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Caso Diciotti, Di Maio pronto ad aiutare l’alleato Salvini: “Testimonierò in sua difesa”

Di TPI
Pubblicato il 27 Gen. 2019 alle 21:26 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 01:27

Il processo sul Caso Diciotti è sempre meno una semplice eventualità. I numeri per evitare il rinvio a giudizio in Senato, come chiesto dal Tribunale dei Ministri, sono difficili da raggiungere: ad oggi ci sono quelli di Forza Italia e Fratelli d’Italia.

Ma la linea del Movimento 5 stelle sembra essere quella di votare a favore, diciamo così, del processo. A meno che, per evitare una crisi di governo, non passi la linea lanciata su TPI dalla senatrice Elena Fattori e sposata nelle ultime ore anche da Alessandro Di Battista: “Salvini rinunci all’immunità e compaia davanti ai giudici” [qui abbiamo spiegato perché il voto dei Cinque Stelle sarà fondamentale].

Dal canto suo, il capo politico del Movimento, Luigi Di Maio, vuole restare fuori dalle polemiche. Ma, al tempo stesso, comunica di non aver alcun intenzione di abbandonare al suo destino l’alleato di governo. [qui abbiamo spiegato perché il voto dei Cinque Stelle sarà fondamentale].

“Il governo italiano si oppose allo sbarco della nave Diciotti finché l’Europa non ci ha detto dove dovevano andare i migranti a bordo” ha spiegato il vicepremier a Non è L’arena, su La7.

Per questo “sarò il primo ad andare a testimoniare al processo contro Matteo Salvini per dire che quella fu una azione di tutto il governo”. 

“Se Salvini ha detto ‘mi voglio fare processare’, il problema del nostro voto sull’immunità non esiste più” ha poi spiegato il capo politico del M5s. “Si cerca ogni pretesto per far scardinare il Movimento Cinque Stelle dalla Lega nella speranza di far cadere il governo. Non succederà”. 

Di Maio si è anche detto convinto che il processo al ministro dell’Interno “finirà con un nulla di fatto: quella legata alla Diciotti fu un’azione politica, fermo restando il pieno rispetto nei confronti della magistratura. Bisogna difendersi nel processo, non dal processo”.

Quindi Di Maio è intervenuto sul nuovo caso, quello relativo alla Sea Watch 3: “Siamo impegnati su due cose: nel produrre i documenti per sequestrare questa imbarcazione e nel far arrivare in Olanda queste 47 persone. Le prossime saranno ore decisive”. Poi l’attacco al governo olandese, definito “ambiguo: se Sea Watch non batte la loro bandiera lo dica, vorrà dire che e’ una nave pirata e come tale sarà sequestrata”.

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