Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 09:08
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Opinioni

Io sono Europa. Il sogno di Antonio Megalizzi per salvare il cuore dell’Unione

Immagine di copertina
Antonio Megalizzi

Europeo. Europeista. Europeismo. Europa. Nelle ultime settimane mi sono trovato – spesso – a riflettere su queste parole.

Ho provato a riempirle di significato. Mi sono venute più volte a cercare. Ho provato a capire cosa ci rende – o cosa ci può rendere – tali. E perché. Ho maturato queste riflessioni spinto dalle domande di alcuni ragazzi che ho incontrato e che mi hanno chiesto – con un tono pessimista, tra il demoralizzato e lo scettico – perché dovrebbero considerarsi cittadini europei.

Da oltre un anno ho l’onore di guidare l’Agenzia Nazionale per i Giovani, l’ente del Governo italiano che si occupa di gestire alcuni dei maggiori programmi europei, e questi ragazzi lì ho incontrati durante il tour dell’Agenzia organizzato per inaugurare 44 piccole redazioni della radio targata ANG. Un piccolo ma importante progetto di inclusione e partecipazione giovanile creato per raccontare sui territori le opportunità offerte dall’Europa.

Inizialmente – d’istinto – ai ragazzi ho risposto che l’Europa – ai nostri giovani – offre opportunità, occasioni di scambio, di tirocinio, di lavoro. Finanzia progetti (Erasmus+ ed ESC). Ho pensato di raccontare l’Europa calandola nei territori. Ho posto l’attenzione sull’impatto positivo che l’Europa ha nei piccoli comuni e nelle comunità. Di come migliora quotidianamente la qualità di vita di tanti. Ho raccontato della rete di Europeers appena attivata, delle missioni istituzionali a Bruxelles e Strasburgo in cui – come Italia – abbiamo un ruolo chiave strategico. Insomma, ho cercato di spiegare il ruolo fondamentale dell’Europa per la vita di tutti i giorni. Eppure non riuscivo a fare breccia nei loro dubbi, nelle loro convinzioni.

Poi ho capito. Il vero significato dell’Europa è la pace. Una generazione “erasmus” cresciuta già figlia dell’Europa non riusciva a vedere quello che – essenziale – è invisibile agli occhi. Il valore della democrazia è inestimabile. La cittadinanza europea allora è questo: essere partecipi di un grande e rivoluzionario progetto di pace, sviluppo, progresso, speranza. L’Unione Europa è un sogno visionario, nato a Ventotene. Ha bisogno di essere alimentato. È una fiamma che altrimenti può correre il rischio di spegnersi. La libertà in ogni sua forma si apprezza soltanto quando inizia a mancare.

Ci tengono insieme valori profondi che vanno custodi. Non è semplice retorica. Penso direttamente al cuore delle nostre istituzioni. A cosa ci tiene insieme, che ci unisce. L’Europa dovrà essere il nostro collante per il futuro. È il sostegno a cui fare riferimento nei momenti bui. Che abbiamo avuto in passato e nulla esclude che non possano ritornare.

Siamo cittadini europei di nascita. Rompiamo il tabù di un Europa imposta e calata dall’alto. Se vogliamo salvare l’Europa – in un momento di forte tensione internazionale – dobbiamo vincere questa sfida culturale.

Qui su TPI proverò a raccontare l’Europa delle istituzioni e l’Europa dei cittadini. Sento forte la responsabilità di questa sfida. L’Agenzia Nazionale per i Giovani sarà un piccolo faro nella notte della Repubblica, nei casi di necessità.

Ho aperto questa piccola “finestra” virtuale – oggi – su The Post Internazionale non per caso. Oggi – un anno fa – ci lasciava Antonio Megalizzi. Cittadino europeo.

Ti potrebbe interessare
Opinioni / Noi giovani e la politica, tra apatia e grandi battaglie (di G. Brizio)
Esteri / Di chi è il Medio Oriente? I limiti di Washington e il campo minato delle grandi potenze mondiali (di G. Gambino)
Opinioni / Le Europee saranno le prime elezioni a ridefinire il ruolo dell’Ue nel mondo (di S. Mentana)
Ti potrebbe interessare
Opinioni / Noi giovani e la politica, tra apatia e grandi battaglie (di G. Brizio)
Esteri / Di chi è il Medio Oriente? I limiti di Washington e il campo minato delle grandi potenze mondiali (di G. Gambino)
Opinioni / Le Europee saranno le prime elezioni a ridefinire il ruolo dell’Ue nel mondo (di S. Mentana)
Opinioni / Campo rotto: salvate i soldati Conte & Schlein
Esteri / Erdogan non è imbattibile: ma il futuro del leader turco e dell’Akp è ancora tutto da scrivere
Opinioni / L'Europa corre ciecamente verso la guerra (di R. Parodi)
Opinioni / La boutade di Macron sull’Ucraina e l’Ue che deve imparare a difendersi da sola (di S. Mentana)
Opinioni / Pd, 5S e Campo Largo: la strada non porta a casa se la tua casa non sai qual è (di G. Gambino)
Opinioni / Lettera di un segretario di circolo Pd: Elly Schlein ha la forza della credibilità
Opinioni / In Abruzzo non c’è nessun effetto Sardegna