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Home » Migranti

Usa-Messico, gli agenti scrivono numeri identificativi sulle braccia dei bambini migranti al confine

Immagine di copertina

I numeri indicano l'ordine con cui i minori devono essere accompagnati al valico di frontiera per poter presentare la loro richiesta di asilo

Continuano a far discutere le condizioni in cui si trovano i migranti arrivati da settimane al confine con il Messico e in attesa di avere il permesso di entrare in territorio statunitense dopo aver attraversato il Centro America.

L’ultimo scandalo riguarda ancora una volta i bambini, categoria maggiormente colpita dalle politiche migratorie sempre più restrittive imposte dal presidente Usa Trump.

Un giornalista della rete televisiva Msnbc ha pubblicato un video in cui si vedono alcuni bambini migranti in attesa al confine tra Messico e Stati Uniti con i numeri marchiati sul braccio.

Il video è diventato presto virale in rete e le immagini stanno sollevando non poche polemiche: in molti hanno collegato questo episodio con le schedature operate dai naziste nei campi di sterminio, dove agli ebrei venivano tatuati i numeri di detenzione sulle braccia.

Nel dare la notizia, il quotidiano israeliano Haaretz ha specificato che i numeri sono stati scritti sulla pelle dei bambini migranti con i pennarelli dagli agenti della polizia di frontiera messicana.

I numeri indicano l’ordine con cui i minori devono essere accompagnati al valico di frontiera per poter presentare la loro richiesta di asilo.

I bambini fanno parte della carovana di migranti partiti dall’Honduras e arrivati a novembre al confine tra Messico e Stati Uniti o passando da Tijuana a San Diego.

A causa dell’aumentare della tensione alla frontiera, il presidente americano Trump ha minacciato di chiudere nuovamente il confine in modo permanente e ha autorizzato i militari ad usare la forza.

Trump ha anche invitato il Congresso americano a “finanziare il muro di divisione con il Messico”.

“Ai migranti al confine meridionale non sarà permesso di entrare negli Stati Uniti fino a quando le loro richieste non saranno approvate singolarmente nei tribunali. Rimarranno tutti in Messico”, ha scritto su Twitter il presidente Usa.

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