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Mediterranea incriminata per immigrazione clandestina dalla procura di Agrigento

Di Futura D'Aprile
Pubblicato il 19 Mar. 2019 alle 19:00 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 00:47

La Procura della Repubblica di Agrigento, seguendo “l’input” arrivato dal Viminale, ha aperto un’inchiesta sul caso della nave Mare Jonio,della Ong Mediterranea, ferma dalla mattina di martedì 19 marzo davanti al porto di Lampedusa con 49 migranti salvati ieri in acque libiche.

L’ufficio diretto dal procuratore Luigi Patronaggio e dal suo vice Salvatore Vella, dopo circa dodici ore di contatti con la Capitaneria di porto e la Guardia di finanza che stamane è salita a bordo, ha deciso di aprire un fascicolo di inchiesta, in questo momento a carico di ignoti, con l’ipotesi di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

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Una decisione, quella della procura di Agrigento, fortemente contestata da Alessandro Metz, armatore della nave Mare Ionio: “Abbiamo agito in base alle normative internazionali e alle leggi del mare, sia in termini di operatività sia in termini di comunicazione”.

“Essendo una nave italiana, abbiamo puntato al porto di Lampedusa anche per le condizioni del mare e di salute dei migranti”, ha aggiunto Metz.

L’apertura del fascicolo da parte della Procura di Agrigento segue la richiesta, da parte di Matteo Salvini, di “arrestare l’equipaggio della Mare Ionio”. Per il ministro dell’Interno “non è un salvataggio, ma traffico di esseri umani”.

“Qua si tratta di fuorilegge”, sottolinea il ministro dell’Interno. “Hanno disobbedito due volte alle intimazioni della Guardia di Finanza di non entrare nelle acque territoriali e della Guardia Costiera libica che stava intervenendo in soccorso. Hanno mentito sulle condizioni del mare. È come se ti fermassero i carabinieri per un controllo stradale e tu, non una, ma due volte forzassi il posto di blocco perché evidentemente hai qualcosa da nascondere”, ha concluso Salvini.

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