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Macron attacca: “L’Italia merita leader all’altezza”. Di Maio: “Pensi a liberare l’Africa”

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Il presidente francese lancia una stilettata dall'Eliseo. Il capo politico del M5s replica in diretta tv su La7

Ancora un violento scontro (politico) tra Francia e Italia. Stavolta a innescare la miccia ci ha pensato il presidente francese Emmanuel Macron con una vera e propria stilettata al governo italiano.

“Il popolo italiano è nostro amico e merita dei leader all’altezza della sua storia” la stilettata di Macron. Eppure il titolare dell’Eliseo, citato dai media francesi, aveva premesso di non voler replicare agli attacchi provenienti dall’Italia: “Non risponderò” perché Salvini, Di Maio e Conte “non aspettano altro, tutto questo è irrilevante”.

Poi però si è lasciato andare a una battuta alquanto velenosa: “Il popolo italiano è nostro amico e merita dei leader all’altezza della sua storia”.

Un attacco duro, quello del presidente francese, che non poteva passare inosservato.

Immediata la replica (in televisione) del vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, che a Non è l’Arena sul La7 non si lascia sfuggire l’occasione per una dura risposta verso l’Eliseo. Il tema al centro del suo contrattacco è sempre quello del “colonialismo francese

“La Francia stampa una banconota per circa 14 Paesi africani, e questa moneta consente a Macron di avere un diritto di prelazione sulle risorse di questi Paesi. Macron prima di fare la morale all’Italia dovrebbe liberare da questa prelazione, da questo neocolonialismo, gli Stati Africani. Ecco, noi chiederemo di portare al prossimo Consiglio Europeo il tema di questa moneta”.

E ancora: “Se è vero che per lui le nostre parole saranno irrilevanti, sappia che non lo sono per gli italiani e gli europei. Sono stanco di parlare degli effetti dell’immigrazione, cominciamo a parlare delle cause”, ha aggiunto Di Maio.

Da qui quello che suona come un vero e proprio avvertimento: “Nel prossimo Consiglio Europeo” ha spiegato il vicepremier “diremo a Macron che deve cominciare a decolonizzare gli Stati africani, sfruttandone l’economia e le ricchezze naturali e minerarie”.

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