Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 17:52
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Opinioni

La nave saudita Bahri attracca a Genova con a bordo carri armati: quindi la guerra è un servizio essenziale?

Immagine di copertina
I carri armati

Nave saudita a Genova carica di carri armati

Tutti chiusi a casa. Fabbriche chiuse. Porti chiusi. Responsabilità. Sicurezza e Salute. Le parole d’ordine che rimbalzano dappertutto disegnano un mondo completamente concentrato sulla pandemia e intento a risolvere la conseguente enorme crisi sanitaria e intanto accade che per il porto di Genova, intanto, arrivi una nave della flotta saudita Bahri con a bordo armi e carri armati. Direzione: Medio Oriente.

Non è una storia nuova, i portuali di Genova sono diventati uno dei pochi resistenti avamposti contro il commercio di armi da guerra verso Paesi che non potrebbero essere riforniti secondo gli accordi internazionali e che invece continuano a mungere soldi dall’occidente che finge di non vedere, di non sapere, di non sentire. Lo scorso 18 febbraio la Bahri Yanbu, che trasportava armi per la guerra in Yemen, era passata da Genova sotto le proteste dei lavoratori e di alcuni attivisti mentre le forze dell’ordine bloccavano l’ingresso al porto.

Venerdì il Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali ha denunciato l’arrivo di una nave che trasportava decine di mezzi militari: “Oggi 17 aprile – ha scritto il collettivo – sentendo le varie campane proclamare che nel nostro paese possiamo stare tranquilli perché abbiamo una classe imprenditoriale e dirigenziale molto seria che tutela i propri cittadini e lavoratori con responsabilità (responsabilità vista da tutti nel far rischiare la propria incolumità a medici, infermieri, oss e volontari non garantendogli gli strumenti necessari allo svolgimento del loro prezioso lavoro)”, scrivono.

“Ci troviamo nel porto di Genova a lavorare sull’ennesima nave Bhari (Abha) – continuano – che ovviamente trasporta generi di prima necessità, cioè decine di mezzi blindati venduti dall’industria USA per alimentare guerre criminali in Siria, Yemen, Kashmir ecc. (come dimostrano le immagini scattate questa mattina nella stiva della nave “Abha” ormeggiata al terminal GMT di Ponte Eritrea), rappresentata nei porti italiani dall’agenzia marittima “ Delta” A questi signori importa solo il loro profitto e non si fermano davanti a niente e nessuno, tanto che per proteggere i loro interessi dispiegano forze dell’ordine in numero cospicuo fuori e dentro il terminal in un momento, vista l’emergenza, dove forse sarebbe meglio fossero al servizio dei propri concittadini”. La guerra è un’industria fondamentale, da tenere aperta anche in tempi di virus. A proposito di responsabilità, di sicurezza e di salute.

Leggi anche: 1. A Genova c’è una nave saudita che trasporta armi: indagate su quella e lasciate stare i migranti (Il commento di Giulio Cavalli) / 2. Nave delle armi, vincono i portuali di Genova: l’imbarcazione saudita ha lasciato l’Italia senza caricare materiali militari /3. Arrivata a Genova nave carica d’armi diretta in Arabia Saudita. Portuali a TPI: “Qui rischia di esplodere tutto”

Ti potrebbe interessare
Opinioni / L’I.A. può generare disuguaglianze: dobbiamo affrontare la questione a livello globale
Opinioni / Double face Meloni: tutte le contraddizioni della premier dopo due anni di governo
Opinioni / Dal decreto sicurezza al bavaglio per i giornalisti: così il Governo Meloni ci porta verso il modello Orbán
Ti potrebbe interessare
Opinioni / L’I.A. può generare disuguaglianze: dobbiamo affrontare la questione a livello globale
Opinioni / Double face Meloni: tutte le contraddizioni della premier dopo due anni di governo
Opinioni / Dal decreto sicurezza al bavaglio per i giornalisti: così il Governo Meloni ci porta verso il modello Orbán
Calcio / Per fermare la violenza negli stadi è meglio rieducare che punire
Opinioni / Com’è profondo il Mario: luci e ombre del Rapporto Draghi sulla competitività Ue
Esteri / Gli ultimi expat: il Regno Unito tornato Labour visto con gli occhi di due italiani
Opinioni / Centrosinistra, la strada per l’alleanza è già tracciata: ecco perché
Opinioni / Renzi, Calenda, Tajani e gli altri: le regionali in Liguria spaccano (ancora di più) il centro
Opinioni / Qui, ora e insieme! Alla festa di TPI discutiamo il futuro del centrosinistra
Opinioni / Centrosinistra, la coalizione è indispensabile. Ma solo se credibile