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Giornata mondiale contro il fumo, Salvini su Twitter: “Ho smesso”

Il vicepremier sui social
Di Clarissa Valia
Pubblicato il 31 Mag. 2019 alle 14:17 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:39

Salvini fumo | Dopo la lotta contro la cannabis light, il vicepremier leghista Matteo Salvini si batte anche contro il fumo delle sigarette. Proprio in occasione della Giornata mondiale senza tabacco, il leader della Lega ha annunciato la sua decisione di (ri) smettere di fumare.

Salvini su Twitter ha dichiarato: “Giornata mondiale contro il fumo: pazzesco, oltre 70.000 morti in un anno in Italia per danni causati dal fumo. Io ho ri-smesso, non tocco sigaretta da 70 giorni!”.

“Mi rilassa il fumo ma fa male, cerco sempre di smettere, a volte ce la faccio ma a volte no. Stavolta ci sto riuscendo alla grande”.

“Non è proibizionismo o bacchettonismo anti-vizio, ma solo bisogno di liberare i polmoni”, sostiene la Lega dalla parte del “Capitano”.

Ma Salvini non nasconde le sue debolezze: “Caspita quanto è duro resistere alla tentazione di accendersi una sigaretta”.

Lo scioccante video che mostra le differenze tra i polmoni sani e quelli di un fumatore

Anche una sola sigaretta al giorno può causare terribili effetti sulla salute

Sigarette normali o elettroniche, quali fanno più male? L’esperimento è spaventoso | VIDEO

Giornata mondiale senza tabacco | Un po’ di dati

L’Istituto Superiore di Sanità ha presentato un report in cui si evidenziano i dati che riguardano l’Italia sul tema del fumo.

In Italia sono 11,6 milioni i fumatori, più di un italiano su cinque. Gli uomini sono 7,1 milioni e le donne 4,5 milioni.

Le donne che fumano sono aumentate soprattutto nelle regioni del Sud Italia: le fumatrici sono quasi il doppio rispetto a quelle che vivono nelle regioni centrali e settentrionali il 22,4 per cento al Sud e isole contro il 12,1 per cento al Centro e il 14 per cento al Nord.

Un fumatore maschio su 4 consuma più di un pacchetto al giorno. Quasi la metà delle donne fuma tra le 10 e le 20 sigarette al giorno.

“Non cambiano negli ultimi anni le abitudini al fumo degli italiani – ha dichiarato Roberta Pacifici, direttore del Centro Nazionale Dipendenze e Doping – segno che serve incentivare campagne informative soprattutto per i giovani che rappresentano un serbatoio che alimenta l’epidemia tabagica e per le donne, per le quali è in aumento la mortalità per tumore al polmone”.

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