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Sea Watch: “Nessuna notifica di un blocco amministrativo”

La portavoce della Ong , Giorgia Linardi, ha spiegato che alla Sea Watch non è pervenuta alcuna notifica di blocco amministrativo

Di Futura D'Aprile
Pubblicato il 1 Feb. 2019 alle 16:44 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 01:25

“A Sea Watch non è pervenuta alcuna notifica di blocco amministrativo”, ha spiegato la portavoce della Ong , Giorgia Linardi.

“Questa mattina la Guardi costiera è arrivata a bordo presentando la relazione dell’attività ispettiva che è stata fatta ieri e si riscontrano alcune piccole attività da fare a bordo per poter partire in sicurezza. Sono attività che si possono svolgere nelle prossime 24 ore e normali per uno scalo tecnico della nave”.

“Non ci sono basi per un sequestro amministrativo”, continua la portavoce. “La nave non è in blocco. Aspettiamo la decisione Guardia costiera sulla relazione presentata e per quanto riguarda la registrazione chiariamo che è la nave è registrata come imbarcazione da diporto nel registro reale olandese ed è usata per operazioni di soccorso”.

“A causa della sua grandezza non è possibile registrare la nave in Italia, in Olanda invece è regolare e la validità della registrazione è stata accertata. Per questo non si applica la giurisdizione italiana: la nave è olandese”.

Leggi anche: Chi c’è a bordo di Sea Watch 3: la storia di Doro, il gigante buono pieno di cicatrici

Il video si conclude con un attacco contro il governo, che sta cercando di bloccare la nave e disporne il sequestro, oltre a voler indagare il comandante e l’equipaggio.

“Non è corretto cercare a tutti i costi un pretesto per impedire alla nave di portare avanti operazioni di soccorso in un mare cui le persone continuano a morire”.

Intanto il governo ha annunciato di voler “sigillare” le acque territoriali alle “sgradite” – come le ha definite il ministro dell’Interno, Matteo Salvini – “navi delle ong”.

L’obiettivo [come abbiamo spiegato qui] è quello di chiudere l’ingresso via mare alle imbarcazioni, come Sea Watch, considerate “non inoffensive” perché, secondo il leader della Lega e il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, favorirebbero l’immigrazione clandestina. Qui abbiamo spiegato perché il piano del governo per fermare le ong è contro la legge.

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