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Salvini, stretta sulle occupazioni abusive: censimenti e sgomberi immediati, colpiti migranti e centri sociali

Una circolare del ministero dell'Interno esorta i prefetti ad agire più tempestivamente con gli sgomberi. Ecco il testo completo del documento

Di Luca Serafini
Pubblicato il 2 Set. 2018 alle 17:29 Aggiornato il 2 Set. 2018 alle 17:30

Con una circolare diramata sabato primo settembre, il ministero dell’Interno guidato da Matteo Salvini ha varato una stretta sulle occupazioni abusive di immobili.

Nel documento, si esortano prefetti ad eseguire sgomberi in maniera più rapida, andando a intervenire sulle situazioni di illegalità ed evitando che le occupazioni abusive si protraggano per mesi o anni.

La circolare è firmata da Matteo Piantedosi, capo di gabinetto di Salvini e indagato assieme al ministro dell’Interno per la vicenda della nave Diciotti.

Nel documento si rileva come gli sforzi fatti finora per combattere il fenomeno delle occupazioni abusive siano stati poco efficaci, e si invoca una svolta con sgomberi più tempestivi.

Sono previste misure di assistenza per le persone costrette ad abbandonare gli immobili, in particolare a carico dei Comuni, nei casi in cui quelle stesse persone non possano disporre di un sostegno adeguato da parte delle famiglie.

Tuttavia, l’accertamento sui requisiti per ottenere l’assistenza da parte dello stato deve avvenire solo successivamente allo sgombero, e non prima.

Si tratta di un provvedimento che rischia di colpire in particolare i centri sociali e gli edifici abbandonati in cui vivono migranti che non hanno a disposizione altre possibili sistemazioni.

L’obiettivo della circolare è quello di tutelare la proprietà privata, come ha precisato lo stesso Salvini in risposta alle polemiche che sono arrivate dalle opposizioni: “La proprietà privata è sacra e sono troppi gli Italiani vittime di occupazioni da parte non di bisognosi, ma di furbi e violenti”, ha detto il leader della Lega.

Il presidente del Partito Democratico Matteo Orfini ha definito la direttiva “una follia”, poiché “procedere senza soluzioni alternative significa lasciare famiglie in mezzo alla strada. Il governo considera la povertà una colpa e l’emergenza abitativa una questione di ordine pubblico. Altro che attenzione ai più deboli”.

Qui il documento completo del Viminale:

 

 

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