Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:00
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Opinioni

Tre motivi per cui la patrimoniale proposta dall’Spd in Germania non è una buona idea

Immagine di copertina
Gli yacht sono tra i beni simbolo oggetto delle patrimoniali. Credit: Pixabay

Sulla carta può sembrare una misura alla “Robin Hood”, tuttavia tassare i ricchi per dare ai poveri, risponde più ad una logica dinseyana che a reali logiche di mercato e di impatto delle politiche pubbliche su disuguaglianza e sviluppo economico. Il commento di Elisa Serafini

Patrimoniale, 3 motivi per cui la proposta dell’Spd non è una buona idea

In questi giorni in Germania si discute dell’ipotesi di sostenere una tassa sul patrimonio che possa colpire i cittadini più ricchi del Paese. Le intenzioni del partito SPD, primo proponente della misura, sono di destinare gli introiti della tassa ad investimenti nei settori welfare ed istruzione. Sulla carta, si tratterebbe di una misura alla “Robin Hood”, tuttavia tassare i ricchi per dare ai poveri, risponde più ad una logica dinseyana che a reali logiche di mercato e di impatto delle politiche pubbliche su disuguaglianza e sviluppo economico.

Quando si parla di tasse che vanno a colpire “i ricchi” (o presunti tali) come le imposte sul lusso, sulle barche, la tassa patrimoniale ecc…, spesso non si considerano alcuni fattori di particolare interesse.

Il primo è che i ricchi, se sono tali, impiegano molto poco a trasferire proprietà, asset, ricchezze da un paese all’altro. Sono sufficienti pochi clic, un efficiente commercialista e un passaporto per poter trasferire interi patrimoni da un continente all’altro, o da un confine all’altro. Cosa comporterebbe una fuga di capitali e di “ricchi” dal nostro Paese? Una perdita per tutti.

Il secondo elemento riguarda infatti l’indotto dei “paperoni”: imprenditori e cittadini benestanti non sono solo “contribuenti” ma anche consumatori, datori di lavoro, creatori di opportunità di sviluppo, imprenditori. Quando si vuole colpire uno yacht, spesso non si considera l’operaio che ha costruito lo yacht, l’azienda che lo ha arredato, quella che si è occupata del marketing, il porto che la ospita e il ristorante che serve il catering all’equipaggio e ai passeggeri.

Quando si tassa un patrimonio, senza che la ricaduta della tassazione cada su servizi reali, il principio può essere lo stesso: un danno all’economia reale, ai consumi, ai cittadini.

Per fare “cassa” gli Stati hanno molte possibilità: ridurre la spesa pubblica, ridurre il debito (e di conseguenza gli interessi), attrarre imprese e investimenti, migliorare il livello di istruzione e di inserimento nel lavoro dei cittadini e molto altro ancora. In condizioni politiche che consentono una programmazione di medio-lungo termine delle politiche pubbliche, le tasse dovrebbero essere l’ultimo strumento considerato da uno Stato per poter incrementare gli introiti, soprattutto in paesi dove la pressione fiscale è già molto alta.

In ultimo, il complesso tema delle disuguaglianze: i politici che sostengono la necessità di una tassa patrimoniale forse dimenticano che più che indagare le ragioni della povertà (che è una condizione di stato originaria), risulterebbe più utile indagare cosa produce ricchezza. Si tratterebbe, questo è vero, di un cambiamento di paradigma poco “politically correct”, soprattutto se pensiamo al nostro Paese, dove chi ha creato ricchezza sembra avere una colpa da espiare.

Eppure questo dovrebbe essere il compito di uno Stato: costruire le condizioni affinché i cittadini possano vivere in condizioni di dignità e raggiungere gratificazioni professionali e umane. Fino alla prossima tassa.

Leggi anche:
Corbyn e la Spd propongono la patrimoniale e smascherano la propaganda dei ricchi (di L. Telese)
Ti potrebbe interessare
Esteri / “Nei seminari c’è già troppa frociaggine”: la frase omofoba attribuita a Papa Francesco
Esteri / La Russia toglierà i talebani dalla lista delle organizzazioni terroristiche
Esteri / Papa Nuova Guinea: 670 morti e 2.000 sepolti vivi per una frana nella provincia di Enga
Ti potrebbe interessare
Esteri / “Nei seminari c’è già troppa frociaggine”: la frase omofoba attribuita a Papa Francesco
Esteri / La Russia toglierà i talebani dalla lista delle organizzazioni terroristiche
Esteri / Papa Nuova Guinea: 670 morti e 2.000 sepolti vivi per una frana nella provincia di Enga
Esteri / Medvedev: “Se Usa attaccano obiettivi russi, sarà guerra mondiale"
Esteri / Gaza, raid israeliano su un campo per sfollati a Rafah: 45 morti. Idf: eliminati 2 comandanti di Hamas. Tel Aviv: "Civili uccisi da un incendio". Crosetto: "Ingiustificabile". Ue, Borrell accusa: "Ignorata la Corte de L'Aja". Qatar: "Complica i negoziati". Erdogan paragona Netanyahu a Hitler e Milosevic. Il premier: "tragico incidente". Lo Stato ebraico apre un'indagine militare. Sparatoria tra Idf e truppe egiziane al valico di Rafah: un morto. Oltre 36mila vittime e 81mila feriti dal 7 ottobre
Esteri / Russia-Ucraina, il segretario Nato Stoltenberg attacca la Cina: “Alimenta la guerra in Europa”
Esteri / Hamas lancia una raffica di razzi verso il centro di Israele. Tregua, i negoziati riprenderanno martedì in Egitto
Esteri / “Gli arabi vadano via, Gaza sarà nostra”: l’agghiacciante intervista alla madrina dei coloni israeliani Daniela Weiss
Esteri / Il segretario Nato Stoltenberg: “L’Ucraina dovrebbe poter usare le armi occidentali per colpire in Russia”
Esteri / Israele ignora la sentenza de L'Aja e insiste coi raid. Il ministro Ben-Gvir: "Corte antisemita"