero i posti disponibili in terapia intensiva nella Regione. Un’intervista shock che ha portato alle dimissioni di Cotticelli, chieste anche dal premier Giuseppe Conte, che lo aveva nominato durante il suo primo governo. Due giorni dopo il generale in pensione, ospite di Non è l’Arena, ha detto di non riconoscersi in quell’intervista, lanciando sospetti su una possibile congiura nei suoi confronti, come confermato nell’intervista esclusiva al nostro giornale di Luca Telese.

    In breve tempo l’esecutivo ha poi nominato un nuovo commissario per la sanità calabrese: Giuseppe Zuccatelli. Le cose non sono andate meglio. Immediatamente sui social è diventato virale un suo video nel quale affermava che le mascherine non servono a prevenire il Covid, perché per contagiarsi bisogna baciarsi per quindici minuti in bocca con la lingua. Zuccatelli ha poi provato a metterci una pezza, affermando che si trattava di frasi estrapolate dal contesto.

    A fare per i primi il nome di Gino Strada sono state le Sardine, una candidatura appoggiata poi dal M5S, e in particolare dal presidente della commissione Antimafia Nicola Morra. L’ipotesi convince anche Palazzo Chigi, tanto che Conte ha già sentito il fondatore di Emergency. “Può essere un buon nome per rafforzare la squadra”, ha poi chiarito lo stesso premier in un’intervista a La Stampa.

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